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La nuova legge su cinema e audiovisivo. Stato dell’arte

nuova legge su cinema e audiovisivo

nuova legge su cinema e audiovisivo

Una legge di sistema. Innovativa, ambiziosa, strategica e di straordinaria complessità. Questa è la nuova Legge sul cinema, approvata dal Parlamento il 14 novembre 2016 a larga maggioranza e finalmente in vigore ed effettivamente operativa in (quasi) tutto il suo contenuto, dopo l’emanazione degli ultimi decreti attuativi costati un lavoro di oltre un anno.

La legge 220/2016 dopo 40 anni ha mandato finalmente in pensione la precedente normativa pur conservandone alcuni elementi. Ancorata agli articoli 9, 21 e 33 della Costituzione e alla Dichiarazione Unesco del 2011 sulla difesa della diversità culturale, ripensa completamente il settore della produzione audiovisiva del nostro Paese. E intanto il primo punto chiave è proprio di considerare come un corpo unico il cinema e tutto il settore audiovisivo.

Elaborata dal ministro Franceschini e dal Parlamento ma con il contributo dal basso di tutti gli operatori del settore, è una legge caratterizzata da un approccio che tra i suoi punti cardine ha la visione ‘industriale’, come strumento per la gestione di un comparto estremamente articolato, diversificato e complesso. Ma non solo.

Per molti dei suoi elementi, anticipa tendenze e nuova normative europee e internazionali, in uno scenario attuale totalmente fluido e in continua evoluzione.

Non è compito semplice riassumere i contenuti della nuova Legge sul cinema e l’audiovisivo e ancor meno valutare la sua efficacia, ma possiamo intanto inquadrare le sue peculiarità.

  • E’ la prima legge organica sull’intero settore audiovisivo, considerando tutti i suoi comparti, tutti gli operatori e tutta la filiera
  • Promuove e agevola con diversi strumenti concreti gli investimenti nelle produzioni cinematografiche e audiovisive, nella distribuzione e nella promozione delle opere
  • Potenzia l’investimento pubblico del 60% vincolando ad un minimo di 400milioni di euro le risorse a disposizioneNuova_Legge_cinema_Fondi
  • Destina specifici incentivi per le start-up e i nuovi talenti
  • Definisce una serie di interventi mirati a correggere debolezze strutturali del settore : Obbliga i broadcaster a programmare la visione di opere italiane, stimola le co-produzioni, l’allungamento della stagione cinematografica, l’aumento delle sale, la penetrazione nei mercati esteri, crea strumenti di facilitazione per l’accesso al creditoNuova-Legge-Cinema-Tv-broadcaster
  • Individua specifici strumenti di sostegno per la formazione e la crescita culturale del pubblico, ma anche per tutte le attività di promozione ed elabora un piano straordinario per la digitalizzazione di tutto il patrimonio audiovisivo esistente
  • Definisce contributi selettivi (per tutte le fasi di produzione) e contributi automatici concessi secondo criteri più complessi e con l’obbligo di reinvestimento produttivo
  • Amplia lo strumento del Tax Credit con un bouquet di possibilità diversificato per tipo di operatore e di interventoNuova-Legge-Cinema-Tax-Credit
  • Abolisce la censura ma crea nuovi strumenti in particolare a tutela dei minori, con la responsabilizzazione degli operatori sui contenuti distribuiti
  • Nuova-Legge-Cinema-Tutela-Minori
  • Istituisce il Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo, un organo consultivo del MIBACT composto da esperti operatori del settore e da rappresentanti delle associazioni di categoria

Per capire se la nuova Legge su cinema e audiovisivo sarà effettivamente uno strumento efficace per raggiungere i tanti e ambiziosi obiettivi in premessa, ci vorrà del tempo. E’ altrettanto certo che il tempo è una delle principali criticità. Intanto perché ci sono voluti dodici mesi per elaborare i decreti attuativi e per l’organizzazione di quanto in essi disposto. Poi perché ancora ci sarà da attendere almeno il nuovo anno per completare ulteriori passaggi esecutivi, come ad esempio l’individuazione e la nomina delle Commissioni chiamate a vagliare e assegnare i contributi.

