Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918-1943” dal 18 febbraio in mostra alla Fondazione Prada l’arte italiana tra le due guerre.
La mostra, a cura di Germano Celant, esplora il sistema dell’arte e della cultura in Italia tra le due guerre mondiali, partendo dalla ricerca e dallo studio di documenti e fotografie storiche che rivelano il contesto spaziale, temporale, sociale e politico in cui le opere d’arte sono state create, messe in scena, nonché vissute e interpretate dal pubblico dell’epoca.
Il periodo storico tra il 1918 e il 1943 è caratterizzato in Italia dalla crisi dello stato liberale e dall’affermazione del fascismo, nonché da una costante interdipendenza tra ricerca artistica, dinamiche sociali e attività politica.
Come ha sottolineato Jacques Rancière nel suo libro “Le partage du sensible. Esthétique et politique” (2000), l’arte non esiste mai in astratto, ma si forma e prende forma in un determinato contesto storico e culturale. In questo senso l’aspetto politico e quello estetico sono inscindibili.
Secondo Germano Celant, i documenti ritrovati e presentati oggi in questo progetto “sintetizzano la funzione comunicativa dell’opera d’arte, offrono una storia reale, fuori dalla trattazione teorica dell’artefatto”. Funzionano come mezzi di “cultural understanding”, per usare l’espressione di David Summers, che “garantiscono all’oggetto d’arte un territorio particolare, quello di apparire ad un’audience allargata, in determinate situazioni sociali e politiche”.
In mostra una selezione di oltre 500 lavori, tra dipinti, sculture, disegni, fotografie, manifesti, arredi, progetti e modelli architettonici, realizzati da più di 100 autori.
In “Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918-1943” questi oggetti sono introdotti da immagini storiche, pubblicazioni originali, lettere, riviste, rassegne stampa e foto personali. Nella mostra l’artefatto, inserito nuovamente nel flusso caotico dell’esporre, ritorna a essere una materia viva, una costruzione stratificata di significati e possibili interpretazioni.
>> L’allestimento si presenta come un percorso di venti ricostruzioni parziali di sale espositive pubbliche e private. In questi ambienti, costituiti dall’ingrandimento in scala reale delle immagini storiche, vengono ri-collocate le opere originali di artisti come Giacomo Balla, Carlo Carrà, Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Fortunato Depero, Filippo de Pisis, Arturo Martini, Fausto Melotti, Giorgio Morandi, Scipione, Gino Severini, Mario Sironi, Arturo Tosi e Adolfo Wildt, tra gli altri.
Si ripercorre così la dialettica tra singoli autori ed esponenti di movimenti, gruppi e tendenze, come Futurismo, Valori Plastici, Novecento, Scuola romana, i cosiddetti Italiens de Paris, il gruppo degli astrattisti e Corrente, che animano un panorama artistico e culturale, caratterizzato da eclettismo e pluralismo espressivi e in cui convivono avanguardia e ritorno all’ordine, sperimentazione e realismo, intimismo e propaganda.
>> L’attenzione al contesto storico si traduce in mostra anche nella presentazione di progetti architettonici, piani urbanistici e allestimenti di grandi eventi quali la Mostra della Rivoluzione Fascista (1932), l’Esposizione dell’Aeronautica Italiana (1934), la Mostra nazionale dello Sport (1935) e l’imponente disegno dell’E42.
L’intero percorso espositivo, che si snoda tra gli spazi della Fondazione Prada, è scandito da focus tematici dedicati a figure di politici, intellettuali, scrittori e pensatori, come Giuseppe Bottai, Piero Gobetti, Antonio Gramsci, Carlo Levi, Alberto Moravia, Luigi Pirandello, Margherita Sarfatti e Lionello Venturi.
Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918-1943
Fondazione Prada, Milano
18 febbraio > 25 giugno 2018