«Uomo nella vita, pittore nella natura, scrittore nel vero e nella poesia […] quando descrivi un paese o un uomo colle parole non è soltanto poeta ma pittore, tanta è l’evidenza plastica e cromatica della descrizione, e quando dipinge […] con quella sobrietà d’antico toscano serio, senti non già l’intenzione ma la presenza della poesia, di quella poesia delicata interiore che […] nasce e traluce dal dentro divenendo l’anima che ha guidato silenziosamente l’occhio e la mano»
Giovanni Papini descrive Ardengo Soffici