Dopo dieci anni torna in Italia Tino Sehgal (Londra, 1976). OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino ospitano la personale dedicata all’artista inglese: la prima di una serie di mostre individuali al Binario 1 delle Officine Nord dell’edificio. A Torino fino al prossimo 17 marzo 2018 una complessa coreografia che vede la partecipazione di cinquanta interpreti, pensata come un unico grande movimento in continua mutazione durante il corso della settimana.
Un progetto personale che vede protagonisti uno “sciame” di corpi generare una serie di specifiche “situazioni” con caratteristiche ogni volta differenti. Le autonome e singole opere dell’artista si trasformano in scene o momenti temporanei a seconda, appunto, delle specifiche situazioni. Molti i fattori in gioco: il numero degli spettatori, il loro modo di interagire, il periodo del giorno in cui questi fattori si incontrano.
In alcune delle sue opere Sehgal si riferisce a episodi passati e recenti della storia dell’arte. Dai rimandi ai video di Bruce Nauman e Dan Graham di Instead of allowing some thing to raise up to your face dancing bruce and dan and other things ai riferimenti ai diversi baci che hanno attraversato la storia dell’arte in Kiss che fa riferimento alla scultura di Auguste Rodin.
O ancora, l’interpretazione che Sehgal ha dato del progetto No Ghost Just A Shell per il quale gli artisti francesi Philippe Parreno e Pierre Huyghe hanno acquistato i diritti di un personaggio manga poco rilevante e hanno chiesto ad altri artisti di dargli nuova vita. Così ha fatto recentemente Sehgal in An Lee, mettendoci davanti a una possibile incarnazione fisica di quel personaggio di finzione.
Se le “situazioni” appena citate coinvolgono un numero ristretto di interpreti, These Associations (2012) è invece una coreografia di grande complessità. Utilizzando diverse modalità espressive che vanno dal movimento al canto fino al dialogo, gli interpreti ingaggiano un confronto addirittura intimo con il pubblico della mostra. Se i primi lavori descritti posseggono un carattere più “scultoreo”, These Associations è un esempio importante dell’estetica dialogica di Sehgal.
È proprio in spazi un tempo dedicati alla produzione “pesante” -espressione della prima rivoluzione industriale- che Sehgal suggerisce nuove forme di produzione “leggera” basate sulla sola trasformazione dei comportamenti e non dei materiali. Attraverso queste “situazioni”, l’artista attiva una serie di incontri e relazioni volte a formare nuove comunità temporanee che riflettono quella che attraversa gli spazi delle OGR. Viene così superata la “separazione” su cui è basata la moderna nozione di opera d’arte e su cui si fonda lo stesso pensiero occidentale. Modalità di separazione che prendono corpo nel concetto stesso di individuo e sono nutrite nell’idea moderna dell’autonomia dell’opera d’arte.
Alle OGR un artista che vede in linguaggi come la danza e la musica paradigmi alternativi ai modelli produttivi vigenti. Il movimento del corpo umano e il canto diventano gli unici materiali espressivi di una pratica che non produce alcun resto oggettuale. Attraverso queste forme “immateriali” ed evitando di documentare le sue opere, Sehgal veicola una profonda riflessione sulla produzione e distribuzione dei beni di consumo.
Informazioni utili
Tino Sehgal
OGR – Officine Grandi Riparazioni, Corso Castelfidardo 22, Torino
2 febbraio – 17 marzo 2018
a cura di Luca Cerizza
Orari
Giovedì dalle 11.00 alle 19.00; venerdì dalle 11.00 alle 20.00
Sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00
Da lunedì a mercoledì chiuso
Biglietto 1 euro (valido per l’intera giornata)