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La prima personale di Bruno Botella in Italia, alla Fondazione Pomodoro

Project Room #6 | Bruno Botella | non si agita né si scuote, senza muovere piede, né mano, né un dito, senza muovere gli occhi né parlare, curated by Simone Menegoi Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano Project Room #6 | Bruno Botella | non si agita né si scuote, senza muovere piede, né mano, né un dito, senza muovere gli occhi né parlare, curated by Simone Menegoi Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano
Project Room #6 | Bruno Botella | non si agita né si scuote, senza muovere piede, né mano, né un dito, senza muovere gli occhi né parlare, curated by Simone Menegoi Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano
Project Room #6 | Bruno Botella | non si agita né si scuote, senza muovere piede, né mano, né un dito, senza muovere gli occhi né parlare, curated by Simone Menegoi Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano

Non si agita né si scuote, senza muovere piede, né mano, né un dito, senza muovere gli occhi né parlare. Un titolo che la dice lunga sul nuovo appuntamento della Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano. Una mostra all’insegna della “sperimentazione” quella dell’artista Bruno Botella (Parigi, 1976), la prima personale dell’artista francese in Italia. “Project Room #6”, visibile al pubblico fino al 20 dicembre 2017, chiude il ciclo delle tre Project Room 2017 a cura di Simone Menegoi.

Nella sala principale dello spazio spiccano le sculture di Bruno Botella. Cattura subito l’attenzione l’opera Oborot (2012), il calco in silicone della testa dell’artista a cui sono rimasti attaccati i suoi stessi capelli. E Prognosticator (2017), una scultura di plastilina immersa in un acquario pieno di sanguisughe, gli animali domestici dell’artista, che sono diventate un po’ le mascotte del personale della Fondazione. In ogni caso, una delle opere più particolari dell’artista è Qotob (2012), un’argilla mescolata a una sostanza psicotropa, contenuta in una busta di plastica come se si trattasse di fertilizzante, che se maneggiata a lungo causa intense allucinazioni. Ma anche l’opera Suzannetournante (2017) composta da una struttura simile alla ruota di un vasaio, vuota al suo interno. L’artista ha infilato la testa da sotto in su, facendola girare ha cercato di modellare dell’argilla intorno alla sua stessa testa.

Lo spirito sperimentale di Botella nell’uso dei materiali e di diverse tecniche inedite, rende le sue opere tra le più originali emerse sulla scena francese negli ultimi anni.

Project Room #6 | Bruno Botella | non si agita né si scuote, senza muovere piede, né mano, né un dito, senza muovere gli occhi né parlare, curated by Simone Menegoi Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano
Project Room #6 | Bruno Botella | non si agita né si scuote, senza muovere piede, né mano, né un dito, senza muovere gli occhi né parlare, curated by Simone Menegoi Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano

La vice presidente della Fondazione –nonché nipote dello scultore Arnaldo Pomodoro- Carlotta Montebello racconta che molte delle persone rimaste fedeli alla Fondazione negli ultimi anni -visitando i nuovi spazi, ridotti rispetto a quelli precedenti- esordiscono con la frase: “tutto qui?”. La Fondazione infatti ha vissuto una lunga fase di transizione e allo stesso tempo di trasformazione: a partire dal 2011 con la chiusura definitiva dello spazio in Via Solari 35 di Milano e con la conseguente apertura del nuovo spazio in Via Vigevano 9 nel 2013. La nuova sede si lega agli archivi della Fondazione e allo studio dell’artista stesso, e passa dal contesto di uno spazio industriale imponente a quello di uno spazio più di nicchia e “famigliare”.

Bruno Botella, Oborot, 2012 silicone, capelli / silicone, hair, 48×30×30 cm
Bruno Botella, Oborot, 2012 silicone, capelli / silicone, hair, 48×30×30 cm

E ancora la Montebello racconta: “Dall’apertura della nuova sede nel 2013, la Fondazione ha tenuto un basso profilo per un paio d’anni, e finalmente quest’anno abbiamo usato la mostra di Palazzo Reale dedicata ad Arnaldo Pomodoro come trampolino di lancio per farci conoscere e riscoprire anche da chi, dopo la chiusura della sede storica, non aveva avuto più notizie di noi ma che era comunque rimasto in qualche modo legato al nostro progetto culturale”.

Infatti dopo la grande mostra “Arnaldo Pomodoro. 90 anni di scultura” a Palazzo Reale di Milano, tenutasi a gennaio 2017 in occasione appunto dei 90 anni dello scultore, la Fondazione ha portato avanti mese dopo mese proposte espositive interessanti come “Project room #4: Anna-Bella Papp” in occasione del MIART e Milano Art Week, e “Project Room #5:Alis/Filliol” che ha visto coinvolto il duo formato da Davide Gennarino (1979) e Andrea Respino (1976).

Tutte le informazioni: http://www.fondazionearnaldopomodoro.it

Bruno Botella, Prognosticator, 2017 vetro, acqua, plastilina naturale, sanguisughe / glass, water, natural plastiline, leeches, 50×65×55 cm
Bruno Botella, Prognosticator, 2017 vetro, acqua, plastilina naturale, sanguisughe / glass, water, natural plastiline, leeches, 50×65×55 cm

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