È Sotheby’s stessa a rendere nota la notizia con un’azione legale: uno dei dipinti passati per la casa d’asta inglese nel 2012 e rivenduto per 842.500 dollari, un San Gerolamo attribuito al Parmigianino, è risultato essere un falso.
L’opera, esposta presso la Galleria Nazionale di Parma e al Kunsthistorisches Museum di Vienna nel 2003 e data in prestito al Metropolitan Museum of Art di New York fra il 2014 e il 2015, era già stata declassata a suo tempo da attribuita al pittore stesso ad un lavoro della scuola del Parmigianino. Immediata la reazione alla scoperta, la denuncia esposta da Sotheby’s al tribunale di New York contro il collezionista Lionel de Saint Donat-Pourrières, proprietario del dipinto al momento della vendita del 2012.
Le analisi della pittura – richieste dalla stessa casa d’asta alla Orion Analytical, una società di ricerca scientifica acquistata da Sotheby’s lo scorso dicembre- dimostrano come questa contenga pigmenti che non erano stati inventati prima del Novecento. Dunque impossibile l’attribuzione ad un autore vissuto quattro secoli prima. Dalla stessa tipologia di analisi sui pigmenti, nell’ottobre scorso, era risultato che un altro dipinto sarebbe in realtà un falso, un ritratto del pittore olandese Frans Hals, venduto in questo caso per una cifra molto più elevata: ben 10 milioni di dollari. Tale scoperta aveva spinto gli analisti di Sotheby’s a controllare anche altre opere, fino a giungere alla conseguente conferma di non autenticità del cosiddetto Parmigianino.
La casa d’asta oltre a sporgere denuncia verso il precedente proprietario si impegnerà dunque a rimborsare pienamente l’acquirente.