Infine, ma di prioritaria importanza, il mutamento rapido dello scenario attuale nel quale i colossi del sistema audiovisivo si muovono, spingendo sull’acceleratore per superare crisi, recuperare o ampliare mercato. Gli assetti vengono sconvolti e ridisegnati molto velocemente e la realtà richiederebbe interventi immediati e soprattutto capaci di anticipare il futuro, anziché inseguirlo.

E’ di questi giorni l’acquisizione da parte della Disney di gran parte della Fox. Una mossa che accentra in un unico operatore un immenso potenziale produttivo e commerciale costringendo di fatto gli operatori, non solo europei e italiani, a immaginare e realizzare nuove strade di competizione.

Come sottolinea il Presidente di ANICA Francesco Rutelli, intervenuto nei giorni scorsi a Roma ad una tavola rotonda sullo stato dell’arte della legge 220/2016 :

”E’ un momento cruciale e irripetibile per il cinema e l’audiovisivo a livello internazionale, con enormi trasformazioni in corso e questa legge è strategica perché è una riforma di sistema che vuole sostenere e integrare l’autorialità con un sistema industriale, senza il quale non c’è futuro.”

La crisi che da anni percorre il mondo dell’audiovisivo, in tutte le latitudini, vede l’Italia sempre in maggior affanno rispetto ad altri Paesi, con un andamento altalenante. Se il 2016 si era chiuso con un dato di crescita del 6% di spettatori e quasi il 4% in piu’ di incassi, nel comparto cinema, il 2017 non è stato un anno positivo. D’altra parte sembra invece in crescita costante l’accesso al web e alle nuove modalità di fruizione di contenuti, come i canali streaming. Altro settore in cui i colossi, tra cui Amazon in primo luogo, stanno investendo e progettando nuove fusioni.

Senza perdere le peculiarità specifiche del nostro cinema, ma tenendo anche presente, che l’Italia, tra questi titani del sistema, è una micro particella, come ricorda Nicola Borrelli, direttore generale Cinema del MIBACT : “i contenuti sono l’aspetto più importante del mondo dell’audiovisivo e questa legge vuole sostenere le grandi potenzialità del mondo produttivo italiano. E’ una legge che sfida gli operatori a eliminare alibi e li responsabilizza”.

Un concetto sottolineato anche da Nicola Maccanico, manager director di Vision Distribution, (il nuovo canale di distribuzione di Sky) “la sfida del cinema italiano di domani è ritrovare la sua originalità”.

Altro elemento cruciale è la formazione. Come ricorda Stefano Rulli, sceneggiatore, regista e attuale Presidente del Consiglio Superiore del Cinema e audiovisivo del MIBACT.

“Educare un nuovo pubblico è decisivo per il cinema italiano. Fare cinema di qualità è possibile se hai un pubblico che è stato educato a sceglierlo quel cinema. I fondi assegnati da questa nuova legge per la formazione sono fondamentali. Va modificato radicalmente il nostro attuale modello per una educazione alle arti visive che inizi dalle scuole elementari. Così come un altro elemento su cui intervenire deve essere la funzione sociale delle piccole sale cinematografiche che è stata progressivamente disgregata dall’avvento delle multiplex.”

La sfida dunque è quella di riuscire a rinnovare la proposta culturale e artistica del nostro Paese per recuperare identità, visione strategica, pubblico. In pratica, costruire il nostro futuro.

Nell’immediato intanto, all’apertura del nuovo anno si chiuderanno i primi Bandi 2017 della nuova Legge su cinema e audiovisivo e contemporaneamente saranno aperti i nuovi Bandi 2018.

Per tutti gli approfondimenti e i bandi disponibili: http://www.cinema.beniculturali.it/

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