Venerdì 19 maggio si apre la preview dei lotti dell’asta primaverile di arte moderna e contemporanea e arti decorative del ‘900 di Bertolami Fine Arts. L’asta sarà battuta il 24 maggioa Palazzo Caetani Lovatelli, la sede romana di BFA.
Le esposizioni di opere d’arte che precedono una vendita all’asta vanno visitate e esplorate con curiosità, non solo in vista di un acquisto, ma per imparare, perché quei poliedrici insiemi di pezzi raccolti inseguendo una logica di mercato offrono occasioni di raffronto e spunti di riflessione a volte molto più interessanti di quelli indotti da certe deboli mostre di approfondimento culturale.
Un occhio attento non si farà ad esempio sfuggire, nell’asta di Bertolami Fine Arts, il temerario raffronto tra Adolfo Wildt e Giuseppe Uncini, due grandi protagonisti della scultura italiana del ‘900 e, al contempo, due mondi apparentemente estranei. Artista originale e di ostica catalogazione, Wildt firma un grande studio di figura sdraiata (Lotto 268 – € 20.000/25.000). La puntinatura per lo spolvero su marmo lungo i sinuosi profili del disegno rivela che ci troviamo di fronte al cartone preparatorio per un bassorilievo. Se l’opera fosse stata realizzata, sarebbe divenuta uno di quei marmi lucidi e raffinati, inconfondibili e attraenti,ostentatamente eretici verso i dettami del modernismo eppure modernissimi che hanno fatto di Wildt un artista celebre e amato quanto poco compreso. Al simbolismo eccentrico e prezioso dell’opera di Wildt si oppone il razionalismo di Giuseppe Uncini, l’artista faberche con ferro e cemento costruisce l’arte. Spazi di ferro n.35 (Lotto 329 – € 18.000/25.000)fa parte di una serie che, negli anni ’80, approfondisce la ricerca avviata con i Cementiarmati introducendo l’idea del movimento attraverso una trama di reticoli di ferro che invadono lo spazio compreso tra due solidi di cemento.
L’esposizione di un’asta ci permette di vedere dal vivo le opere di artisti famosi e richiesti dal mercato, magari anche dal mercato internazionale, come nel caso di Mimmo Rotella, presente con un olio su tela (Lotto 316) valutato 13.500/14.500 euro, ma anche di incontrare artisti rari, poco noti al grande pubblico e però ricercatissimi da un collezionismo colto e di nicchia. Highlight della sezione dedicata alle arti decorative del ‘900 è, ad esempio, un Vaso con fanciulle danzanti di Domenico Baccarini (Lotto 89 – € 2.500/3.000),scultore e pittore faentino che praticò secondariamente anche il linguaggio della ceramica. Artista di culto del Primo Novecento romagnolo, Baccarini fa parte di quella particolare razza di intellettuali cui la morte precoce non impedisce di lasciare un’impronta indelebile del loro passaggio. Il vaso in vendita, realizzato negli anni ‘20 dalla fabbrica faentina Zoli, è la prova sicura del ricordo vivissimo che di lui si conservava a più di dieci anni dalla sua scomparsa. Il modello è del 1903, il periodo dell’amore di Baccarini per Bitta, una parentesi di insolita felicità testimoniata dalla produzione di ceramiche policrome centrate sulla figura femminile e sulla bellezza della natura.
Eccentrica e affascinante anche la figura di Elisabeth Chaplin, una delle maggiori pittrici europee del ‘900. Portano la sua firma tre bellissimi studi preparatori realizzati negli anni 20-30 (Lotto 255 – € 5.500/6.500), quando, beniamina dei critici più temuti del suo tempo, ottiene la committenza di vasti cicli a soggetto mitologico e allegorico destinati a edifici civili e religiosi per i quali proponeforme che risentono della tendenza, dominante in Europa, del ritorno all’ordine.
Luci accese anche sulle opere di importanti personalità di raccordo tra arte orientale e modernità artistica occidentale. Shōzō Shimamoto, grande protagonista della ricerca artistica giapponese del dopoguerra, firma MAGIB34 (Lotto 331 – € 25.000/28.000), opera realizzata nel 2008 durante una performance consistente nel lancio su pannelli di polietilene di bottiglie e bicchieri di vetro contenenti pigmenti colorati. È invece di Hsiao Chin, da molti considerato uno dei più grandi artisti cinesi viventi, Nirvana. Il cuore vuoto (Lotto 313 – € 19.000/25.000). Nei suoi sessant’anni di ricerca intorno al linguaggio dell’astrazione, il pittore di Shanghai naturalizzato milanese è riuscitoa rinnovarsi con costante freschezza. L’inchiostro su tela proposto da BFAè un esempio della sua produzione degli anni ’70.
Nella selezione di vetri e ceramiche qualche leggerissimo soffiato di Vittorio Zecchin, il geniale designer che introduce il vetro di Murano in un clima di elegante modernità, e due bellissimi pezzi di Helen Konig: il lotto 50, una lampada-scultura del 1935 valutata € 3.500/4.000 e il lotto 91, Nella, una piccola scultura in ceramica del 1932 (€ 3.500/4.500). Il nome di Helen Konig è di centrale importanza nella storia delle arti decorative del ‘900 per aver inventato, con il marito Enrico Scavini,l’inconfondibile stile Lenci, un successo esplosivo e di risonanza internazionale grazie alle peculiarità ben rappresentate dai dalle due ceramiche in asta: gusto moderno, accurata esecuzione, soggetti semplici e giocosi.
ASTA 33 – Bertolami Fine Arts
ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA E ARTI DECORATIVE DEL ‘900
Mercoledì 24 maggio 2017 dalle ore 15,30
Esposizione:
19 maggio ore 16.00/21.00
20, 21, 22, 23 maggio ore 10.00/19.00
Palazzo CaetaniLovatelli
Piazza Lovatelli, 1 – Roma
Catalogo on line su:
www.bertolamifinearts.com
Info:
Tel. +39 06 32609795 – 06 3218464
e-mail: info@bertolamifinearts.com