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Da Caffi a Cagnaccio, con un grande Sartorio. Antonacci Lapiccirella alla Biennale di Firenze

CAGNACCIO DI SAN PIETRO (Natale Scarpa) (Desenzano del Garda 1897 - Venezia 1946) La lettera, 1925 Olio su tela, cm. 139 x 134,5 CAGNACCIO DI SAN PIETRO (Natale Scarpa) (Desenzano del Garda 1897 - Venezia 1946) La lettera, 1925 Olio su tela, cm. 139 x 134,5
CAGNACCIO DI SAN PIETRO (Natale Scarpa)  (Desenzano del Garda 1897 - Venezia 1946) La lettera, 1925 Olio su tela, cm. 139 x 134,5
CAGNACCIO DI SAN PIETRO (Natale Scarpa)
(Desenzano del Garda 1897 – Venezia 1946)
La lettera, 1925
Olio su tela, cm. 139 x 134,5

Una selezione di opere provenienti in gran parte da un’importante collezione privata in bella mostra da Antonacci Lapiccirella Fine Art di Roma alla Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze.

Ippolito CAFFI (Belluno 1809 – Lissa 1866) Il Canal Grande a Venezia con Santa Maria della Salute. In questa veduta, illuminata in maniera sublime, l’imponente cupola della chiesa di Santa Maria della Salute di Venezia emerge da una foschia viola che si scioglie al sole del mattino. La luce del giorno si diffonde tra i tetti, rivelando uno squarcio di cielo azzurro e illuminando la distesa verde del Canal Grande. Quiete e tranquillità pervadono la scena, raffigurata con il sapiente uso del colore e della luce tipici di Caffi  dove qui raggiunge l’apice. Poetico esempio del suo talento, questa tela attesta la capacità di Caffi di tradurre in pittura i mutevoli effetti dell’atmosfera attraverso il sapiente uso della luce e del colore che, insieme all’attenzione meticolosa per l’architettura, fanno di lui l’erede artistico di Canaletto.

Giulio Aristide SARTORIO  (Roma 1860 – 1932)  Dalle grandi scoperte traverso le tristi età, al risorgere vivo della Stirpe, 1906 Olio su tela, cm. 100 x 160
Giulio Aristide SARTORIO
(Roma 1860 – 1932)
Dalle grandi scoperte traverso le tristi età, al risorgere vivo della Stirpe, 1906
Olio su tela, cm. 100 x 160

Per illustrare alcune delle diverse anime dell’arte del Novecento in Italia si inizia con tre pannelli realizzati da Giulio Aristide Sartorio (Roma 1860 – 1932) I pannelli presentati in quest’occasione costituiscono un importante ritrovamento di parti di un grande fregio decorativo Dalla caduta di Roma imperiale alle conquiste ultime della scienza, realizzato da Giulio Aristide Sartorio per la Sala del Lazio in occasione dell’Esposizione Internazionale del Sempione a Milano nel 1906. La composizione, la ricercata eleganza del disegno e il movimento fluido e dinamico delle figure trattate a simulare un antico bassorilievo anticipano quella che sarà la sua maggiore opera monumentale, la decorazione dell’aula parlamentare a Montecitorio, di due anni successiva.

Di quasi venti anni successiva, è la tela di Cagnaccio di San Pietro  (Desenzano del Garda 1897 – Venezia 1946), uno dei maggiori iperrealisti italiani, la cui pittura delineata, compatta e precisa è quasi il manifesto del “Realismo Magico”, la corrente artistica elaborata in Italia da Massimo Bontempelli, e mostra evidenti contatti con la Nuova Oggettività. Molto notevole è l’opera presentata – “ La lettera”, del 1925 – nella quale sono ritratte due figure di donne intente a leggere la propria corrispondenza, immerse in una luce ferma e rarefatta del tardo pomeriggio, investite dall’ombra che la casa proietta su di loro, forse il presagio del testo della lettera.

Edita Walterovna BROGLIO  (Smiltene (Russia) 1886 - Roma 1977) Le quattro ore del Giorno: Alba, Mezzogiorno,  Tramonto e Notte, 1956 Olio su tavola, cm. 64 x 49
Edita Walterovna BROGLIO
(Smiltene (Russia) 1886 – Roma 1977)
Le quattro ore del Giorno: Alba, Mezzogiorno, Tramonto e Notte, 1956
Olio su tavola, cm. 64 x 49

Ugualmente partecipe del clima del Realismo Magico è Edita Walterovna Broglio (Smiltene (Russia) 1886 – Roma 1977), la pittrice lettone che, folgorata dalla luce mediterranea e dalla storia artistica italiana, non farà più ritorno in patria e con il marito Mario Broglio si dedicherà con passione

all’elaborazione della rivista «Valori Plastici» e allo studio della pittura degli antichi, quali Giotto e Piero della Francesca. Scomparso il marito, nel 1956 Edita vive una seconda giovinezza pittorica e dipinge  magistralmente “Le quattro ore del Giorno”, lo stesso scorcio di Lerici (SP) per quattro volte; medesima visione, ma diversa condizione di luce: Alba, Mezzogiorno,  Tramonto e Notte.

Ippolito CAFFI (Belluno 1809 - Lissa 1866) Il Canal Grande a Venezia con Santa Maria della Salute, 1842 c. Olio su tela, cm. 47 x 60,9 Firmato in basso a destra “ CAFFI “
Ippolito CAFFI (Belluno 1809 – Lissa 1866)
Il Canal Grande a Venezia con Santa Maria della Salute, 1842 c.
Olio su tela, cm. 47 x 60,9
Firmato in basso a destra “ CAFFI “

Informazioni utili

BIENNALE INTERNAZIONALE dell’ANTIQUARIATO di FIRENZE

Palazzo Corsini

23 Settembre- 1 Ottobre 2017

Preview 22 Settembre

Francesca Antonacci Damiano Lapiccirella Fine Art

Via Margutta 54
00187 Roma
Tel. +39 06 45433036
Fax. +39 06 45433054
info@al-fineart.com
www.al-fineart.com

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