Un sabato sera a metà settembre: per i winelovers del nord Italia non è un momento che risuona senza lasciare un’eco dietro sé. C’è il Festival di Franciacorta, e doverosamente decidiamo di farci un salto. Conosciute ormai, e messe in saccoccia, le etichette e le peculiarità dei brand più blasonati, siamo intenzionati a scoprire qualcosa di un po’ più fresco, abbiamo voglia di potenzialità inespresse ma pronte ad attualizzarsi. Non è un caso, quindi, se capitiamo ai cancelli di Cantina Castello di Gussago La Santissima.
Una realtà giovane, i cui anni si contano tranquillamente sulle dita di due palmi di mano: dal 2007 ad oggi. Lì, in un’amabile cortiletto, delimitato da tavoli bianchi e imbanditi, ci aspetta Sabrina Gozio, che, nonostante i numerosi curiosi accorsi, trova il tempo di scambiare con noi due parole.
L’ascoltiamo mentre sorseggiamo un Satèn Millesimato Docg, dai profumi intensi e ricchi di richiami floreali, morbido al palato, fresco quanto basta e ricco di una mineralità che di questi territori è nota distintiva. La cantina, seppur giovane, è legata non solo per comune passione ma per familiarità a Distillerie Franciacorta – è la sorella Anna conosciuta la sera stessa ad occuparsi di queste, per quanto riguarda l’aspetto marketing. Quindi forte, Cantina Castello di Gussago, dell’esperienza di quattro generazioni alle spalle.
L’aperitivo, che doveva far solo da siparietto, già si rivela una piacevole e più che abbondante sorpresa. Tartarine di manzo, salumi nostrani e i formaggi freschi – burrate e mozzarelle – della Mozzarelleria La Volpe di Giuliano Ettori. Gli ospiti cominciano ad arrivare, le file attorno ai tavoli a crearsi, le tipicità a finire. Fortuna che abbiamo a farci compagnia un ottimo Pas Dosè Millesimato 2013, dalle note fresche e minerali, con una buona acidità e un fruttato delicato ma coinvolgente al palato.
L’organizzazione di Sabrina e del suo staff non lasciano occasione a lamentele, la sala è splendidamente disposta, e il Satèn ci fa compagnia ancora, fino al tavolo.
Sabrina, parlaci un po’ di Borgo San Vitale, mentre Castello di Gussago lo scopriamo dai vini che stiamo bevendo (nel mentre il mio bicchiere si riempie con un Extra Brut Rosé Millesimato del 2012, un Pinot Nero in purezza dove i profumi di frutta rossa si mescolano a note lontane di pasticceria, dove l’equilibrio c’è e ancora una volta la mineralità riesce a distinguersi).
«Distillerie Franciacorta nasce nel 1901, a Gussago, una realtà iniziata dal mio bisnonno, portata avanti dal figlio Paolo, il nonno) e successivamente i tre figli, Giuliano, Antonio e Luigi, attualmente in azienda.
Il Borgo antico San Vitale nasce nel 2007I, il borgo è stato oggetto di indagine archeologica e di un’attenta azione di restauro durata circa 10 anni che, utilizzando tecniche e materiali della tradizione (pietra, mattone, legno), ha consentito di riacquistare la sua antica immagine e la suggestiva atmosfera del XVII secolo.
Ed è qui che produciamo le nostre grappe barricate e il nostro Amaretto». Nello stesso spazio di cui Sabrina ci racconta, sorge anche il ristorante Due Colombe di Stefano Cerveni, una stella Michelin.
Com’è andata la vendemmia per voi quest’anno? Sappiamo che qui in Franciacorta ci sono stati non pochi problemi causa maltermpo… «In questo senso noi siamo stati fortunati, grazie alla posizione tra le colline dei nostri terreni, abbiamo perso meno del 10% della nostra produzione». Una produzione di 120mila bottiglie, di nicchia, ma che in pochi anni è cresciuta esponenzialmente (erano appena 30mila nel 2007). Gli ettari in totale sono 20, una piccola proprietà, che dà maggior valore e maggior identità ai vini, grazie anche ad una tradizione familiare che conosce bene il territorio e i suoi vigneti.
Intanto ci viene servita una Minestra con fegatini a cura della Trattoria al Caricatore. Ne approfittiamo per assaggiare il Pomaro Curtefranca Doc 2015… e attenzione, Bio! La prima etichetta certificata bio dell’azienda, «sarà portata in anteprima a Vinitaly 2018, questa serata è un’eccezione, volevamo farla conoscere al nostro pubblico». Ed è stato molto fortunato quel pubblico: 30% di Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc al 50% e un 20% di Cabernet Carmenére, il vino è rotondo, carico, pieno; la complessità è evidentemente in fase evolutiva, ma già si sentono note terziarie, spezie e una buona tannicità, ottima la persistenza, molto apprezzabile. Il vino ideale da sorseggiare mentre si gusta il classico spiedo bresciano, preparato in una saletta vicina, sotto gli occhi degli ospiti. Un abbinamento davvero azzeccato, per due eccellenze che hanno dato una svolta al nostro sabato sera.
Un giro per la cantina è quel che ci vuole dopo una cena di questo genere. Qui ci vengono spiegati i metodi di vendemmia e di lavorazione del mosto da Sabrina stessa. Modernità e scrupolosità, in sunto, sono le parole d’ordine.
Provati un paio (in realtà molti di più!) di assaggi di piccola pasticceria, dobbiamo purtroppo lasciare questa atmosfera di gusto, tradizione e familiarità, ma torneremo indubbiamente. La prossima tappa saranno le grappe di Distilleria Franciacorta, essenza da un secolo della vera qualità di questa famiglia.
Sabrina ci lascia con una bottiglia di Riserva 72 Brut 2008, da sorseggiare nella comodità di casa. Ma, mi permetto una piccola licenza: come per uno spettacolo a teatro, talmente apprezzato da essere rivisto, sarebbe scortese da parte mia presentare anche i profumi e la classe di quest’ultima etichetta, la mano vincente della cantina. Nascondo quindi il finale dello spettacolo, convinto che quello detto finora smuoverà i più a fare un salto a Gussago, per conoscere questa giovane ma consolidata e volenterosa realtà! E per coloro che non riusciranno a fare un salto… ci si vede a Vinitaly 2018!
Camilla Rocca e Marco di Giovanni
Cantina Castello di Gussago
via Manica 8 – 25064 Gussago (Bs)
Tel 030 2525267
www.castellodigussago.it