Print Friendly and PDF

Ri-Nascita: una rilettura del presepe di Greccio

Giotto, Il presepe di Greccio (1290-1295 ca) , Assisi, San Francesco, Basilica Superiore. Giotto, Il presepe di Greccio (1290-1295 ca) , Assisi, San Francesco, Basilica Superiore.
Giotto, Il presepe di Greccio (1290-1295 ca) , Assisi, San Francesco, Basilica Superiore.
Giotto, Il presepe di Greccio (1290-1295 ca) , Assisi, San Francesco, Basilica Superiore.

Rilettura presepe di Greccio”: la ri-esposizione delle statue superstiti provenienti dalle Chiese terremotate di Amatrice e Accumoli. Un’installazione dell’artista frate francescano Sidival Fila che vuole tornare alle origini per guardare al futuro.

Un presepe che rivive, sia pure nella mutilazione dovuta all’evento sismico all’interno del Palazzo Papale di Rieti. Dal 2 dicembre 2017 al 6 gennaio 2018.

È un ritorno alle origini, a quel Natale del 1223, quando San Francesco, a Greccio, pose Gesù Bambino in una mangiatoia con un poco di fieno e, per scaldarlo, solo il fiato di un bue e di un asinello.

Nella stessa valle, poco più di un anno fa nella sua statua mutilata, lo stesso bambino, oggetto di un culto molto partecipato, condivideva la desolazione di una terra e dei suoi abitanti martoriati dalle scosse di terremoto che ebbero per epicentro Amatrice.

«Di fronte a queste oggettive difficoltà abbiamo capito – sottolinea il Vescovo di Rieti Mons. Pompili – che bisognava attivarsi per trasformare un evento negativo in un’azione di riscatto e di rilancio di quest’area meravigliosa a partire dal simbolo autentico che ci ha lasciato in questi luoghi San Francesco: il presepe».

opere-amatrice-accumoli

Inserito sotto gli archi papali, un presepe di sofferenza, evidenziato dalle ferite del bambino privo di un piede, adagiato su un frammento d’altare, quasi prefigurazione di un sarcofago. Specularmente, dalla parte opposta, la madonna “mesta”, le mani in atteggiamento di preghiera che non sembra avere nulla di consolatorio.

>> «Niente di aulico – afferma Sidival, l’artista frate francescano di origini brasiliane a cui il Vescovo ha affidato l’installazione. – Ho voluto levare il sacro dal piedestallo in modo che le statue stessero in mezzo alla gente».

Sidival lavora sulle trame, quelle del tessuto delle sue opere e quelle dell’esistenza nella sua alternanza di dolore e speranza. Del filo, intrecciato con cenere, sono intessute le due fenici, poste su lastre tombali, simbolo di ri-nascita. Non a caso situate tra la statua del bambino e quella della Madonna.

sidival fila

Dal lato opposto la simbologia del frammento e della sua riparazione assume i caratteri di un’eloquente astrattezza. Da un lato una tela lacerata del 1800 che Sidival sta restaurando e, ad angolo retto la sequenza ascensionale di tre tele di colore neutro, che terminano in un triangolo. Ascensionale, nella speranza, o piuttosto certezza della Resurrezione.

Rilettura presepe di Greccio

In occasione de “La Valle del Primo Presepe”;
Dal 2 dicembre 2017 al 6 gennaio 2018;
Dalle ore 8.00 alle ore 20.00 dal lunedì alla domenica.

Commenta con Facebook

leave a reply

*