La mostra Metamatic, la macchina che rende visibili i sogni si sviluppa sul progetto méta-matic ideato da Jean Tinguely nel 1959: una serie di macchine capaci di produrre disegni sempre diversi tra loro, creazioni meccaniche difficilmente controllabili.
Negli spazi di BAG Gallery saranno esposte dieci opere inedite del 1959, un modo per riguardare una pagina della storia dell’arte e riflettere su una tematica contingente, come quella del rapporto tra uomo e macchina.
Negli spazi della galleria viene presentata una serie di disegni realizzati dalle macchine/sculture méta-matic ideate da Jean Tinguely a partire dal 1959.
Obiettivo dell’esposizione è mettere in evidenza la contingenza del rapporto tra uomo e tecnologia e la capacità dell’opera di Tinguely di interfacciarsi e cercare una reale collaborazione con il pubblico e quindi risolvere, o aprire, l’interrogativo in un sistema complesso, che va al di là degli spazi circoscritti comunemente destinati all’arte.
In un dibattito contemporaneo e necessario come quello dell’intelligenza artificiale, il percorso costruttivo di Tinguely sembra guardare con coraggiosa ironia quell’elaborato sistema di interferenze e sovrapposizioni che si innesca (quasi fosse una miccia di una dinamite) nel contatto tra uomo e macchina.
Le macchine di Tinguely sono torri sgangherate, che non si proteggono, ma si mostrano per quello che sono, forse fragili, sicuramente imperfette. Lasciano aperto un rapporto di interazione, di sinergia, si lasciano studiare non creando un conflitto o un’alternanza tra uomo e macchina, ma esercitando un sentimento di accoglienza, di partecipazione, capace di generare disegni, sempre diversi tra loro, fogli impressi, con matite, pennarelli, timbri: un’intelligenza meccanica, un’intelligenza umana.
JEAN TINGUELY
METAMATIC, LA MACCHINA CHE RENDE VISIBILI I SOGNI
BAG Gallery Parma
Borgo Ronchini 3 (centro storico)
17 novembre 2017 > 7 gennaio 2018