When We Rise: la storia del movimento per i diritti LGBT diventa una serie TV.
Giugno è il mese del Pride Month, scelto dalla comunità LGBT per commemorare i moti di Stonewall avvenuti nel giugno 1969.
Oltre al recupero del libertario e iconico ultimo film di Nigel Finch, Stonewall (1995) quest’anno si rende necessaria la visione di When We Rise, miniserie televisiva che racconta l’articolato percorso compiuto dal movimento per diritti gay negli Stati Uniti dal 1972 al 2015.
Creatore e autore della serie è Dustin Lance Black che torna a lavorare con Gus Van Sant dopo Milk.
Se il regista di Elephant ha diretto i primi due seminali episodi, mettendo a fuoco i caratteri dei giovani eroi protagonisti, è l’attitudine alla docufiction di Lance Black (sue le scritture del già citato Milk, di J. Edgar e Pedro) a rendere When We Rise un racconto affidabile e di grande impatto emotivo.La serie prende spunto dall’omonimo libro di memorie dell’attivista Cleve Jones (interpretato nella serie da Austin P. McKenzie e Guy Pearce) ampliandone il respiro con l’aggiunta di ulteriori punti di vista: quello di Roma Guy, attivista per i diritti LGBT e delle donne (qui interpretata da Emily Skeggs e Mary-Louise Parker) e della sua compagna Diane Jones, che in When We Rise ha il volto di Rachel Griffiths.
A questi s’intreccia il delicato racconto dell’esperienza di Ken Jones, attivista afroamericano, interpretato da Michael Kenneth Williams.
>> When We Rise è il primo grande tentativo di raccontare la ricca e articolata storia della comunità LGBT, di come i moti di Stonewall hanno ispirato una generazione di ragazzi e ragazze che per la prima volta hanno compreso di non essere soli. Fulcro della narrazione è la città di San Francisco e il suo storico quartiere Castro, verso cui, negli anni Settanta, confluirono da tutti gli Stati Uniti giovani in cerca di espressione e libertà.
Fra loro anche Cleve Jones che lasciata l’Arizona e il padre psichiatra, pronto a trattare la sua omosessualità con l’elettroshock, si unirà al nascente movimento per diritti degli omosessuali al fianco di Roma Guy, femminista bostoniana in lotta contro la purga delle donne omosessuali dal movimento femminista e a Ken Jones, ex marinaio che dopo aver perso il proprio compagno raggiunse San Francisco, per comprendere cosa vuol dire combattere per la propria identità e diritto all’espressione.
When We Rise è un racconto magnifico, definito dal vero Ken Jones come «un invito ad agire», un invito a capire che l’identità della comunità LGBT esiste perché ha una storia di lotte e di eroi coraggiosi. Dall’elezione di Harvey Milk a consigliere comunale al fianco del sindaco di San Francisco George Moscone fino al loro assassinio per mano di un altro consigliere: Dan White, passando attraverso l’epidemia di AIDS che decimò la comunità negli anni Ottanta, fino alla lotta per il diritto al matrimonio, When We Rise racconta di come fu essenziale la relazione e la collaborazione fra i diversi movimenti per la giustizia sociale nell’affrontare le battaglie che si sono presentate sulla strada per l’uguaglianza.
La solidarietà della comunità gay nei confronti delle questioni femministe, la cura di tipo familiare che la comunità lesbica ebbe nei confronti degli uomini gay colpiti dall’arrivo dell’AIDS, la lunga strada verso una corretta definizione della patologia e la battaglia legale per il riconoscimento del matrimonio fra individui dello stesso sesso; tutto questo s’intreccia in When We Rise alle vite personali dei protagonisti, in un racconto ad alto tasso emozionale.Molti gli interpreti che hanno partecipato alla realizzazione di When We Rise, anche se in ruoli secondari, donano un valore cinematografico aggiunto che ha fatto la gioia di tutti i cinefili dall’occhio di lince: Whoopi Goldberg, l’ex star di Grey’s Anatomy T.R. Knight, Rosie O’Donnell, Dylan Walsh che torna a vestire i panni del medico dai tempi di Nip/Tuck, Balthazar Getty, Denis O’Hare, Charlie Carver e l’attore e star di RuPaul’s Drag Race Willam Belli.
Gli otto episodi di When We Rise e lo speciale The People Behind The Story non hanno ottenuto un grande successo di ascolti ma hanno entusiasmato la critica e il web, cosa che fa sperare in una sua graduale scoperta nei tempi a venire.
Molto triste che in Italia il libro di Cleve Jones non possieda un editore e che la serie, pur essendo passata al decimo Roma Fiction Fest, non abbia ancora trovato spazio nella sempre più ampia offerta televisiva italiana.