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ELEM, premiere del nuovo video: Miroir. Sulle tracce di Godard

ELEM, Miroir

ELEM, Miroir

ELEM, premiere del nuovo video: Miroir. Un viaggio visivo sulle tracce di Godard.

ELEM, il collettivo elettro-visual napoletano formato da Loredana Antonelli, Fabrizio Elvetico e Marco Messina, ha annunciato Godere Operaio, il nuovo album in uscita il 26 gennaio 2018.

ELEM continua così la sua ricerca audio/video che integra nuovi linguaggi e nuove tecnologie multimediali, intrecciando elettronica, improvvisazione e frammenti di memoria tratti dalle avanguardie storiche.

Ad anticipare l’uscita dell’album il brano Miroir, accompagnato da un video realizzato da Loredana Antonelli, artista multimediale e regista video.

Le sue opere, sono caratterizzate da principi sensoriali\percettivi in cui il colore, le geometrie e il tempo sono al centro di un’indagine sull’immagine in movimento.
Loredana Antonelli ha collaborato con numerosi artisti e progetti musicali e realizzato video musicali e\o live visual in cui immagine e suono sono legati da una forte impatto sinestetico.

>> Alcune delle sue opere sono state esposte alla Biennale di Venezia 56; Expò di Shanghai; CAM Museo d’arte Contemporanea di Casoria; Palazzo Reale di Napoli; Flussi festival, Museo di Tianjin, Cina; Doma Complesso monumentale San Domenico Maggiore di Napoli.

Il nuovo video di ELEM, Miroir, nasce dalla fascinazione per Tout va bien, un film girato nel 1972 da Jean-Luc Godard e Jean-Pierre Gorin all’epoca membri del Gruppo Dziga Vertov.
Tout va bien è l’ironico titolo di un film in cui tutto, ma niente va bene, è un film grottesco e surreale che racconta del rapporto tra pubblico e privato, tipico dell’esperienza umana e politica degli anni ’70.

Il video nasce dalle ceneri di Tout va bien: conserva brandelli di dialogo tra Jane Fonda e ‪Yves Montand, protagonisti del film; conserva sprazzi di lucidità intenzionale (sfera pubblica – politica) ed emotiva (sfera privata – sentimentale). Il video oscilla tra dicotomie formali e sostanziali: dentro\ fuori, odio\ amore, muro\ finestra, digitale\ analogico.

Ma in Miroir i volti dei protagonisti si smaterializzano, perdono connotati, li vediamo in lontananza, o in silhouette, o illuminati a intermittenza da fari nella notte, come a sottolineare una latenza umana. Sono volti accomunati dal medesimo destino di progressivo indebolimento identitario sia nel pubblico, sia nel privato.ELEM, MiroirL’identità assume allora le sembianze di una folla senza volto dove sesso, potere, amore, si mescolano al senso di disfatta, alla sensazione di allarme e pericolo.
Alla paura per il futuro si mescola tragicamente la voglia di fare festa, dimenticare la sconfitta storica per restare vivi: impulsi dionisiaci disegnano i contorni di un uomo contemporaneo che assume le sembianze di uno straniero, un intruso, uno sconosciuto senza volto, forse l’oggetto del nostro amore è un uomo nero generico che ci minaccia riflesso in uno specchio.

Il video è stato girato negli spazi dell’exasilofilangieri di Napoli in collaborazione con un gruppo di attori e performer di diversa provenienza e formazione.
Gli effetti speciali e le grafiche utilizzate durante le riprese sono state create partendo da materiale usato durante i live visual di ELEM e sono stati realizzati con programmi di elaborazione dati in tempo reale e videomapping.

>> ELEM, Miroir. Guarda il video in anteprima

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