«In De Staël, la materia depositata dentro gli spazi che le sono assegnati si rivela scalpitante, irrequieta, esuberante, portata a cancellare le linee divisorie, o ad accettarle solo a fatica, e non senza fremiti, tentativi di scavalcamento. Nei dipinti dell’artista russo-francese la griglia geometrica, la sagomatura dei corpi resiste, ma sempre più a stento, corrosa ai fianchi, molto spesso scavalcata».
R. Barilli, Fautrier. The artist as demiurge, in “Jean Fautrier e l’Informale in Europa”, 2002