Può un libro a tinte noir riaprire un caso giudiziario e contribuire a recuperare una preziosa tela trafugata nel 1975 e considerata tra le 25 opere ricercate più importanti al mondo? Sembra a sua volta la trama di un romanzo eppure è tutto vero. Il libro è “La Tentazione” del giornalista del Corriere della Sera Fabrizio Peronaci e il prezioso dipinto “sparito” la notte del 2 giugno 1975 dalla pinacoteca del santuario di Monte Compatri (in provincia di Roma) è “Gesù adolescente con San Giuseppe falegname” del pittore fiammingo Gerrit van Honthorst, noto come Gherardo delle Notti, per l’inarrivabile virtuosismo delle sue scene notturne a lume di candela.
Dopo oltre trent’anni una misteriosa “Dama Nera” decide di raccontare le fasi precedenti e successive al furto del quadro – suffragate da una serie di prove documentali e una clamorosa registrazione audio – che si intrecciano alla sua passionale quanto tormentata vicenda amorosa con Padre Edoardo Raspini, un alto prelato dal quale ha avuto due figlie, legalmente riconosciute. La donna infatti – un’insegnante di lettere romana ormai in pensione – a suo dire, si trovava nell’Audi grigia con la tela nel portabagagli, quando fu esportata in Svizzera per piazzarla, probabilmente, a qualche facoltoso collezionista. Aveva solo dei sospetti su cosa contenesse il portabagagli della vettura ma poi con il tempo le fu lampante tutta la vicenda, tenuta nascosta fino ad ora. All’epoca l’opera – dipinta da Gherardo delle Notti durante il suo soggiorno in Italia sulle orme della rivoluzione di Caravaggio – valeva mezzo miliardo di lire, oggi la sua quotazione si aggira intorno ai 10 milioni di euro ma recuperarla avrebbe un valore inestimabile per il nostro paese. Come spiega Peronaci nella sua pagina facebook : “All’inizio le indagini dei carabinieri si concentrarono nell’ambito del convento : quattro frati , tra i quali Padre Edoardo, furono arrestati. Dopo una lunga vicenda giudiziaria furono tutti assolti, chi con formula piena, chi dubitativa, mentre per il furto vennero condannati due laici ospiti del convento, con precedenti nell’estremismo di destra.”
Alla luce dei nuovi elementi raccontati dalla donna, è stata aperta un’inchiesta da parte dei carabinieri del nucleo Tpc (Tutela patrimonio culturale). Nell’ambiente giornalistico e non solo, molti sono convinti che il clamore suscitato dal libro possa contribuire al ritrovamento dell’opera.
Insomma, molto di più di un libro inchiesta. In questa storia vera si avvicendano personaggi di ogni sorta – che vanno dalla suora facile agli innamoramenti a soggetti della malavita – e argomenti spinosi come la questione dell’abolizione del celibato ecclesiastico, un dossier segreto su uno scandalo a luci rosse e la gestione allegra delle risorse finanziarie di alcune congregazioni spirituali. Il tutto però sdrammatizzato da particolari ironici o divertenti raccontati attraverso i numerosi flashback della Dama Nera che decide di “vuotare il sacco” con l’autore del libro–intervista , specializzato in Giornalismo investigativo. ArtsLife gli ha fatto qualche domanda focalizzando l’attenzione sul versante artistico della vicenda:
Vera Monti – Puoi confermarci l’apertura di un’inchiesta da parte dei carabinieri del nucleo Tpc in seguito ai particolari raccontati dalla “Dama Nera” nel libro? E’ vero che siete stati interrogati così come riportato da alcuni organi d’informazione?
Fabrizio Peronaci – Certamente, confermo tutto. Lo scorso luglio, dopo alcuni contatti preliminari conseguenti alla lettura del libro da parte di alcuni ufficiali dell’Arma, sono stato convocato nella caserma dei carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio Culturale, a Roma, in Trastevere, e interrogato a lungo sulle circostanze del furto del Gherardo delle Notti. La mia deposizione è stata posta a verbale, così come lo è stata quella della Dama nera, convocata pochi giorni dopo. Non c’è da stupirsi, d’altra parte: il nuovo racconto, anche se con un ritardo di quattro decenni, fornisce infatti elementi e riscontri molto precisi sul trasporto della preziosa tela all’estero, chiamando in causa personaggi ancora in vita, sicuramente a conoscenza dei fatti. Da ulteriori indiscrezioni, posso aggiungere che gli 007 specializzati nel recupero di opere d’arte si stanno muovendo proprio su questo versante: l’acquisizione di nuove testimonianze, in modo da indurre chi è in possesso della tela, nel timore di essere acciuffato, a disfarsene.
