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Manet e la Parigi moderna. Dal Musée d’Orsay a Milano

Edouard Manet Ritratto di Émile Zola, 1868 Olio su tela, 146 x 114 cm Parigi, Musée d’Orsay Edouard Manet Ritratto di Émile Zola, 1868 Olio su tela, 146 x 114 cm Parigi, Musée d’Orsay

A Palazzo Reale a Milano l’8 marzo si inaugura la mostra Manet e la Parigi moderna.

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Un’esposizione che intende raccontare l’intensa attività artistica del grande maestro e il ruolo centrale nella pittura moderna, attraverso i vari generi cui l’artista si dedicò: il ritratto, la natura morta, il paesaggio, le donne e Parigi. In poco più di due decenni ha prodotto 430 dipinti, due terzi dei quali copie, schizzi, opere minori o incompiute, un corpus in sé affatto esteso, ma in grado di rivoluzionare il concetto di arte moderna.

Le fifre Manet Edouard (1832-1883)  Paris, musŽe d'Orsay
Le fifre
Manet Edouard (1832-1883)
Paris, musŽe d’Orsay

 

Una vicenda la sua, che s’intreccia a quella di altri celebri artisti, molti tra loro compagni di vita e di lavoro, frequentatori assieme a lui, di caffè, studi e residenze estive. Edouard Manet era un personaggio carismatico, dotato di grande talento, ha avuto la capacità di fondere la pittura classica con il senso di libertà moderna. Il suo prestigio, le sue idee e pratiche innovative, lo fanno diventare in breve leader e protagonista del movimento impressionista di cui in realtà non ha mai voluto fare totalmente parte: non partecipa alle otto mostre impressioniste tenutesi tra il 1874 e il 1886, esponendo sempre, nonostante la possibilità di esser rifiutato, al Salon, unica sede di cui riconosce l’autorità. Da subito mira a essere consacrato come l’innovatore, colui che porta l’arte nel solco della modernità.

Ci riuscirà con straordinario vigore tramite una pittura magnifica, ricca di virtuosismo e invenzioni, energica nell’uso dei colori e nel taglio delle composizioni, e la sua ascesa si fermerà solo con la sua morte precoce.
Le opere presenti provengono dalla collezione del Musée d’Orsay di Parigi: un centinaio di opere, tra cui 55 dipinti – di cui 17 capolavori di Manet e 40 opere di grandi maestri coevi, tra cui Boldini, Cézanne, Degas, Fantin-Latour, Gauguin, Monet, Berthe Morisot, Renoir, Signac, Tissot.

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Alle opere su tela si aggiungono 10 tra disegni e acquarelli di Manet, una ventina di disegni degli altri artisti e sette tra maquettes e sculture. La mostra prevede due macro sezioni: Manet e la nuova pittura e Manet e la Parigi moderna, a loro volta divise in dieci sottosezioni tematiche.

Tra i capolavori di Manet saranno in mostra Lola de Valence (1862), Ramo di peonie bianche e cesoie (1864), La lettura (1848-1883), Il pifferaio (1866), Ritratto di Emile Zola (1868) Il balcone (1868-1869), Berthe Morisot con un mazzo di violette (1872), Ritratto di Berthe Morisot con il ventaglio (1874), Stéphane Mallarmé (1876), La cameriera della birreria (1878-1879).

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La mostra è promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira, curata da Guy Cogeval, storico presidente del Musée d’Orsay e dell’Orangerie di Parigi con le due conservatrici del Museo Caroline Mathieu, conservatore generale onorario e Isolde Pludermacher, conservatore del dipartimento di pittura.
Susanne Capolongo

PALAZZO REALE, Milano
8 marzo – 2 luglio 2017
www.palazzorealemilano.it

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