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Tre cose che farò nel 2018. Nicola Samorì

Nicola Samorì (foto Samin Ghiasi) Nicola Samorì (foto Samin Ghiasi)
Nicola Samorì (foto Samin Ghiasi)
Nicola Samorì (foto Samin Ghiasi)

Scopriamo i progetti per l’anno appena iniziato dei protagonisti del sistema dell’arte italiana: critici e storici dell’arte, direttori di museo, artisti, galleristi, collezionisti, operatori culturali

1. Propositi. Partire dal bianco per modellare l’ombra. Me lo sta insegnando la pittura murale, e quest’anno ho intenzione di misurarmi con grandi, luminosi affreschi, continuando il mio compendio di gesti, conoscenze, azzardi. Una congerie di sedimenti che possa mettere un abisso fra me e ogni forma di rivoltante spontaneismo.

2. Buoni propositi. Allenarmi a dire di no.

3. Progetti. Alcune delle maggiori fiere d’arte internazionali, diverse mostre collettive, personali, ecc. insomma tutto quello che in teoria serve per alimentare l’illusione della propria vitalità. Ma ci sarà anche la prima personale nella sede berlinese della Galerie EIGEN+ART, fissata per ottobre e pensata come un congegno per l’espiazione; qualcosa di necessario. Un voto indiscreto.


Nicola Samorì è pittore e scultore, nato a Forlì nel 1977; vive a lavora a Bagnacavallo. Ha esposto in musei e mostre nazionali e internazionali, quali: 56. Esposizione Internazionale d’Arte la Biennale di Venezia ‘ALL THE WORLD’S FUTURES’; MOCAK, Kraków; 16a Quadriennale d’arte, Palazzo delle Esposizioni, Roma; Kunsthalle, Tübingen; TRAFO Centre for Contemporary Art, Szczecin; Palazzo Reale, Milano; Neue Galerie, Gladbeck; Galleria Emilio Mazzoli, Modena; Galleria EIGEN+ART, Berlino/Lipsia.

http://www.nicolasamori.com/

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