Il No Show, termine inglese per definire il mancato rispetto della prenotazione da parte del cliente, è un argomento che tocca tutti i ristoratori e in particolare Claudio Sadler, presidente de Le Soste, tra i promotori di quest’uso, per tutelare tutti non solo dalla spiacevole sensazione del ristorante vuoto, ma soprattutto per lo smacco economico che ne consegue. Il cliente non ha sempre ragione, soprattutto se non libera il proprio tavolo entro tempi ragionevoli e mette in difficoltà la ristorazione italiana, in primis quella di livello, con pochi coperti e con un servizio di altissima qualità.
Su queste basi si è svolto il dibattito “No Show. Quando il cliente prenota e non si presenta al ristorante. Come affrontare il problema? Quali le soluzioni?” promosso da TheFork e Identità Golose presso Arte del Convivio a Milano, alla presenza del meglio della ristorazione di alta qualità italiana: presenti tra gli altri Claudio Sadler, Antonio Santini, Enrico Cerea, Luca Marchini, Claudio Sacco, Ciccio Sultano e Cristina Bowerman.
E’ stato proprio il presidente Sadler a quantificare il danno subito dalla sua attività: “Ho calcolato un danno di circa 35mila euro l’anno, avrei potuto assumere una persona in più”.
Quali sono gli strumenti concreti per sconfiggere questa pratica o per limitarne gli effetti negativi? Per gestirne il processo si candida The Fork, il sistema di prenotazione online, che permette di confermare la prenotazione tramite l’inserimento dei propri dati di carta di credito: la giurisprudenza permette di prelevare una somma come risarcimento, in eventualità di no show, in questo modo la cancellation policy viene rispettata e il danno contenuto.
“La penale però deve essere commisurata ma la tecnologia ci viene in aiuto: è l’anno in cui saranno attive le transazioni “Iban to Iban”, che consentono il trasferimento di denaro senza passare attraverso la carta di credito stessa: una svolta» spiega Giuseppe Giulio Luciani, esperto in materia.
Si vuole raggiungere un importante obiettivo tramite i sistemi di prenotazione online: alto volume di prenotazioni, zero clienti fantasma: il sistema si presta certamente alla ristorazione di alto profilo, ma perché non adottarla in Italia, come è già in uso in Spagna (Quique Dacosta chiede ai cliente i dati della carta di credito e l’autorizzazione a prelevare un anticipo di 50 euro per commensale), Stati Uniti e Gran Bretagna? Senza dimenticare che la prenotazione online consente di creare un database di clienti: un sistema che permette di conoscere preferenze e abitudini dei clienti, in grado di creare un servizio al limite della personalizzazione e di costruire vere campagne di marketing.