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Le icone di un’icona: 50 ritratti di Cézanne alla National Portrait Gallery di Londra

Autoritratto con bombetta, 1885-6 Autoritratto con bombetta, 1885-6
Autoritratto con bombetta, 1885-6
Autoritratto con bombetta, 1885-6

Ribattezzata e diffusa in modo virale da “The Telegraph” come “la mostra dell’anno”, Cèzanne Portraits, curata e realizzata in collaborazione con il Musée d’Orsay di Parigi e la National Gallery of Art di Washington, riunisce per la prima volta in assoluto oltre cinquanta ritratti di mano di Paul Cézanne provenienti da celebri collezioni europee e oltre-oceano. Viene dato un risalto espositivo e mediatico veramente notevole a opere di straordinario livello estetico e qualitativo, che non sono mai state rese fruibili prima al pubblico nel Regno Unito e che hanno suggellato l’inconfondibile tocco e l’inesauribile fama del pittore nell’immaginario collettivo.

Cézanne Anthony Valabrègue 1869-70
Paul Cézanne, ritratto di Anthony Valabrègue ( sin. 1866; dx 1869-70)

Figlio di un banchiere, Paul Cézanne (1839-1906) è unanimemente considerato una delle personalità creative più influenti del diciannovesimo secolo e la sua modalità contraddistintiva di padroneggiare il colore e di costruire l’immagine attraversoun nuovo approccio analitico alla natura influenzò l’arte di cubisti, fauve e successive generazioni d’avanguardia. Ha ricevuto inizialmente una formazione da avvocato, prima di diventare allievo del noto e stimato Camille Pisarro, e di tentare fin dagli esordi di battere un sentiero che fosse solo suo, sprezzante nei confronti dell’indifferenza del pubblico medio. Il primo delinearsi della sua carriera è teso tra un rischio di rottura del canale comunicativo con il potenziale ricettore e la realizzazione dei primi incantevoli dipinti, facili da inquadrare come un fresco preludio al suo stile maturo. L’artista inizia ad auto-determinarsi interagendo con dei pigmenti densi gestiti con una spatola, ponendo un’enfasi marcata sul nero e sulla forma, generando il cosiddetto “couillarde”. Il post-impressionista francese, che scalfisce il corso dell’arte, facendola nutrire della transizione della sua epoca, scolpisce lo spazio dei suoi dipinti come se fosse plastico, servendosi delle forme di base della geometria pura, e creando delle realtà nuove, altre, in cui le immagini reali risultano sovrapposte al filtro ottico e mentale del diedro.

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Cézanne, ritratto di Ambroise Vollard (1899)

Durante l’arco di una carriera artistica di circa quarantacinque anni, Cézanne ha realizzato quasi 1.000 dipinti di cui circa 160 ritratti. La mostra in questione, si propone di offrire uno sguardo unico, affascinante e specifico su questo aspetto centrale del suo lavoro complessivo, evidenziando le speciali caratteristiche pittoriche e tematiche della produzione ritrattistica. Tutti i dipinti selezionati, e in particolare le creazioni del biennio 1866-67, si connotano come profondamente moderni, e per un loro carattere intrinseco sembrano svilupparsi naturalmente come un un’unica opera, come fusi da un medesimo codice espressivo e comunicativo. Particolare e vincente la scelta curatoriale di porre l’accento sulla creazione di coppie complementari e di diverse versioni dello stesso soggetto, per considerarle, in questa sede, nella loro interrelazione e per favorirne una lettura esaustiva. Durante la sua evoluzione, creativa e umana, il Cézanne ritrattista si trova a confrontarsi in prima istanza con una nozione ancora tradizionale del ritratto come amalgama di aspetto fisico e universo interiore. Nel momento in cui abbandona questo sistema di concetti, guardando il volto e il corpo umano come strutture puramente fisiche da costruire e decostruire, la sua arte inizia a elevarsi.

Paul Cézanne-Madame Cézanne (Hortense Fiquet, 1850–1922) in a Red Dress, 1888–90
Madame Cézanne (Hortense Fiquet, 1850–1922) con vestito rosso, 1888–90

Muovendo oltre lo sguardo strutturato ma gradevole su questa produzione peculiare, l’esposizione si fa più analitica e indaga la misura in cui determinati soggetti hanno avuto l’incisività per plasmare lo sviluppo della pratica pittorica del grande iniziatore della contemporaneità. Paul Cézanne ha visto e trasferito su tela anime diverse, appartenenti a ogni sorta di fenotipo umano e uniformi diverse, sovra-imposte da classi sociali e dogmi identitari. I dipinti presentati spaziano dai ritratti di se stesso e di sua moglie, Hortense Fiquet, dipinta 19 volte,alla straordinaria e celebre serie di pose di suo zio Dominique, risalente agli anni ’60 dell’800, fino agli ultimi ritratti del giardiniere Vallier, figura vicina all’artista durante la delicata fase di ricerca di Aix-en-Provence.

Madame Cézanne in a Yellow Chair, 1888/90
Madame Cézanne seduta su una sedia gialla, 1888-90

La prospettiva di vedere 50 ritratti di Cézanne, più di un quarto del totale, presentati in un unico contesto – in quella che è, incredibilmente, la prima mostra di simile levatura dal 1907 – può diventare pungente e stimolante per qualunque tipo di pubblico e per qualunque modalità di approccio al quadro e all’istituzione museale. Quella di Cézanne rimane indubbiamente, per quanto conosciuta e ancorata alla sovranità della forma pura, una delle indagini pittoriche più innovative, dinamiche e penetranti che la National Gallery potesse scegliere di valorizzare, con un evento espositivo di indiscutibile rarità e classe.

Paul CÉZANNE - Le Chant de la terre
Madame Cézanne à l’éventail, vers 1878-1888
Olio su tela, 92 x 73 cm
Fondation Collection E.G. Bührle, Zurich

“Cèzanne Portraits” è curata dall’occhio espertissimo di John Elderfield, Principal Curator di pittura e scultura presso il Museum of Modern Art di New York, insieme a Mary Morton e Xavier Rey del Musèe d’Orsay ed è in display fino all’11 Febbraio 2018.

Per ulteriori informazioni: http://www.npg.org.uk/whatson/cezanne-portraits/exhibition/

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