Milano-Montecarlo connection, eterogeneità nei cataloghi, contaminazione tra discipline, eventi che spazino non solo alla presentazione-esposizione asta. Spalancare i portoni nobili e verdognoli di Palazzo Crespi alla città (e non solo alle sciure di Corso Venezia). Sperimentare e implementare qualche nuova fertile contaminazione e connessione, sia verso il Principato sia all’interno della sede stessa (aperta cinque anni fa) sia verso il tessuto cittadino. Vedi eventi che coinvolgono tutta Milano, come Design Week o MiArt. Aria nuova per Artcurial Italia. Una giovane (elegante e frizzante) brezza mezza italica mezza transalpina ha preso le redini della casa d’aste francese: Emilie Volka (classe 1981). Da una concorrente “d’aste” (Cambi, qualche civico più in là verso San Babila) con furore (e determinazione). Appena concluso il lunedì cibernetico primo-novecentesco parigino, con i tormenti di terracotta di Camille Claudel sugli scudi (3 milioni e mezzo il realizzo dell’asta con 3 nuovi record), e la evening di Impressionismo e Moderno da oltre 2 milioni e mezzo di euro (unica nota dolente l’Agave invenduta di Balla), la neodirettrice ci racconta progetti e programmi della sua nuova “missione”. Una chiacchierata a trecentosessanta gradi su Artcurial, e non solo.
Luca Zuccala. A caldissimo, con il martello ancora fumante di Jussi Pylkkänen al Rockfeller Center di New York, un commento sul Leonardo da 450 milioni di dollari…
Emilie Volka. Devo dire che quello che è successo a New York ha largamente superato le mie aspettative. Sono contenta perché si tratta di un’opera senza tempo, un saggio del genio creativo italiano, che dimostra come tutta l’arte sia contemporanea. Non a caso il Salvator Mundi è stato incluso nelle aste autunnali, tra lotti di arte moderna e contemporanea ed è stata proprio questa la chiave del suo successo!
Spero che il “nostro” Leonardo possa aprire la strada, in particolare presso il pubblico più giovane, a una nuova comprensione delle opere storiche e dell’antico, una fascinazione che è andata un po’ spegnendosi.
Torniamo in Europa. Asse Italia-Francia, primissimi obiettivi di Artcurial Italia sotto la tua (nuova) direzione? Il bisogno di far recepire al mercato italiano che Artcurial non è solo Moderno…
Il primissimo obiettivo è quello di consolidare la nostra presenza sul territorio, avvicinandoci ai nostri clienti e conquistando la fiducia di coloro che non conoscono la realtà della vendita in asta. L’Italia, infatti, ha un rapporto ancora relativamente giovane con le case d’asta e noi vogliamo essere la prima scelta, l’unica alternativa, perché abbiamo concretamente la possibilità di valorizzare oggetti e collezioni su una piazza internazionale. Artcurial nasce in Francia, ma è europea e guarda lontano, lavora nel segno della multidisciplinarità. Ci occupiamo di tutti i settori del collezionismo e siamo organizzati in circa 26 specialità, gestite da dipartimenti specifici. Il nostro core business è articolato in 4 poli fondamentali: Arti del XX Secolo, Belle Arti, Lusso e Automobili da Collezione.
Ognuno di essi è fondamentale e determinante, lo dimostrano i nostri risultati, per esempio: nel 2016 abbiamo battuto in asta la macchina più costosa al mondo, una Ferrari Scaglietti a 32 milioni di euro, un mese fa una scrivania di Charlotte Perriand ha raggiunto i 750.000 euro, lo scorso maggio un Rodin è passato a 3,6 milioni di euro.
L’Italia, nello specifico, deve rafforzare la propria vicinanza con la piazza di Montecarlo e lo faremo dando vita ad appuntamenti speciali e momenti di incontro con i collezionisti che da tutto il mondo vi si riuniscono.
Ci racconti di questa volontà di rafforzare e intensificare i rapporti tra Milano e Montecarlo. Milano-Monaco connection…
Attualmente Artcurial batte asta a Montecarlo due volte l’anno: a luglio presso lo Yacht Club e a gennaio presso l’Hotel Hermitage. Si tengono aste di beni lusso, quindi gioielleria, orologi da collezione e poi l’amatissima Hermès vintage. Vorremmo provare a rompere lo schema proponendo incursioni tematiche e ci piacerebbe che il soggetto fosse l’Italia. Il genio italiano tout court: si possono immaginare cataloghi che abbraccino più discipline, dal mobile antico alla lampada di design, passando dal dipinto primo novecentesco, all’automobile d’epoca.
