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L’arte povera ma coraggiosa di Jannis Kounellis

Jannis Kounellis Jannis Kounellis

Il 16 febbraio 2017 il maestro dell’arte povera Jannis Kounellis è morto all’età di 80 anni. I funerali si sono svolti a Roma nella cosiddetta Chiesa degli Artisti. Nato in Grecia nel 1936, l’artista ha lavorato in Italia dall’età di 20 anni dando un importante contributo all’arte del secondo Novecento italiano, dagli anni Sessanta in poi.

Jannis Kounellis

“Quando penso a Pollock e alla Pop Art di Warhol, penso alla libertà che li accomuna. Sono stati in grado di creare per la prima volta uno spazio americano, togliendo l’America da una condizione coloniale. Questo atteggiamento di libertà si dovrebbe attuare anche davanti ad un Caravaggio. Gli americani sono stati portatori di una libertà ‘liberatoria’” Jannis Kounellis.

Jannis Kounellis concepisce le sue installazioni pittoricamente. Ricerca la possibilità di un’espressione libera dal peso di un passato che, per quanto di prestigio, limita la creatività degli artisti. La vita del maestro si è intrecciata con quella di Pascali, un altro importante esponente dell’arte povera. Entrambi si sono formati all’Accademia di Belle Arti di Roma sotto la guida di Toti Scialoja, poeta e pittore italiano. Quest’ultimo ha inciso nella formazione di Kounellis soprattutto nella scoperta dell’arte americana. Ma sono Burri, Fontana e Manzoni a condizionare la sua produzione artistica.

Per conoscere l’essenza dell’artista greco si devono osservare le opere con un occhio del pittore.

Jannis Kounellis Top Price 5
Jannis Kounellis
Untitled (1961)
Pittura, olio su tela (114×125 cm)

Quelle con lettere e numeri, sono una chiara citazione a quelle utilizzate da Jasper Johns. Si tratta di un linguaggio standardizzato con lettere commerciali e di segnaletica stradale. Kounellis sentiva però l’esigenza di cantare questi numeri e lettere aggiungendo così una sorta di atto performativo. L’artista teme però di essere incatenato a questo stile. Incomincia così a realizzare una serie di bicolori che rappresenta ogni giorno in maniera diversa. Sono note anche le rose ‘schematiche’ quasi geometrizzate. A volte queste sono ritagliate in stoffa e poi incollate sulla tela con un alternanza di bianco e nero. Emerge una personalità quasi ‘lirica’ del maestro greco.

Kounellis, Rosa nera, 1964
Kounellis, Rosa nera, 1964
Jannis Kounellis, Rosa
Jannis Kounellis, Rosa

Le prime sperimentazioni dell’arte povera di Kounellis risalgono agli Sessanta quando, sulla scia della produzione di rose, realizza una margherita in metallo stilizzato. Al centro vi è una fiamma ossidrica che alimentava il fuoco. L’arte povera non impone una forma espressiva precisa. Quello che accomuna i maestri è l’interpretazione della vita e della realtà. Si cerca di tenere conto di differenti realtà. L’obiettivo è di scoprire i meccanismi profondi dei processi naturali. I materiali utilizzati si trasformando, si deteriorano e si sciolgono modificando quindi il loro stato primordiale. Sono elementi poveri ma anche artificiali.

Jannis Kounellis, Margherita con fuoco, 1967
Jannis Kounellis, Margherita con fuoco, 1967

“Uso dei materiali come atto liberatorio, di uscire dal quadro. Partendo da questa frammentazione dolorosa si cerca di ritrovare una centralità mai rinnovata ma che comprende una nuova idea”.

(Jannis Kounellis)

L’Attico di Sargentini di Roma è il luogo in cui Jannis Kounellis ha sconvolto il suo pubblico. Lo spazio della galleria viene concepito dal maestro come una ‘struttura rigida’ a cui fare interagire la ‘sensibilità’.  Il maestro ha presentato un pappagallo vivo che come sfondo ha una lastra di metallo. Nel 1969 espone sempre nello spazio romano dei cavalli rendendo ancora più chiara la contrapposizione. Questa è espressa dallo spazio ‘rigido’ di una galleria emblema dell’ordine borghese e della società. L’irruzione violenta dei cavalli, costituisce l’elemento sensibile. Eppure il rapporto tra elemento rigido e sensibile può avere un altra chiave di lettura. Rigida è la tradizione e la concatenazione di eventi nella storia dell’arte. L’inserimento del ‘sensibile’ stravolge questo ordine perfetto  che si oppone ad una struttura preconfezionata alla storia tradizionale. Per Kounellis l’artista deve sconvolgere gli assetti tradizionali  per sperare in un cambiamento nella struttura sociale affinché avvenga una rifondazione etica.

Jannis Kounellis, Attico di Sargentini, 1969, Roma
Jannis Kounellis, Attico di Sargentini, 1969, Roma

“Propaganda di libertà. Bisogna insegnare ai giovani il concetto di confine e il loro ampliamento. La possibilità di avere una lingua da costruire, una lingua con argomentazioni nuove. Si tratta quindi di ridefinire un’immagine che ha una prospettiva comune. E’ un fatto culturale che ti permette di essere realmente creativo” (J.K)

La situazione romana diviene il terreno fertile per la nascita di nuove idee. L’arte della fine degli anni Sessanta mette in crisi il procedimento tradizionale per la nascita di nuove forme espressive. In Jannis Kounellis vive un costante rapporto con la tradizione da cui ha bisogni di ripartire per poi rivoltarla. La sua arte diventa alla portata di tutti e cerca una maggiore interazione con un pubblico più vasto. Ad esempio delle scarpe intrappolate sulle rotaie vengono installate nella metropolitana di Napoli. Anche in questo caso vi è l’interazione tra struttura e sensibilità. Il binario in cui sono inchiodate le calzature consumate -rappresentazione di una storia vissuta- costituiscono la struttura da cui  proseguire il proprio viaggio.

Jannis Kounellis, Pappagallo
Jannis Kounellis, Pappagallo

Jannis Kounellis nasce in Grecia. Da ragazzo s’iscrive alla scuola d’arte ma insoddisfatto di un insegnamento di stampo troppo  tradizionale, decide nel 1956 di partire alla volta dell’Italia. Si definisce romano perché è dalla sua formazione nella capitale italiana, rifonda e determina la nascita delle sue opere maggiori. Gli anni Sessanta costituiscono un cambiamento determinante e l’inizio della sua esperienza nell’Arte Povera. La sua espressività si manifesta con materiali organici e inorganici ma anche da performance.  Anche in ambito internazionale, le opere vengono ospitate nelle più importanti istituzioni. Le sue creazioni compaiono nei maggiori cataloghi delle case d’asta Christie’s e Sotheby’s.

Jannis Kounellis, Sacchi con carbone
Jannis Kounellis, Sacchi con carbone
Jannis Kounellis, struttura con cotone
Jannis Kounellis, struttura con cotone

Jannis Kounellis

Jannis Kounellis

Jannis Kounellis

Kounellis

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