Le vendite di DIPINTI ANTICHI e del XIX SECOLO di Pandolfini a Firenze dello scorso 14 novembre hanno registrato 2.100.000 euro. Alcune aggiudicazioni hanno dimostrato come il mercato dei dipinti possa essere ancora vivace. I 58 lotti del catalogo DIPINTI E SCULTURE ANTICHI hanno sfiorato 1.500.000 euro d’incasso, che rappresenta il 127% delle stime, e un’alta percentuale di lotti venduti, contesi al telefono e in sala da collezionisti italiani e internazionali.
Top lot a pari merito, con un’aggiudicazione di 149.400 euro, Lelio Orsi e Alessandro Turchi: il primo con una delle ultime opere ancora in mani private, una ADORAZIONE DEI PASTORI (lotto 18) che partiva da una stima di 60.000/80.000 euro; il secondo con un inedito BACCO E ARIANNA (lotto 29), stimato 50.000/70.000 euro e aggiudicato a un collezionista straniero.
Il GIOVANNI EVANGELISTA di Cesare Dandini (lotto 26) è stato battuto a 68.750 euro e l’ARMIDA di Cecco Bravo (lotto 14) a 93.750 euro, gli oli su tavola MADONNA COL BAMBINO di Francesco Benaglio (lotto 1) a 50.000 euro e la MADONNA IN TRONO di Paolo Schiavo (lotto 20) è passata di mano per 87.500 euro. La rara anconetta di Cennino Cennini, il fondo oro raffigurante una MADONNA CON IL BAMBINO TRA SANTE E ANGELI (lotto 31), è entrato in una nuova collezione per 77.500 euro.
FRUTTA AUTUNNALE ALL’APERTO di Giovan Battista Ruoppolo (lotto 39) è stato aggiudicato a un compratore collegato telefonicamente per 107.500 euro, un esito che suggerisce il rinnovato interesse per la natura morta napoletana.
La VEDUTA DEL CORTILE DI PALAZZO DUCALE (lotto 54), per la quale circolava il nome di Cimaroli, è stata battuta a 87.500 euro, a più del doppio della stima iniziale Largo interesse anche per la scultura che ha registrato i migliori risultati con un gruppo in terracotta di Scuola romana del XVIII secolo raffigurante la PIETÀ (lotto 85) che ha quadruplicato la stima di partenza con l’aggiudicazione a 40.000 euro a un collezionista italiano, mentre è passato di mano per 31.250 euro un curioso BUSTO DI DAMA (lotto 3) scolpito alla fine del XVI secolo da un artista piemontese
I 62 lotti del catalogo di DIPINTI DEL XIX SECOLO, che ha chiuso la giornata e l’anno per i due dipartimenti, hanno venduto per quasi 650.000 euro, che equivale al 119% delle stime iniziali, percentuale molto simile a quella dei dipinti antichi così come quella dei lotti venduti.
Top lot della sessione il piccolo olio su tavola I MULI di Giovanni Fattori (lotto 89) che è entrato in una nuova collezione per 80.000 euro quadruplicando la stima iniziale.
Molto bene la scuola napoletana che ha toccato i vertici con due splendide opere di Vincenzo Irolli: UN RICEVIMENTO (lotto 132) e FEMME À LA LORGNETTE (lotto 116). Il primo è un olio su tela databile intorno al 1920, periodo di grande facilità esecutiva che bene si esprime in difficili composizioni di grandi dimensioni come questa che è stata battuta a 65.000 euro, il secondo, raro per soggetto e qualità pittorica, è da ricondurre al periodo francese 1880/1890 ed è passato di mano per 43.750 euro.
50.000 euro per Federico Zandomeneghi, LE SCARPINE NERE (lotto 92), LUNGO L’ARNO del napoletano Giuseppe Abbati databile a dopo il 1861 è stato aggiudicato per 20.625 euro e PASCOLO VERSO DRUOGNO (lotto 115) di Carlo Fornara è passato di mano per 31.250 euro, 37.500 euro per il PICCOLO STAGNO di Giuseppe De Nittis (lotto 124) e 25.000 euro per PROFILO DI DONNA di Silvestro Lega.
Le tre opere in catalogo di Sirio Tofanari hanno realizzato: MACACO (lotto 129) aggiudicato per 12.500 euro, FALCO FERITO (lotto 130) passato di mano per 20.000 euro e LEPRE (lotto 131) battuta a 18.125 euro.
PANDOLFINI CASA D’ASTE
14 NOVEMBRE 2017
DIPINTI ANTICHI e DEL SECOLO XIX
FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo degli Albizi, 26