Una differenza macroscopica che hai da subito notato tra mercato dell’arte italiano e francese?
Il coraggio. Ho notato che i francesi sono un po’ più disposti a rischiare, ad aprirsi alle nuove proposte che offre il mercato dell’arte. Un esempio su tutti, la nostra prossima asta Paris/Marrakech il 30 dicembre, la seconda edizione di questa particolare vendita tematica che si svolge in live broadcasting con il Marocco.
Come pensi di muoverti nella sede meneghina di Palazzo Crespi? Iniziative? Aprire al prossimo Salone del Mobile il prossimo aprile…
Stiamo lavorando alla programmazione di eventi presso il nostro ufficio. Ci troviamo in una città in continuo movimento, punto di riferimento in Italia e in Europa per diversi ambiti, molti dei quali hanno in comune la creatività. Artcurial ha molto da dire su questo. Puntiamo a diventare un attore propositivo del sistema culturale italiano, muovendoci in sintonia con il calendario di eventi milanesi. Ci sono occasioni come la Design Week, oppure il MiArt, ma anche le grandi mostre presso le istituzioni cittadine che attirano un pubblico internazionale e che possono essere il punto di partenza per la costruzione di esposizioni o incontri che permettano una comprensione maggiore della nostra realtà. Mentre, dal punto di vista strettamente aziendale, vogliamo coinvolgere i nostri interlocutori anche con momenti dedicati ad altri aspetti come per esempio lo sport, la cucina, la moda e non solo.
Automobilia, mercato delle auto d’epoca (che gode di ottima salute), fiore all’occhiello di Artcurial con -tra l’altro- una sfilza di record negli ultimi anni. Qual è lo stato di salute del settore e cosa presenta il prossimo febbraio la casa d’aste a Parigi?
Confermo che quello delle automobili da collezione è uno dei nostri settori di punta, tanto da costituire un pilastro del nostro sistema di vendite e aste: Artcurial Motocars, nato nel 2010 dalla tradizione dell’omonimo dipartimento, in seguito all’inserimento del team guidata da Matthiew Lomoure. Nel 2016 l’ammontare di vendite ha raggiunto gli 80M€. Ci ritroviamo ogni semestre con i nostri collezionisti in più occasioni, la più attesa è senz’altro l’asta ufficiale del Salon Retromobile di Parigi, dove ci siamo sempre distinti per la grande proposta di pezzi di alto valore, dalla storia importante e condizioni ottimali.
Credo che probabilmente il settore dell’automobile sia arrivato all’apice delle sue possibilità, ma visti gli ultimi risultati in altri settori, come per esempio il Salvator Mundi di Leonardo di cui parlavamo prima, non voglio sbilanciarmi troppo. Siamo i primi in Europa per la vendita di automobili da collezione, e vorremmo confermarlo proponendo nella prossima asta Retromobile il 9 febbraio, la Ferrari 275 P #0816 del 1964 vincitrice della 24 Ore Le Mans, e che parte con una valutazione di 30M€ – 35M€.
Si è appena concluso (lunedì 27) un doppio importante appuntamento nella sede parigina di Artcurial. Alle 19 è passata all’asta la collezione “Camille Claudel, un trésor en héritage”. Dopo gli oltre 4 milioni di dollari per l’Andromeda scolpita nel marmo da Rodin, avanti con la “saga” di famiglia: i tormenti in terracotta e bronzo di Camille Claudel. Com’è andata l’asta?
Dopo la sorprendente aggiudicazione per l’Andromeda di Rodin di 3.6 M€, è stata presentata una collezione dedicata alla sua musa ispiratrice, allieva e compagna, Camille Claudel. Circa 20 pezzi provenienti dalla famiglia dell’artista che ne illustrano il percorso artistico, tra bronzi, terracotta, gessi e modelli preparatori di alcune delle sue opere più celebri, hanno dato vita a una vendita emozionante che ha totalizzato quasi 3.600.000€, cioè il triplo della stima iniziale. Artcurial ha conseguito ben 3 nuovi record mondiali per il più alto pezzo mai conseguito in asta per una terracotta, un pastello e per una scultura in gesso.
