La grande artista delinea la genesi del suo progetto “Inconveniente”, al centro della mostra personale. Una conversazione con il curatore Alberto Torri di cui Artslife anticipa alcuni brani in esclusiva
“Nel 2014 rimasi folgorata guardando al telegiornale gli immigrati seminudi al loro arrivo a Lampedusa avvolti in coperte dorate e con dolore colsi il paradosso di tanto splendore dorato su tanta miseria”. Rispondendo ad Alberto Torri Bruna Esposito delinea la genesi del suo progetto “Inconveniente”, al centro della mostra personale allestita alla Raccolta Lercaro di Bologna con opening oggi – 31 gennaio – alle 18.30 e visibile fino al prossimo 24 giugno. E lo fa nella conversazione che appare – assieme ad un testo dell’altro curatore, Andrea Dall’Asta SJ – nel libro pubblicato da Sputnik Editions che accompagna la mostra, di cui Artslife anticipa alcuni brani in esclusiva.
“Un contrasto veritiero ma anche simbolico”, prosegue l’artista. “Osservavo da tanto tempo anche i tavoli dei mercatini ambulanti (dove vediamo esposte merci prodotte nei paesi poveri e i venditori altrettanto) di un colore così azzurro, molto più azzurro del ciel sereno. Scelsi le coperte dorate e i tavoli azzurri come perno di molte variazioni sul tema ‘inconveniente’; ho tentato contrappunti aulici e crudi con altri materiali semplici come il cellophane sgargiante per pacchi regalo, aghi dissuasori per i piccioni, ciottoli, calzini, scarpe vecchie…”.
Organizzata in collaborazione con FL Gallery di Milano, presente anche ad Arte Fiera Bologna con lavori di Bruna Esposito, la mostra presenta “un corpo di lavori inedito ispirato all‘inconveniente, concetto inteso dall’artista come spunto per una riflessione non lineare sull’inaspettato, l’imprevisto e il non conveniente, visto sia come ostacolo che come risorsa”. “Non saprei se qui prevaricheranno razzismo, muri e barriere come conseguenze delle mille paure, collettive, archetipe, indotte”, risponde Esposito a Torri che le domanda cosa stia succedendo e cosa veda per il futuro. “Più spaventati siamo proprio noi che dovremmo accogliere i poveri e i perseguitati. Immagino chi si mette in viaggio e le sue mille paure e speranze. Da secoli e secoli ci sono state migrazioni. Non so se il futuro ci vedrà capaci di amalgamarci tra noi spegnendo i fuochi che appicca l’industria della guerra. Noto che è molto difficile non diventare cinici. Se solo riuscissimo tutti i giorni a sorridere all’altro e nutrire anche su noi stessi uno sguardo di benevolenza…”.
Dal 31 gennaio al 24 giugno 2018
Raccolta Lercaro
Via Riva di Reno 57, 40122 Bologna
www.raccoltalercaro.it