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Caro Lucio ti scrivo – La poesia di Lucio Dalla rivive in un film, nelle sale dal 1 marzo

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caro lucio ti scrivo postercaro lucio ti scrivo posterCaro Lucio ti scrivo, l’inedito omaggio alla poesia e alle canzoni del grande Lucio Dalla. Sulle note dei suoi maggiori successi, da L’anno che verrà ad Anna e Marco, prendono vita i personaggi più famosi che hanno ispirato il cantautore bolognese.

Chi era Lucio Dalla? Un poeta. Un fotografo della fantasia. Un artista in grado di sfruttare la realtà per arricchire le immagini delle sue canzoni. Non esiste in realtà un’etichetta, una definizione che possa cogliere o raccontare fino in fondo chi Lucio sia stato.

Mercoledì 22 febbraio, in via Massimo D’Azegli, nel cuore del centro storico di Bologna e a due passi da Piazza Maggiore, fra le pareti della pittoresca dimora che un tempo fu la sua casa – e che oggi ospita la Fondazione a lui dedicata – si è tenuta la conferenza stampa del film Caro Lucio ti scrivo. Un film che non è fiction, ma nemmeno un documentario: un “racconto epistolare”, che rende omaggio a quel mentitore sincero che è il suo indiretto protagonista, capace di cercare la verità attraverso delle storie d’immaginazione.

Da sinistra Claudia Corazza (Unipol Banca), Andrea Romeo (I Wonder Pictures), l'autore Cristiano Governa, Cristina Casale, il regista Riccardo Marchesini, Federica Fabiani, Lorenzo Adorni, Andrea Mascherini (Coop Reno), Donatella Grazia (Fondazione Lucio Dalla)
Da sinistra Claudia Corazza (Unipol Banca), Andrea Romeo (I Wonder Pictures), l’autore Cristiano Governa, Cristina Casale, il regista Riccardo Marchesini, Federica Fabiani, Lorenzo Adorni, Andrea Mascherini (Coop Reno), Donatella Grazia (Fondazione Lucio Dalla)

 

Egle (Federica Fabiani) era la postina di Lucio Dalla. La cosa curiosa è che, anche dopo la scomparsa del cantautore, il suo lavoro non pare essere finito. Egle infatti entra misteriosamente in possesso di una serie di lettere indirizzate a Lucio. I mittenti sono i protagonisti di alcune delle sue canzoni più belle che hanno deciso di prendere carta e penna per contattarlo. Il film si divide quindi in sette episodi corrispondenti a sette delle canzoni più conosciute di Lucio Dalla e a sette lettere spedite dai loro protagonisti al cantautore.

Che ne è stato di Anna e Marco? Chi è Futura, come mai si chiama così? Il “caro amico” a cui Lucio scrive ne ‘L’anno che verrà’ che fine ha fatto? Fiction e documentario diventano una cosa sola per scoprire Lucio Dalla da un punto di vista inedito: quello dei suoi “figli”. Sullo sfondo, Bologna, com’era e com’è. E, ovviamente, le note immortali di Lucio.

 Caro Lucio ti scrivo arriva al cinema dopo l’omonimo, fortunato spettacolo teatrale, scritto dalla penna di Cristiano Governa e diretto da Riccardo Marchesini.

«Lo spettacolo è stata una palestra di fantasia importante – ha dichiarato il regista alla conferenza stampa – prove dopo prove, replica dopo replica, ho iniziato a immaginare sempre più quello che in teatro non si poteva vedere, a dare un volto ai mittenti delle lettere, ai protagonisti delle canzoni, a immaginare luoghi e situazioni dei brani cantati da Dalla. Ho iniziato lì a farmi un mio film. E inevitabilmente mi è venuta voglia di farlo davvero per condividerlo con altri».

caro lucio ti scrivo egle la postinaIl risultato è un prodotto molto curioso, alcuni potrebbero definirlo un ‘ibrido’ dell’intrattenimento. Continua il regista:

«È stata un’operazione impegnativa che ha portato alla realizzazione di qualcosa di insolito, che non è facile da classificare. Non è un vero film di finzione, non è un documentario… Sono sicuro che molti erroneamente si aspetteranno un film su Dalla, magari un film biografico, e in un certo senso lo è, ma la biografia che affrontiamo non è quella di Lucio ma la nostra. Questo film parla profondamente di noi, di quella generazione che è cresciuta con le canzoni di Lucio».

caro lucio ti scrivo  futura neonataLa forma epistolare nasce dal percorso professionale dell’autore Cristiano Governa (penna, fra le altre, de La Repubblica e Il Venerdì di Repubblica), che ha elaborato questa forma così particolare fin dalla messa in scena teatrale:

«La lettera era una scuola di scrittura ante litteram. Ci costringeva a dosare informazioni, emozioni e colpi di scena. La missiva trasformava in storia le banali informazioni quotidiane e così – su carta da lettera – una passeggiata mattutina, diventava letteratura. Poi, quando ai “ti amo” che scrivevamo, ci sentivamo rispondere “visualizzato alle” la forma epistolare cambiò. Per quanto riguarda le canzoni di Lucio, all’inizio ho pensato al teatro, mi piaceva l’idea di “risolvere” tutto nella stessa scena. Con Riccardo provammo a immaginare cosa sarebbe stato di quelle lettere che avevamo scritto per lo spettacolo, se avessero potuto avere una diversa calligrafia, quella delle immagini. Parlare agli occhi».