La storia che lega Camille Claudel al suo maestro e la vicenda personale, segnata da tanto dolore e dalla distruzione quasi totale per le sue stesse mani della sua opera, conferiscono a questi pezzi un fascino che non ha pari.
Alle 20 poi si è tenuta la Evening degli Impressionisti e Moderni. Nel catalogo spiccava la bellissima e imponente “Agave” prefuturista di Balla (1908), rimasta però invenduta. Aggiudicazione (o meno) a parte, puoi raccontarci qualcosa dell’opera.
Agave sul mare, il mare di Anzio è un’opera a cui sono molto legata e che ha segnato il mio ingresso in Artcurial. Ma, aldilà delle note emotive, si tratta di un dipinto fondamentale, perché illustra un passaggio determinante nella definizione del linguaggio di Giacomo Balla. Un artista universalmente noto tra i principali protagonisti del Futurismo in pittura, la cui produzione dimostra influenze post impressioniste, in particolare puntiniste. Quest’opera si colloca cronologicamente immediatamente prima della nascita del Futurismo, il primo manifesto è infatti del 1909, e racchiude in sé il seme di quel dinamismo che porterà l’artista a definire uno stile dapprima contaminato dal tardo puntinismo, ma successivamente sempre più proiettato verso la rappresentazione del movimento e della sua sintesi.
Il “Disegno”, works on paper, sta vivendo un momento sensazionale sul mercato internazionale. Da nuove fiere (WopArt a Lugano dall’anno scorso) a sezioni indipendenti in fiere prestigiose (ultima Artissima), per non parlare di mostre dedicate completamente ai lavori su carta (Michelangelo al Metropolitan di New York tanto per dirne una). Tutte operazioni con ottimi risultati, di critica, vendite e pubblico. Come si muove Artcurial in questo settore?
Non ho purtroppo avuto modo di visitare WopArt quest’anno, ma ho invece visitato la sezione Disegni ad Artissima, mi ha incuriosito moltissimo questa scelta curatoriale e l’ho trovata vincente, perché si apre anche a un collezionismo giovane, guidandolo nella scoperta di nuove vie per creare insiemi coerenti. Artcurial è molto attenta a questo ambito, costituisce una delle nostre specialità e organizziamo anche tematiche dedicate a grandi autori, per esempio martedì 28 novembre si è tenuta la seconda asta solo Sanyu che ha totalizzato 800.000€.
Quello del disegno è un campo molto interessante. Si tratta del luogo in cui la creazione prende avvio, da idea diviene progetto, conservando i segni di questo processo nell’acquisire un forma dotata di qualità estetiche specifiche. Si tratta di una tecnica che attraversa la storia dell’arte e offre molte occasioni sul mercato, perché trasversale, ma anche più accessibile.
Due domande per concludere.
Progetti per il 2018?
Quello imminente è il programma di giornate d’expertise con i nostri esperti parigini che vogliamo portare lungo tutto il Paese per raggiungere i collezionisti in tutta la Penisola. Poi, come accennato, miriamo a intensificare le occasioni di scambio, coinvolgendo l’ufficio di Montecarlo con iniziative di diversa natura.
Ultimissima cosa. Alle migliaia di giovani laureandi o laureati che vogliono intraprendere la carriera all’interno di una casa d’asta, cosa consiglieresti (guardando anche alla tua esperienza in Finarte e Cambi)?
Prima di tutto di lavorare su sé stessi, acquisire competenze storico artistiche, artistico-economiche e linguistiche, ma anche specifiche su un determinato settore, e poi molta determinazione. Questi elementi devono necessariamente intrecciarsi con una spiccata curiosità, non si deve mai essere sazi di conoscenza. il nostro lavoro si basa sulla comprensione dei segni che la storia ha scritto sugli oggetti e per tradurli è essenziale vedere e leggere tanto. Ma questo lavoro ha un’anima duplice: il marketing, la capacità di amministrare e consigliare, ecco perché una scuola imprescindibile è quella che si fa sul campo. Solo in questo modo è possibile capire davvero qual è la propria strada all’interno di una casa d’aste.