All’inaugurazione della mostra di Jenni Hiltunen nella galleria di Mimmo Scognamiglio a Milano, il pubblico arriva come in una lenta processione, ma il calore della sua presenza e l’interesse che prova, si sente. Mimmo Scognamiglio si aggira affabile come sempre. Si discute delle opere coi galleristi e con l’artista, presente ed incinta di un secondo figlio.
Le opere, in gran parte di grandi dimensioni, sono di impatto cromatico e pittorico. Il tema è la donna che c’è dietro l’immagine edulcorata del marketing e dei magazine. Un tema che nelle opere passate dell’artista finlandese veniva espresso in uno stile più acido, dove le figure letteralmente crollavano verso il basso trascinate dal dripping, mentre oggi viene rivisto con maggior distacco -ma non con meno colore- e le colature verticali si diradano, quasi come citazione di un aspetto non più centrale. L’artista dice: “Il colore è vita e calma la mia inquietudine, ma nelle mie opere parla della disarmonia e dei gravi problemi di questo mondo”.
Nelle opere passate sono riconoscibili le influenze di maestri scandinavi del passato come Munch e dell’artista sudafricana Marlene Dumas (era una delle preferite di Jenni al tempo degli studi). Nelle opere odierne queste influenze sono state integrate da una moltitudine di echi di artisti come Matisse, Hockney, Freud ed altri. Siamo al centro della figurazione contemporanea di cui la giovane artista fa parte a diritto e i molti richiami sono sinonimo di una sintesi originale. La sua pittura appare matura, eppure ancora in evoluzione. Questi visi esprimono una pacata freddezza, distacco dal luccichio della pubblicità e della moda: pensierosi, stanchi, preoccupati. Il lavoro intenso dell’artista si mostra nella fluidità con cui riesce -in poche campiture pittoiche- a rappresentare la figurazione. Molto interessanti anche i video di qualche anno fa. Graffianti.
In sintesi, Jenni Hiltunen sembra ben collocabile in un ambito internazionale con possibilità di crescita nei prossimi anni.
A Mimmo Scognamiglio abbiamo chiesto il perché di questa scelta e la risposta è chiara: “Semplicemente perché stimo questa artista e mi piace. E mi piace ancora la pittura. Nella mia galleria, negli anni, ho voluto rappresentare non un genere unico di arte, ma passarli in rassegna per dare una visione completa al pubblico. Anche se può sembrare una non-scelta.”
Ma la scelta sta nella selezione degli artisti di questa operazione culturale chiara e non contaminata da idee di mercato: proprio per questo Scognamiglio vanta il successo commerciale di ognuna delle sue mostre. Infatti alla domanda “Che cosa ti rende più orgoglioso di tutti questi anni della tua attività” Mimmo risponde: “Di certo l’aver sempre scelto nell’organizzare le mostre quello che mi piaceva, anche se ho sempre temuto di fare dei grandi buchi nell’acqua. Ma ogni volta, le mie mostre sono state un successo anche sotto il profilo delle vendite.
Avere avuto successo scegliendo puramente ciò che ritenevo valido e rischiando senza compromessi, è il mio massimo orgoglio”.
Ed è comprensibile la forza di questo tipo di soddisfazione.
Siamo in un’epoca decadente e gli sguardi con le occhiaie delle donne di Jenni, da queste grandi tele colorate e avvolgenti, eppure sobrie, sembrano saperlo. Ma stasera Jenni è raggiante: è il suo festival a Milano (in contemporanea con la mostra di Helsinki) e tutti i dubbi esistenziali li affida alle numerose e grandi tele.
Quanto al mercato, proviamo a stuzzicare Scognamiglio. Mi confida: “Oggi le aste la fanno da padrone, ma le quotazioni in asta sono basate su altre quotazioni in asta. Un artista di valore che giunge alle aste per la prima volta, viene del tutto svalutato, semplicemente perché non ha prezzi precedenti in asta. Nelle valutazioni ben poco si guardano i curriculum espositivi né ci si cura di interpellare i galleristi che hanno scelto e fatto crescere questi artisti.”
In sintesi: “La galleria non è più un crocevia di pubblico numeroso, mentre prevalgono le aste che enfatizzano il prezzo e l’acquisto fatto a scopo di guadagno finanziario. Le gallerie hanno quindi la necessità di partecipare a fiere d’arte di qualità, che sono un momento di incontro importante, per fare apprezzare a un pubblico più ampio le proprie scelte.”
JENNI HILTUNEN
GLASS WALLS
VERNISSAGE 19 SETTEMBRE
DAL 20 SETTEMBRE AL 15 NOVEMBRE
Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea
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