A prestare la propria voce per la lettura alcuni grandi nomi del cinema italiano, prima ancora fan immortali della musica di Lucio: Ambra Angiolini, Alessandro Benvenuti, Piera degli Esposti, Neri Marcoré, Ottavia Piccolo, Andrea Roncato e Grazia Verasani. Hanno tutti accettato di partecipare gratuitamente in nome dell’arte musicale e delle emozioni che le canzoni di Lucio Dalla hanno regalato anche a loro, in momenti diversi della vita.

caro lucio ti scrivo anna e marcoUn’idea ambiziosa sostenuta da un budget ridotto, ma che ha trovato subito riscontro positivo fra le più importanti istituzioni della città di Bologna e della Regione. In particolare, un appoggio fondamentale è stato quello del gruppo Unipol Banca, che – come ha spiegato Claudia Corazza, responsabile relazioni esterne e comunicazione – da una semplice sponsorizzazione ha preso parte al progetto fino a istituire una vera e propria partnership, parte integrante della produzione.

«E proprio Bologna è parte fondamentale delle storie raccontate: grande protagonista del film, città natale e location per eccellenza, tra Piazza Maggiore e le Due Torri, tra via Nosadella e la zona universitaria (in questi giorni sulle pagine dei quotidiani italiani per ragioni tristemente note). Una città vivace: non solo la sua Bologna, quella di Lucio, ma la Bologna di tutti, con la sua carica d’inclusività cantata per anni anche dalle sue canzoni».

caro lucio ti scrivo egle bolognaCaro Lucio ti scrivo non è un semplice omaggio a un grande uomo. È una storia? Sono tante storie? Le storie di chi? Dice Riccardo Marchesini:

«La gioia più grande è stata appoggiare le immagini alle canzoni di Lucio, canzoni che non stancano mai, che ti rivelano ogni volta nuovi dettagli e nuove possibilità. Ma anche ascoltare quelle canzoni riprendendo i luoghi dove erano state scritte, penso ad esempio a Berlino e all’immagine di Lucio davanti al Muro che inizia a comporre quel capolavoro che è “Futura”. E poi c’è il piacere di stravolgere e tradire ciò che forse aveva immaginato l’autore, la possibilità di confrontarsi non con una storia, ma con tante storie, in una ipotetica playlist musicale in cui oltre alle canzoni che ci piacciono di più, scorrono volti e sentimenti molto diversi, proprio come accade nel quotidiano».

caro lucio ti scrivo milanoAndrea Romeo, general manager di I Wonder Pictures – responsabile della distribuzione, che non nasconde ambizioni europee – in sede di conferenza stampa è stato chiaro:

«Caro Lucio ti scrivo è un film popolare. È vivo della ricchezza di suggestioni che riesce ad evocare nella mente degli spettatori, dei fan, dei suoi realizzatori. È vivo di quella città che è Bologna e della sua capacità di accogliere tutti, senza fare alcuna distinzione. Nei quindici anni in cui ho fatto questo mestiere non ho mai incontrato personalmente Lucio Dalla, al contrario di molti miei colleghi, ma lo conosco nel modo più significativo: come momento d’incontro di mondi e realtà differenti. C’è poco da aggiungere».

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«C’è un punto nel quale la storia di uno diventa quella di tutti. Un taglio di luce nel quale il segreto (sia esso doloroso o felice) di uno sconosciuto intravisto sotto al portico somiglia al nostro. In quel punto, in quella luce, c’è Lucio Dalla. La capacità di trasformare ogni esistenza in una fotografia che vale la pena scattare e conservare, una fotografia che, in realtà, parla di tutti noi, è una delle basi dell’arte di raccontare. Dalla lo sapeva fare come pochi altri».

A cinque anni dalla scomparsa (01/05/2012), l’ombra di Lucio Dalla non ha smesso di circondarci. A Bologna, dove viene ricordato con gloria e fierezza in ogni momento possibile, nel resto del mondo artistico, in particolare fra i suoi colleghi italiani (a chi non viene è capitato, in questi anni, almeno un omaggio alla sua musica sulle reti generaliste?), ma soprattutto fra il pubblico affezionato.

Le sue canzoni continuano a suonare anche nelle playlist dei più giovani, o nelle soundtrack dei titoli più recenti. Oltre a essere motivo di grande orgoglio nazionale, la sua poesia non ha ancora smesso di illuminare, con qualche piccolo “taglio di luce”, lo sguardo di chi la incrocia. Il che, in fondo, costituisce un motivo più che sufficiente per andare al cinema una volta in più.


 

Caro Lucio ti scrivo, in oltre 105 sale italiane dal 01 all’08 marzo (qui la lista dei cinema che lo proietteranno, aggiornata in tempo reale), è una produzione Giostra Film, in collaborazione con Unipol Banca e Fondazione Lucio Dalla e sarà distribuito in Italia da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection.

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