Per Marc Chagall, l’amore è blu, è come un sogno che ci eleva. Per il pittore l’amore è Bella Rosenfeld. Un amore etereo leggero, che ci solleva da terra come Belle nelle tele dell’artista.
Che l’amore sia blu lo dimostrano opere come “Gli amanti” dove i due protagonisti sono avvolti da un sentimento che sembra eterno e pacifico, come un sogno.
Bella e Marc si incontrano e innamorano a Vitebsk ma è il 1909, il padre di Bella si rifiuta di dare sua figlia – di circa 14 anni – a un pittore squattrinato. Chagall parte per Parigi e i due si scrivono lettere per sei anni. E come ricorderà lui in “La mia vita”: ” Lei tace e anche io. Lei guarda – e, Buon Dio, i suoi occhi! -, e anche io. Come se avessimo familiarità, c’è bel tempo e lei sa tutto di me: la mia infanzia, la mia vita e quello che mi succederà… e ho capito: questa è la mia donna“. Bella, invece, presa la laurea in letteratura a San Pietroburgo, torna nella città natale dove lavorerà con successo in teatro fino al 1915.
Nel 1914 sposa Bella al suo ritorno a Vitebsk, sua città natale, che rimarrà un riferimento ricorrente alle sue opere. Due anni dopo nasce la figlia Ida e nel 1923 si trasferiscono a Parigi. Vivono in Francia, hanno lasciato la Russia portando con sé i loro ricordi: l’infanzia al villaggio, il colore blu della casa del pittore, le figure degli animali, la fattoria di famiglia, gli acrobati delle festività ebraiche.
Tutti questi elementi della realtà li trasforma in un modello: un mondo governato dall’amore, un mondo in cui la natura e gli uomini vivono in perfetta armonia. Bella è la sua musa, abita i suoi giorni e le sue tele. Il mondo però è lontano dall’essere perfetto come il sogno di Chagall. Intuendo la minaccia di una nuova guerra, lasciano Parigi. Nel 1941 si trasferiscono nuovamente, questa volta in America.
“Poi a un tratto – scrive l’artista – un rombo di tuono, le nuvole si aprirono alle sei di sera del 2 settembre 1944, quando Bella lasciò questo mondo. Tutto è divenuto tenebre”.
Non è la guerra a separarli ma un’infezione violenta che la uccide nel 1944. 35 anni di amore e un tragico vuoto che precipitano il pittore in una profonda depressione. Per nove mesi, Chagall abbandona i pennelli senza ispirazione. Tornerà a dipingere e amare, pur rimanendo eternamente devoto alla sua Bella, perché “l’amore non è amore se non ci si sente ardere e volare”.