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I See Colors Everywhere, la mostra di Benetton alla Triennale

I See Colors Everywhere

I See Colors EverywhereFino al 28 Settembre United Colors of Benetton presenta presso gli spazi della Triennale di Milano I See Colors Everywhere.

I See Colors Everywhere si propone come un’immersione nel colore attraverso i capi della sua nuova collezione Primavera Estate e le opere di Fabrica, il centro Benetton di ricerca sull’arte e la comunicazione.

L’allestimento, curato dal team di designer di Fabrica guidato da Sam Baron, si articola in otto sezioni, ciascuna dedicata a un colore, che viene esplorato e celebrato attraverso video, poster, musica, foto, illustrazioni, oggetti, performance e installazioni interattive prodotti da Fabrica in oltre venti anni di attività.I See Colors EverywhereI See Colors Everywhere

I SEE COLORS EVERYWHERE
Prefazione al catalogo di Myriam Ben Salah

Non solo vedo colori ovunque, ne sento anche parlare. In tutto il mondo discutiamo del futuro dei corpi dei neri, delle vite dei neri. Denunciamo la supremazia bianca, mentre esiste una fragile utopia verde. L’anno scorso blu e rosso hanno definito il destino degli Stati Uniti d’America. E non posso fare a meno di pensare a come nel 1980 l’esercito israeliano vietasse opere d’arte—o qualsiasi altra combinazione—composte dai quattro colori della bandiera palestinese: rosso, verde, nero e bianco. I colori—di una bandiera, della pelle, di una mappa—sono tutt’altro che insignificanti. Sono elementi costitutivi della nostra esperienza visiva—sia attraverso associazioni naturali che simbolismi psicologici—e finché percepiremo il mondo attraverso i nostri occhi, i colori, le immagini e la comunicazione visiva avranno un impatto sociale. Nel suo Sul guardare, lo scrittore britannico John Berger spiega: “Per la prima volta nella storia, le immagini d’arte sono diventate effimere, ubique, inconsistenti, disponibili, senza valore, libere. Esse ci circondano nello stesso modo in cui ci circonda un linguaggio […] Con l’uso, se lo si utilizzasse in modo diverso, il nuovo linguaggio delle immagini conferirebbe un potere di tipo nuovo. Servendocene, potremmo cominciare a definire più precisamente le nostre esperienze in aree nelle quali le parole sono inadeguate. (Il vedere viene prima delle parole.)

I See Colors Everywhere

Myriam Ben Salah
Dal 2009 Myriam Ben Salah (Algeri, 1985) è la responsabile del coordinamento dei progetti speciali e dei programmi pubblici al Palais de Tokyo di Parigi, dove il suo lavoro si concentra soprattutto su video, editoria e arti performative. Nel 2017 è stata nominata curatrice della decima edizione dell’Abraaj Group Art Prize. È anche direttrice dell’edizione internazionale di KALEIDOSCOPE Magazine ed è stata co-redattrice di F.A.Q., una rivista periodica di sole immagini, e di Feb (Mag), la rivista dell’Underground Museum di Los Angeles. I suoi scritti sono apparsi in numerosi cataloghi di mostre e pubblicazioni d’arte internazionali.

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