Paratissima, alla kermesse di arte contemporanea di via Asti, a Torino, alcuni artisti protestano contro la rimozione del dipinto “Modello PerDente” opera del pittore italo-argentino Javier Scordato.
Sembra che la telaesposta da Javier Scordato non fosse quella che aveva presentato nel processo iniziale.
Il Fassino nudo, con i volti dei due Marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, al posto dei testicoli, a quanto pare non èstata di gradimento dell’organizzazione che al terzo giorno della rassegna decide di rimuovere l’opera.
Il suo “Modello PerDente” sembra essere una provocazione che fa riferimento a quanto accaduto già due anni fa, quando l’artista, espose un’altra opera che prendeva di mira i due Marò, costringendo l’allora sindaco di Torino Piero Fassino a dissociarsi affermando che quel quadro non rappresentava la città.
La risposta di Scordato all’avvenimento dello scorso 3 novembre è stato“Si vuole imbavagliare il linguaggio artistico”.
Attorno alla protesta dell’artista si è unito il grido di alcuni colleghi che hanno deciso di autocensurare le loro opere, tra loro Giovanna Ceresa Maron, afferma “E’ inaccettabile che a una manifestazione come Paratissima accadono cose simili. L’arte non può e non deve essere censurata, soprattutto durante un evento che dovrebbe esaltarla e diffonderla”.
Solidarietà anche da parte del Gros Group, dai Bis-COTTINI dall’artista Bruno Alessandro, Barbara Sesia.
Come si può notare passeggiando tra i padiglioni dell’ex Caserma La Marmora, l’avvenimento ha disturbato molti artisti, che hanno preferito mettere in mostra il loro dissenso coprendo le loro opere con scritte provocatoriecome “Je suis Javier Scordato” o “imbavagliando” le loro tele, diverse le critiche ma forte il sentimento di solidarietà che li ha uniti in questi giorni, tra loro anche Sabrina Cignetti che ha affermato: “Io mi dissocio dalla decisione di Paratissima di togliere e quindi censurare, l’opera di Javier Scordato, in quanto, si può non essere d’accordo sui contenuti che esprime, ma è giusto difendere il diritto di libera espressione artistica.
L’opera è stata esposta tre giorni prima di essere rimossa e la direzione/staff che sorvegliava l’allestimento di certo non dovevano essere sorpresa dopo tre giorni dall’inaugurazione. Direzione molto distratta ed attenta a rispettare le regole solo a loro piacimento”.