Penelope di John Roddam Spencer Stanhope sarà uno degli highlight dell’asta “Victorian, Pre-Raphaelite & British Impressionist Art” del 14 dicembre di Sotheby’s a Londra.
Il dipinto illustra la storia della moglie di Ulisse, Penelope. Nota per la sua pazienza e astuzia, viene immortalata dal pittore davanti alla tela che, come racconta il mito, filava di giorno e disfava di notte in attesa del ritorno del marito dalla Guerra di Troia. L’Odissea infatti racconta le peregrinazioni di Ulisse (Odisseo in greco) durate per ben vent’anni anni. In quel lungo tempo Penelope era riuscita anche grazie al cosiddetto “stratagemma della tela” a tenere a bada i Proci, desiderosi di prendere il posto dell’eroe a capo di Itaca, la sua isola.
La donna aveva concordato infatti che ne avrebbe sposato uno non appena terminato di filarla. Stanhope la dipinge pensosa e malinconica con un filo in mano. L’ancella accanto a lei è Melanto, che nel racconto del mito la tradisce rivelando il trucco della tela ai Proci. Probabilmente la modella è Fanny Cornforth, che negli anni Sessanta dell’Ottocento è stata l’amante di Rossetti e ha dominato in moltissimi dipinti della cerchia dei Preraffaelliti.
La storia travagliata delle modella dai capelli dorati e il più famoso dei preraffaelliti è nascosta tra le pennellate (e i pentimenti) di un altro suo dipinto andato in asta sempre da Sotheby’s lo scorso luglio. Raffigura Lady Lilith (ve ne sono più versioni) e nasconde una storia tormentata, leggila qui.
La Penelope di Stanhope fu esposta alla Royal Academy nel 1864 e giunge ora in asta con una stima di 400–600 mila sterline. Tra gli altri lotti in catalogo opere di John William Godward (“Il Dolce far Niente” e “L’anello di fidanzamento” stimati entrambi 120-180 mila £), Sir Edward Coley Burne-Jones, John William Waterhouse e John Atkinson Grimshaw.