Una piccola galleria di arte contemporanea a cielo aperto. Ma anche un tipico borgo medievale racchiuso nelle sue mura tra i dolci pendii delle colline umbre. A Mugnano, piccola frazione nel comune di Perugia, le due anime dell’antico e del moderno convivono armoniosamente da ormai più di trent’anni, da quando le strette viuzze hanno visto le pareti degli edifici diventare “tele” e colorarsi con le opere di diversi artisti contemporanei, italiani e non, che hanno trasformato il borgo nel “paese dei muri dipinti”.
Seppur tracce di insediamenti abitativi risalgano già all’epoca romana, è con il Medioevo che nasce l’agglomerato urbano di Mugnano: tra X e XI secolo un gruppo di monaci benedettini si stanziano nella zona, iniziano l’opera di bonifica delle aree paludose e costruiscono il cuore della nascente comunità mugnanese, un’abbazia con annessa chiesa, divenuta nel XIII secolo Commenda dell’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, oggi Sovrano Militare Ordine di Malta, e oggi frutto di ricostruzioni e rifacimenti più recenti. Seguiranno l’edificazione di un hospitale e, più tardi, del Castello, sorto nel XIV secolo a protezione degli abitanti e lavoratori delle campagne circostanti – poco più di 150 anime –e che farà dell’insediamento un castrum. Solo dal Cinquecento si parla di Mugnano come di un “paese”. La forte vocazione agricola e artigianale del piccolo centro umbro ha segnato lo scorrere dei secoli, durante i quali la storia con la S maiuscola percorreva altre vie e sfiorava appena la tranquilla vita della località.
Nel secondo dopoguerra l’antico centro storico di Mugnano, il “borgo” come chiamato dai mugnanesi, si va spopolando e rischia l’abbandono e il degrado. Il pittore Benito Biselli, autodidatta nativo della frazione perugina, già promotore negli anni ’70 di mostre di pittura, riconosce le piccole vie, le piazzette, le antiche architetture entro le mura come perfetta ambientazione per pitture murali contemporanee, integrando arte contemporanea ed eredità architettonica e storica dei secoli passati. I primi “muri dipinti” sono così realizzati nel 1983 da alcuni artisti suoi amici:
“A fine agosto di quell’anno, nei giorni precedenti e durante la festa paesana, per i vicoli del Borgo si poteva osservare un grande fervore: gente che montava i palchi davanti all’intonaco secco preparato ad hoc per i pittori, ragazzi che si divertivano a dare una mano agli artisti, abitanti del posto che osservavano incuriositi la novità […]. Poi l’anno successivo, nel 1984, la sorte vuole che a Perugia fossero presenti alcuni artisti stranieri che frequentavano l’Accademia grazie a delle borse di studio. Questi artisti vennero invitati a Mugnano per dipingere altri muri”.
(testo di Rita Castigli, brochure Mugnano, il paese dei muri dipinti, 2015, p. 8)
Nasce così una tradizione che si perpetua a Mugnano dagli anni ’80 e che anima ancora oggi il “borgo”. La realizzazione di nuovi muri dipinti è stata fissata in un murale ogni anno, solitamente inaugurato in occasione della grande festa del paese a inizio estate. Complessivamente sono 45 ad oggi i murales che “abitano” le pareti delle abitazioni mugnanesi: realizzati con tecniche e materiali diversi, legati alla poetica e alle scelte personali degli artisti, rappresentano una testimonianza di un determinato momento, una riflessione, una visione particolare di un evento o di un fatto.
Seguendo le indicazioni e immergendosi nelle labirintiche stradine dell’antico centro abitato, ecco apparire la mappa di Mugnano, in cui le case diventano lotti numerati di colori primari accostati, opera di Lorenzo Montagnoli del 2010; oppure i richiami alle radici artistiche e religiose della regione di San Francesco con la riproduzione del Crocifisso di San Damiano – ad opera di Enrico Marrani su una porzione di intonaco che sembra l’ultimo lacerto sopravvissuto di un’intonacatura del campanile del borgo – o l’imitazione di un affresco dei secoli medievali di cui rimangono solo le sinopie in sanguigna – sapiente lavoro di Elvio Marchionni.
Alla luce del sole o di sera con l’illuminazione artificiale, si resta affascinati, incantati dalla raffinata Danza di Franco Troiani: sembra di sentire il fruscio degli abiti, il rumore delle punte della ballerina, accompagnati dal suono dell’acqua che sgorga dalla “pompa”, il pozzo delle massaie di Mugnano.
Le opere realizzate non si limitano ai semplici dipinti, che con il tempo perderanno la carica coloristica e la definizione dei profili, esposti alle intemperie e al passare dei giorni, ma anche opere in bassorilievo. In occasione del trentennale della manifestazione, nel 2013, la realizzazione del murales è stata affidata all’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia: oltre mille tasselli di ceramica per comporre un mosaico sulla facciata del Palazzo del Sodalizio di San Martino, storica istituzione che ha giocato un ruolo fondamentale nella storia del paese.
La fascia di mattonelle colorate porta all’interno delle mura antiche l’oro delle campagne mugnanese, il grano maturo; le inserzioni di mattonelle rosse, trenta come i trent’anni di Muri Dipinti celebrati in quell’anno, paiono papaveri risplendenti nel grano, macchie rossesterili e superbe tra le spighe mature. La storia e le radici di Mugnano sono sintetizzate in questa opera, fissate in eterno come lo skyline della Mugnano cinquecentesca profilato dal bordo inferiore delle mattonelle.
Per maggiori informazioni: http://www.mugnanoperugia.it