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Marco Schifano. Nuovi cicli fotografici a Milano

Marco Schifano, Le spose di Max, 2016. Stampa su carta baritata montata su alluminio, 100 x 80 cm Marco Schifano, Le spose di Max, 2016. Stampa su carta baritata montata su alluminio, 100 x 80 cm
Marco Schifano, Ballet 2016. Stampa su carta baritata montata su alluminio, 80 x 80 cm
Marco Schifano, Ballet 2016. Stampa su carta baritata montata su alluminio, 80 x 80 cm

Due nuovi cicli fotografici di Marco Schifano in mostra a Milano. Ritorna così l’artista romano nella città meneghina. Ballet e Le spose di Max fanno capolino allo Studio Giangaleazzo Visconti di Milano (corso Monforte 23). Fino al 24 marzo 2017.

La serie Ballet offre, come di consuetudine nel lavoro di Marco Schifano, immagini elusive e seducenti, nate da un lungo e complesso processo di realizzazione, a partire dalle centinaia di scatti dal vivo di rare specie di pesci e fauna marina tropicali, poi pazientemente e “pittoricamente” giustapposti, assemblati e fusi insieme.

Con Ballet si ripropone uno dei temi principali del lavoro di Marco Schifano, ovvero il dialogo tra tecnologia e natura, tra finzione e realtà, tra messa in posa e naturalezza. La fotografia diviene il mezzo attraverso cui l’artista esprime un sogno privato in cui la natura, l’eros e le metafore dell’arte convivono in nuove forme e inediti insiemi.

Marco Schifano, Le spose di Max, 2016. Stampa su carta baritata montata su alluminio, 100 x 80 cm
Marco Schifano, Le spose di Max, 2016. Stampa su carta baritata montata su alluminio, 100 x 80 cm

Il riferimento al sogno è presente anche nella seconda serie Le spose di Max, in cui c’è un diretto riferimento al famoso quadro di Max Ernst La vestizione della sposa del 1940, oggi nella collezione permanente della Peggy Guggenheim Collection di Venezia.

Come la donna ammantata che compare nell’opera del maestro del Surrealismo, anche le donne fotografate nude a mezzo busto da Marco Schifano portano una maschera rocambolesca e visionaria che copre loro completamente il volto, creando immagini a metà strada tra realtà e illusione, evocative, ma allo stesso tempo di grande presenza.

Le maschere fanno assomigliare le donne a dei totem fatti di fiori, frutta e piume, divinità incombenti, altere e ipnotiche in cui le forme bizzarramente animalesche hanno qualcosa di primitivo e di ancestrale, ma che si distinguono anche per l’eleganza della postura e lo sfarzo della composizione, magicamente dominata da un lussureggiante mondo vegetale.

Marco Schifano, Le spose di Max, 2016. Stampa su carta baritata montata su alluminio, 100 x 80 cm
Marco Schifano, Le spose di Max, 2016. Stampa su carta baritata montata su alluminio, 100 x 80 cm

Ancora una volta Marco Schifano coniuga attraverso l’uso della fotografia mondi lontani come l’arte e la scienza, l’antropologia e la botanica, la zoologia e la pittura, in un viaggio nomade e affascinante fatto tanto di rigore progettuale e di precisione ottica, quanto di suggestione e incantamento.

Informazioni utili

MARCO SCHIFANO

Milano, Studio Giangaleazzo Visconti (c.so Monforte 23)

25 novembre 2016 – 24 marzo 2017

Orari: da lunedì a venerdì, 10.00 – 13.00; 15.00 – 18.30.

Ingresso libero

Catalogo: Edizioni Tip.Le.Co.

Info

Studio Giangaleazzo Visconti

Tel. 02.795251

info@studiovisconti.net

www.studiovisconti.net

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