Dal 18 febbraio, alla galleria Romberg di Latina, vanno in scena le migrazioni – MIGRATIONS– di Vincenzo Pennacchi.
Nel cratere Yökull dello Snæffels
che l’ombra dello Scartaris tocca alle calende di luglio,
scendi, coraggioso viaggiatore, e raggiungerai il centro della terra.
Ciò che feci. Arne Saknussem
(Jules Verne, Viaggio al centro della terra, traduzione del crittogramma)
La personale di Pennacchi è la summa di molti anni di lavoro dell’artista nei quali carne, spirito, ironia, colore, passione, materia si sono avvicendati dando forma ad un percorso artistico decisamente unico. Una produzione artistica caratterizzata essenzialmente dalla fantasia e da una grande inventiva che permea le sue opere.
Pittura, assemblages, installazioni: una produzione completa.
Migrations è un percorso che raccoglie e mostra piccoli e grandi spostamenti, vagabondaggi, un flusso inesausto di pensieri. Il progetto espositivo si armonizza con lo spazio che lo ospita: si suddivide fisicamente in quattro momenti.
Compare, in tutta la sua imponenza, l’opera che più di tutte racchiude ogni aspetto della sua espressione pittorica e installativa. Un corpo animale, una bestia fiera, intrisa della carne lacerata dal tessuto dei tempi. Si presenta inerme come una creatura destinata al macello.
Migra lui, il viandante, l’artista in viaggio costante con il suo universo.
Al centro domina una costellazione di piccoli mondi incorniciati. L’artista-viandante è un narratore di miti e leggende, di avventure e di favole che spesso non hanno né capo né coda. “C’era una volta..” si legge all’avvio delle fiabe. Forse no, non c’era, una volta, non c’è mai stata e non ci sarà.
Colori di una realtà vissuta in una surreale destinazione si diluiscono come le esperienze umane. Il movimento è un guizzo di follia stratificato. Un viaggio che è sfida, una migrazione verso lo sconosciuto. Imbocca la strada dell’universo misterioso, riparte, mai si ferma perché non può, il percorso è la sua droga.
Infine uno schermo sul quale ricorrono immagini di sentieri battuti. Migrare è pur sempre un atto di coraggio, andare, tornare chissà. È un valore umano e un istinto animale. Il viandante ha svuotato la valigia piena di ciò che possiede.
Quella di Pennacchi è un’arte in grado di incuriosire e di emozionare, ma anche di far riflettere. Un’arte primitiva e contemporanea, un’arte di questo e di altri mondi ancora da scoprire. Un racconto magico e misterioso, da ascoltare e osservare nello spazio della galleria.
Informazioni utili:
VINCENZO PENNACCHI/MIGRATIONS
18 Febbraio–26 Marzo 2017
ROOMBERG PROJECT SPACE
04100 Latina – Viale Le Corbusier 39 (Grattacielo Baccari – piano terra)
Orari: Martedì/Sabato 16 – 19:30; Lunedì e mattina solo su appuntamento
T +39 0773 604788; info@romberg.it;