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Nel segno di nonna Peggy. Intervista a Karole Vail, direttrice del Guggenheim di Venezia

Karole Vail Karole Vail
Karole Vail
Karole Vail

Intervista a Karole Vail, nuova direttrice della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia da lunedì 12 giugno 2017. Succede a Philip Rylands, in carica dal 1979. Obiettivi? “Rafforzare il successo del museo e tramandare l’eredità di Peggy con modi che riflettano il suo spirito indomito e la sua visione”.”Una maggiore attenzione a pittori e scultori del primo Novecento”.

In quanto nipote della fondatrice, sente su di sé una responsabilità particolare?

Diciamo che sento una doppia responsabilità: innanzitutto da un punto di vista professionale, e poi da un punto di vista personale, in quanto nipote di Peggy. Farò senz’altro del mio meglio per rispettare l’immensa eredità che Peggy Guggenheim ci ha lasciato e al tempo stesso porterò avanti il museo, che, con i suoi tantissimi programmi, espositivi ma non solo, è tra i più amati e visitati in Italia.

Prima di approdare a Venezia, lei ha lavorato a Firenze, nell’archivio del Centro Di. Cosa porta di quell’esperienza, che le è stato utile alla Guggenheim?

Lavorare nell’archivio del Centro Di mi ha permesso di occuparmi per molto tempo di libri, e quindi di ricerca, sia scientifica che didattica. Senz’altro mi ha aiutato a creare un bagaglio di conoscenza e esperienza che ho poi portato con me durante la mia lunga carriera di curatrice al Guggenheim di New York.

Nel mandato che si appresta a inaugurare, crede che potrà trovare spazio una maggior apertura della Collezione verso la città, in termini di collaborazione e scambio con le istituzioni culturali veneziane?

In realtà il museo ha sviluppato, in questi 37 anni, ottime relazioni con le altre istituzioni culturali cittadine, senz’altro cercherò di portare avanti al meglio tali rapporti, e, perché no, svilupparne di nuovi.

Peggy Guggenheim
Peggy Guggenheim

Ha già in mente una direzione, per il ciclo di mostre che segnerà il suo mandato?

È ancora presto per poter scendere in dettagli. Voglio sicuramente tenere alto il livello qualitativo delle mostre, e mantenere vivo e dinamico il legame con la collezione permanente e gli artisti stessi in essa presenti.

Dai tempi della sua illustre nonna, il mondo dell’arte è profondamente cambiato. L’approccio che lei aveva, di conoscenza personale e molto spesso di amicizia con gli artisti, le permetteva di capire meglio la loro arte, e quindi di acquisire opere per la collezione in maniera squisitamente umanistica. Non le sembra che il collezionismo contemporaneo sia invece più orientato verso l’aspetto economico?

Senza ombra di dubbio oggi il collezionismo è molto legato alla sfera economica, ma già ai tempi di Peggy si avvertiva, in ambito artistico, la presenza crescente del mercato, da cui lei prese poco a poco le distanze. Per Peggy l’aspetto più interessante era la scoperta del talento artistico, ancora poco noto, su cui poter scommettere e investire, e questo aspetto temo oggi si sia un po’ perso.

http://www.guggenheim-venice.it/default.html

Collezione Peggy Guggenheim
Collezione Peggy Guggenheim Venezia

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