Print Friendly and PDF

Raising the Flag at Ground Zero. Immagini simbolo e copyright

© T. Franklin, North Jersey Media Group. © T. Franklin, North Jersey Media Group.
© T. Franklin, North Jersey Media Group.
Raising the Flag at Ground Zero © T. Franklin, North Jersey Media Group.

Per gentile concessione di #AIMagazine – The Art Review © di Avv. Cristina Manasse

Due colossi dei media americani vanno in tribunale per una causa relativa ai diritti sulla famosa immagine degli eroi dell’11 settembre. Poche ore prima dell’udienza, si accordano. Un’occasione perduta per chiarire il tema dell’uso non autorizzato di immagini tratte dal web.

Ricordate la fotografia dei tre pompieri che innalzano la bandiera Americana sulle macerie del World Trade Center dopo l’attentato dell’11 settembre 2001? Quella immagine, dal titolo Raising the Flag at Ground Zero è stata al centro di una causa iniziata nel 2013 a New York. La fotografia, opera di Thomas Franklin, è stata utilizzata nel programma Justice with Judge Jeanine, condotto da Jeanine Pirro, sul canale Fox News Network (Fox), unita con l’immagine dei soldati americani a Iwo Jima scattata da Joe Rosenthal durante la seconda guerra mondiale. Un assistente di produzione della Fox dopo aver trovato l’immagine ‘combinata’ su internet l’ha poi caricata sulla pagina Facebook del programma con l’hashtag ‘mai dimenticare’. La società North Jersey Media Group (NJMG), rivendicando la titolarità della immagine di Ground Zero, ha citato in giudizio la conduttrice e la Fox per uso non autorizzato. La Fox ha sostenuto che l’uso non autorizzato era giustificato dal concetto di fair use perché l’immagine era inserita in una pubblica discussione su Ground Zero e sugli eventi dell’11 settembre. Inoltre, l’uso sarebbe stato ‘trasformativo’ dell’immagine e di conseguenza non lesivo della fotografia originaria. Se tale tesi fosse fondata, la Fox avrebbe potuto utilizzare l’immagine senza approvazione di NJMG. Il giudice distrettuale, in disaccordo con la teoria difensiva della Fox, ha spiegato che le modifiche apportate sono del tutto impercettibili e che l’opera originaria non è stata trasformata a sufficienza.

© J. Rosenthal, A.P.
© J. Rosenthal, A.P.

L’opera combinata fa affidamento sull’opera originaria e sul suo significato storico. Il giudice ha dato rilevanza alla valutazione del mercato dell’immagine, in particolare per capire se il suo utilizzo avrebbe potuto usurpare il mercato di quella originaria, considerato che NJMG ha guadagnato più di un milione di dollari in licenze per quella fotografia. Secondo il giudice l’uso della foto combinata rappresenta un pericolo per il mercato dell’opera originaria, perché i media potrebbero evitare di pagarne i diritti, usando quella combinata disponibile gratuitamente sui social. Ma quella non doveva essere l’ultima parola; Fox e NJMG avrebbero dovuto ritornare in Tribunale per un processo con giuria al fine di stabilire se la tesi difensiva del fair use era ammissibile. Ma, colpo di scena: le parti, dopo aver depositato altri atti e ricorsi, si sono accordate poche ore prima dell’inizio del processo con giuria, fissato per il 16 febbraio u.s., firmando un accordo transattivo confidenziale.

Forse è una occasione mancata per ragionare ancora sulla protezione del copyright in un mondo digitale dove le immagini sono facilmente reperibili online e vengono successivamente usate senza autorizzazione, spesso invocando il diritto di ‘cronaca, commento e critica’ previsto dal fair use. Nel frattempo, NJMG, proprietaria della famosa immagine, può continuare a guadagnare milioni di dollari in royalties.

Questo articolo è per scopi informativi e non costituisce un parere legale.

(di Avv. Cristina Manasse)

Fonte:

#AImagazine, Summer2016 n73, Greta Books (Greta Edizioni)

È vietata la riproduzione totale o parziale cartacea e/o digitale di qualunque allegato inviato dalla casa editrice,

se non previa autorizzazione della stessa.

Commenta con Facebook

leave a reply

*