Se dovessi quantificare le possibilità che il quadro venga recuperato quale sarebbe la percentuale? Credi che la tela si trovi ancora in Svizzera?
Affido agli investigatori un buon 50% di probabilità. La Svizzera è il posto più probabile e in seconda battuta, come ricostruito nel libro, ritengo vada cercato in Austria. Le indicazioni fornite dalla Dama Nera, relativamente ai giorni del viaggio e alla permanenza in un determinato hotel a Lugano, sono state millimetriche. Secondo gli esperti da me consultati, il dipinto, per il suo immenso valore e l’alta riconoscibilità, è più facile sia rimasto in loco, nel Paese in cui venne esportato illegalmente, custodito nel caveau di una banca o nel salone privato di qualche magnate.
E’ vero che, considerati i temi scottanti affrontati ne “La Tentazione” , hai riscontrato una sorta di boicottaggio nella distribuzione del libro?
Inizialmente stentavo a crederlo, ma poi ho dovuto prenderne atto. Il boicottaggio è stato sia sul versante delle recensioni, segno che in qualche redazione deve essere giunto il garbato invito a soprassedere, a non parlare de “La tentazione”, sia su quello della distribuzione. In intere città è introvabile, come mai?
La Dama Nera ha deciso di parlare dopo trent’anni. Perché ha parlato dopo tutto questo tempo? Chi o cosa l’ha convinta a raccontare tutto?
La professoressa, da me ribattezzata la Dama Nera, oggi è in pensione, ma ha l’energia di una ragazza. Ha deciso di uscire allo scoperto per vendicarsi di qualche torto subito e per mettere in guardia le migliaia di altre donne innamorate di uomini di Chiesa. State attente, è il suo monito: è difficile competere in amore, quando il tuo rivale è Dio. Inoltre, conoscendola bene, c’è anche un altro elemento: il desiderio, alla sua bella età, quasi ottant’anni, di concedersi per una volta uno sfizio liberatorio: parlare chiaro, dire tutto, emanciparsi dal peso di una intera vita di clandestinità, dedicata nel bene e nel male al suo grande amore, un uomo in tonaca.
Nonostante il vortice di personaggi e situazioni che si avvicendano nel libro, a calamitare l’attenzione è la storia d’amore tra l’affascinante insegnante di lettere e Padre Edoardo. Trapela tra le righe anche una sorta di simpatia nonostante le vicende poco chiare delle quali si sono resi protagonisti… confermi la nostra impressione?
E’ vero. Il mio approccio è stato privo di qualsiasi preconcetto o pregiudizio e tante volte, nelle nostre conversazioni, a me e alla Dama Nera è scappato da ridere. La vita, nelle sue contraddizioni e tra mille problemi, riserva sempre sorprese, a qualsiasi età. E da questo punto di vista “La tentazione”, come mi hanno detto molti lettori, riesce a regalare anche un sorriso: si tratta di un libro-verità, scritto come un romanzo, che mette al centro l’amore e la speranza nel futuro.
Non è la prima volta che un’opera di Gherardo delle Notti si trova suo malgrado coinvolta in fatti di cronaca poco chiari. L’Adorazione dei Pastori rimase molto danneggiata nell’attentato terroristico del 1993 in via dei Georgofili a Firenze. Gli Uffizi organizzarono in seguito una monografica dedicata al pittore seguace di Caravaggio ed esposero la tela come monito ma anche come segno di speranza : all’inizio si pensava fosse irrimediabilmente distrutta invece una parte rimase intatta a testimoniarne la grandezza. Con lo stesso spirito ci auguriamo di vedere di nuovo “Gesù adolescente con San Giuseppe falegname” nel convento di Monte Compatri dove al suo posto oggi viene esposta una stampa.
Informazioni utili
La Tentazione – 264pp – Centauria Libri
Autore : Fabrizio Peronaci – Giornalista professionista, è caposervizio nella redazione romana del «Corriere della Sera» da oltre vent’anni. Tra i suoi libri Mia sorella Emanuela (con Pietro Orlandi, Anordest, 2011) e Il Ganglio (Fandango, 2014). Su Facebook: «Giornalismo investigativo by Fabrizio Peronaci».