Alla GAM di Milano è stata inaugura da pochi giorni la mostra “100 anni Scultura a Milano 1815-1915”, 92 opere selezionate dell’ingente patrimonio del museo, di cui 63 mai presentate al pubblico e restaurate per questa occasione.
Un percorso nella storia della scultura milanese nell’arco di 100 anni, dal tardo Neoclassicismo all’inizio del Novecento, durante il quale Milano era capitale della produzione scultorea non solo italiana ma anche internazionale, grazie alla presenza di alcuni grandi maestri quali Francesco Barzaghi, Giuseppe Grandi, Vincenzo Vela, Medardo Rosso, Adolfo Wildt.
L’esposizione occupa le sale delle mostre temporanee al piano terra con 63 opere per poi estendersi ai piani superiori con 29 sculture in dialogo con le collezioni permanenti incluse nel percorso che coinvolge così l’intero museo. Questa mostra rappresenta per la GAM il traguardo di un progetto di tutela e valorizzazione del suo patrimonio scultoreo che costituisce il nucleo più significativo delle raccolte del museo, consentendo di illustrare le vicende, i generi e i soggetti che connotarono la scultura lombarda tra Otto e Novecento.
Sei sezioni ripercorrono i sei temi fondamentali e più cari agli artisti.
1. IL MITO. CLASSICISMO E ACCADEMIA
La prima sezione documenta il legame molto stretto della città con l’Accademia di Brera, dove generazioni di artisti si formano sui gessi dei grandi capolavori della scultura antica e vengono banditi annualmente grandi e piccoli concorsi, passaggio fondamentale nell’attività didattica e mezzo di promozione artistica.
2. LA LETTERATURA E IL ROMANTICISMO
Il progressivo abbandono del mito classico quale fonte di ispirazione si accompagna all’emergere di nuovi soggetti tratti dalla letteratura medievale e moderna, per la capacità di questi temi di essere maggiormente comunicativi e meno elitari.
3. MILANO SI MOSTRA AL MONDO: ESPOSIZIONI, SUCCESSI INTERNAZIONALI E SCULTURA DI GENERE
A dominare la seconda metà dell’Ottocento sono le grandi Esposizioni Universali. Nate dai profondi cambiamenti della società moderna, le esposizioni determinano e registrano anche i cambiamenti del mercato dell’arte come l’aumento del pubblico e della committenza, ma anche il mutamento del gusto. È in questo contesto che si delinea il successo di quella che in breve diviene famosa anche all’estero come “Scuola di Milano”. Il cuore della mostra è costituito dalla sezione centrale dedicata ai soggetti che guadagnarono la fortuna della scultura lombarda alle esposizioni nazionali e internazionali, attestando la Scuola di Milano a livello non solo europeo.
4. LA COSTRUZIONE DELLA NAZIONE: PERSONAGGI, STORIA, MONUMENTI
La costruzione di un’identità nazionale passò attraverso un processo di celebrazione delle maggiori figure del Risorgimento e la creazione di monumenti pubblici: a Leonardo da Vinci e in seguito ad Alessandro Manzoni, Francesco Hayez, Carlo Cattaneo, Giuseppe Parini, Giuseppe Verdi completano il panorama dei personaggi politici, da Cavour a Vittorio Emanuele II a Giuseppe Garibaldi, ma è il Monumento alle Cinque Giornate che rappresenta al massimo grado il contributo cittadino al processo risorgimentale.
5. CRISI E DISSOLUZIONE DELLA FORMA
A metà dell’Ottocento una nuova generazione di scultori evolve lo stile e la forma plastica. Si giunge alla sprezzante rottura delle masse e alla stilizzazione delle forme di Giuseppe Grandi, passando attraverso l’adesione alla Scapigliatura di Bazzaro, fino alle morbidezze e all’eleganza belle époque di Troubetzkoy. Medardo Rosso, impone un radicale rinnovamento espressivo nella scultura all’alba del nuovo secolo.
6. INQUIETUDINI DELL’ANIMA E NUOVE TENSIONI SOCIALI
Nel 1891 si inaugura la prima Esposizione Triennale di Brera: le opere presentate affrontano spesso soggetti di ispirazione civile, improntati ad una fervente critica delle ingiustizie sociali e delle disuguaglianze. Il mondo del lavoro diventa campo di indagine privilegiato per gli artisti. Nasce il Simbolismo che trova grande applicazione nella statuaria funebre: il Cimitero Monumentale di Milano si popola così di figure, rappresentando per molti artisti un campo di lavoro privilegiato. E’ in questo clima simbolista che si formerà, in un paradossale ritorno all’antico e all’Accademia, un artista solitario come Adolfo Wildt.
La mostra è realizzata con il contributo di UBS nell’ambito della partnership avviata nel 2013 tra l’istituto bancario e la GAM.
GALLERIA D’ ARTE MODERNA
100 ANNI DI SCULTURA A MILANO 1815-1915
DAL 23 MARZO AL 3 DICEMBRE 2017
Via Palestro 16
Biglietto incluso nel biglietto d’ingresso alla GAM (intero 5 euro – ridotto 3 euro)
Orari
Martedì – Domenica: 9.00_17.30 (Lunedì chiuso)
www.gam-milano.com