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Il ruolo salvifico della musica da Monteverdi a Caravaggio, in mostra a Cremona

Caravaggio, Il Suonatore di Liuto Museo del violino Cremona mostra Caravaggio, Il Suonatore di Liuto, 1597

Al Museo del Violino di Cremona va in scena Monteverdi e Caravaggio sonar stromenti e figurar la musica. Fino al 23 luglio 2017 si può ammirare la tela Il Suonatore di Liuto attribuita a Michelangelo Merisi, il Caravaggio. Ma non solo…l’opera del maestro della luce introduce all’esposizione degli strumenti musicali originali dell’Orchestra dell’Orfeo.

Caravaggio, Il Suonatore di Liuto Museo del violino Cremona mostra
Caravaggio, Il Suonatore di Liuto, 1597

Nei 450 anni dalla nascita di Claudio Monteverdi, un programma di eventi vogliono rendere omaggio al celebre compositore cinquecentesco che nella città lombarda ebbe i natali. La mostra Monteverdi e Caravaggio, la prima ad inaugurare l’anno celebrativo, presenta al pubblico la ricostruzione dell’orchestra dell’Orfeo attraverso l’esposizione degli strumenti originali dell’epoca.

Gli strumenti sono stati selezionati seguendo le indicazioni annotate nelle prime edizioni a stampa dell’opera, eseguita la prima volta esattamente 410 anni fa. Una partitura che prevedeva un organico ben definito: «duoi gravicembali, duoi contrabassi de viola, dieci viole da brazzo, un’arpa doppia, duoi violini piccoli alla francese, duoi chitaroni, duoi organi di legno, tre bassi da gamba, quattro tromboni, un regale, duoi cornetti, un flautino alla vigesima seconda, un clarino con tre trombe sordine». Alcune applicazioni multimediali permetteranno, inoltre, di ascoltare il suono di ogni strumento per riconoscerne il timbro e identificarne il ruolo nella trama musicale e simbolica dell’Orfeo.

«L’Orfeo di Monteverdi ha un lieto fine: il suo eroe diventa simbolo dell’amore che supera la morte». Il ruolo salvifico della musica ha spesso ispirato la pittura, uno degli esempi è proprio Il Suonatore di Liuto di Caravaggio. La natura morta raffigurata rivela la brillante riproposizione degli effetti della luce, l’eccezionale accuratezza permette di determinare non solo l’età del liuto e del violino, ma anche di seguire ciascun dettaglio delle corde, della scatola dei piroli, del ponticello, della cassa, della tastiera, della rosetta così come questi elementi erano nella realtà. Gli strumenti compaiono anche in altre tele del Merisi, come nei Musici (1595 circa), Riposo durante la fuga in Egitto (1594-1595), Amor vincit omnia (1601-1602).

La mostra, partendo dall’opera di Monteverdi, dai suoi strumenti e dalla luce di Caravaggio, ripercorre il clima di cambiamento e novità di un periodo denso di significati per la storia della musica e per l’arte del dipingere: sono gli anni in cui il violino si rivela, per timbro e sonorità, più adatto degli altri strumenti a interpretare i toni del melodramma, ad accompagnare in musica il “recitar cantando”; sono gli anni in cui il naturalismo di Caravaggio conferisce a ogni corpo una forma tridimensionale evidenziata dalla particolare illuminazione, lasciando in eredità uno stile proprio, oggi noto non a caso come “caravaggismo”. (Fausto Cacciatori, conservatore delle collezioni del Museo del Violino)

Il 2017 di Cremona si preannuncia ricco di eventi. Per festeggiare l’anniversario, la città sarà coinvolta per intero. Nuove produzioni, concerti unici, mostre e una “crociera musicale” lungo le terre amate da Monteverdi: Cremona, Mantova, Venezia.a Claudio Monteverdi e anche alla cultura musicale e figurativa di quel periodo. Musica negli spazi pubblici, nei palazzi storici anche privati, nelle chiese barocche, giardini e cortili “nascosti”, musica per tutti e in ogni luogo.

Andrea Amati, violino Carlo IX, 1566ca. mostra Monteverdi e Caravaggio cremona Museo del Violino
Andrea Amati, violino Carlo IX, 1566ca.

Mostra Monteverdi e Caravaggio, Cremona

Informazioni utili

Monteverdi e Caravaggio sonar stromenti e figurar la musica

8 aprile–23 luglio 2017

Museo del Violino, Cremona

www.monteverdi450.it

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