Da Guardia Perticara, il paese delle case in pietra nel pieno della Lucania alla sfarzosa Montecarlo, a capo di Rampoldi, storico ristorante, istituzione da oltre 70 anni nell’ambiente monegasco, tra i preferiti del Principe Alberto; per lo chef Antonio Salvatore il salto è stato notevole.
Dopo diverse stagioni in Italia Antonio Salvatore sbarca a Londra per lavorare al ristorante Cini a Leicester City, poi alle Canarie per gestire la ristorazione di diversi ristoranti del gruppo Monkey, poi viaggia molto in medioriente come chef personale di uno sceicco arabo. E’ la volta della Spagna dove si concretizza l’esperienza più importante, quella dallo stellato Juan Pablo Felipe del El Chaflàn a Càdiz, dove lo chef vive la massima sperimentazione e creatività, seguendo le orme di Ferran Adrià. E’ la volta della Russia dove Antonio Salvatore è chiamato dall’ambasciatore italiano per seguire la ristorazione della delegazione, poi segue la start up di Neskuchny sad, un elegante ristorante sull’acqua del Volga a Mosca, per poi preferire la cucina gourmet del ristorante Semifreddo- Mulinazzo a fianco del patron Nino Graziano. Infine l’ultimo salto al Rampoldi, tra i più preziosi ristoranti del Principato di Monaco.
Una cucina fatta di esperienze di vita, di influenze francesi, spagnole, arabe, ma dal profondo cuore italiano. Piatti puliti, semplici, raffinati, oggi Antonio Salvatore ricerca il gusto e l’essenza degli ingredienti. Il menu di Rampoldi è un invito al viaggio, alla delicatezza di sapori, alla condivisione di esperienze e dispensa emozioni rare.
Tra i must della cucina di Antonio Salvatore troviamo la terrina di foie gras della casa (marinata nel porto e rum, impanata in una granella di semi di zucca caramellati con zucchero moscovado), le capesante con purè di cavolfiori bianchi e crema di funghi, la guancia di manzo brasata al Barolo e il filetto alla Rossini con foie gras e spezie, tanto apprezzato quanto richiesto dai monegaschi.