Soffici e Rosai. Realismo sintetico e colpi di realtà. Una mostra affianca due grandi artisti del Novecento in un ideale confronto tra linguaggi figurativi.
Con Ardengo Soffici e Ottone Rosai siamo nel cuore pulsante del ventesimo secolo, il secolo veloce, epoca di eventi tragici e drammatici cambiamenti nella quale i due artisti, ciascuno a suo modo, influirono sul percorso culturale del nostro Paese con un forte impulso di idee e di stile.
Il Museo Soffici e del ’900 italiano e il Comune di Poggio a Caiano dal 7 ottobre 2017 al 7 gennaio 2018 propongono alle Scuderie Medicee la mostra dal titolo Soffici e Rosai. Realismo sintetico e colpi di realtà, un’esposizione a cura di Luigi Cavallo e Giovanni Faccenda.
Ventisei dipinti e dieci disegni per ogni autore, dagli anni ’10 al secondo dopoguerra, sono il corpus della mostra che pone i due grandi artisti in un ideale confronto di linguaggi figurativi: meditate e sintetiche le illuminazioni realistiche di Soffici; drammatica e aspra, con fiammate di poesia, la realtà di Rosai.Soffici si era nutrito di un’esperienza internazionale, per quanto attento ai campioni semplici dell’arte popolare e primitiva; Rosai cresciuto ‘diladdarno’ a Firenze, è attratto dalla vicinanza con i ceti più poveri e modesti degli artigiani, dei venditori ambulanti, dei carrettieri. Da qui la percezione diversa del mondo che andava cambiando e manteneva ancora larghi spazi arcaici; per Soffici si parlerà di classicismo, per Rosai di medievalismo.
Il percorso espositivo mette in luce gli approcci simili o contrastanti dei due autori sui vari temi affrontati. Mentre si nota la sostanziale sintonia del loro sguardo sul paesaggio toscano che diviene archetipo di un modo per raccordare uomo e natura nelle loro essenze, anche sentimentali ed emotive, è invece evidente la distinta concezione formale nelle figure e nei ritratti.
In Soffici si ha un pacato realismo, un rispecchiamento del soggetto osservato nella sua verità; per Rosai è più complessa e scabrosa la raffigurazione dei personaggi dipinti: rappresentano una ricca intensità di caratteri fra persone che gli sono familiari, che frequenta, magari nelle bettole d’Oltrarno. Una tale scrittura drammatica è incisa ancor più nel disegno rosaiano, governato da così alte capacità espressive che lo pongono al vertice, in questo campo, con pochi altri colleghi come Sironi e Viani.
In mostra le vignette di Soffici del periodo parigino, 1901-1905, e studi preparatori per quadri eseguiti nel 1907, nel 1911, due composizioni cubofuturiste e carte che spiegano la qualificazione, la maturazione formale della figura e del paesaggio.
Fra i temi in mostra anche gli oggetti, i frutti e i fiori, testi evidenti di quanto la creatività può dare in purezza assolvendo, nell’eredità di Cézanne e con nuovi accenti, gli accordi che stanno fra visione oggettiva e incantamento.Un’esposizione d’arte, ma che riguarda anche il lavoro letterario dei due autori; nelle vetrine lettere originali, fotografie d’epoca, pennelli, tavolozze e prime edizioni di loro libri. Completano l’allestimento le riviste La Voce, Lacerba, Il Centone, L’Universale, Il Bargello, Il Selvaggio e L’Italiano, il complesso significativo dei fogli d’avanguardia, di polemica, di costume cui i due artisti collaborarono.
La mostra riunisce voci che furono in prima linea nell’opera di aggiornamento dell’es
Soffici e Rosai. Realismo sintetico e colpi di realtà
Museo Soffici e del ’900 italiano
Scuderie Medicee
7 ottobre 2017 – 7 gennaio 2018
Poggio a Caiano (PO), via Lorenzo il Magnifico 9
Con il patrocinio della Regione Toscana
Mostra a cura di Luigi Cavallo e Giovanni Faccenda
Catalogo della mostra Edifir Edizioni, Firenze