Il grande Cinema e il Delta del Po in mostra a Rovigo. Un’ampia rassegna sulla singolare attrazione che il cinema ha provato per il Po, là dove il Grande Fiume si confonde con l’Adriatico.
Si calcola che le acque, i lembi di sabbia, le piane dell’ampio Delta del Po siano state scenario e protagoniste di almeno 500 tra film, documentari, fiction televisive. Molti di questi girati dai più grandi registi, come Luchino Visconti, Roberto Rossellini, Giuseppe De Santis, Michelangelo Antonioni, Alberto Lattuada, Mario Soldati, Pupi Avati, Ermanno Olmi e Carlo Mazzacurati.
“Cinema! Storie, protagonisti, paesaggi”, questo il titolo della mostra curata da Alberto Barbera, già direttore artistico della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia per svariate edizioni, che sarà a Palazzo Roverella dal 23 marzo fino al primo luglio.
Il percorso della ricostruzione, focalizzata sull’area del Polesine, è affidato all’utilizzo di diverse tipologie di materiali, esposti in originale o in copie, stampe e ingrandimenti realizzati per l’occasione: foto di scena e di set, manifesti, locandine e materiali pubblicitari, documenti originali, sceneggiature, materiali d’archivio, videomontaggi di sequenze di film, documentari e sceneggiati TV, interviste filmate ai protagonisti.
Nel 1943 Luchino Visconti gira Ossessione nel Delta del Po. Nell’immediato dopoguerra, Roberto Rossellini vi ambienta il suo Paisà mentre Giuseppe De Santis, esordisce con Caccia tragica, su una sceneggiatura sua e di Michelangelo Antonioni, Umberto Barbaro e Cesare Zavattini. Pochi anni dopo, il Grande Fiume è il protagonista de Il mulino del Po per la regia di Alberto Lattuada.
Florestano Vancini ambienta qui i documentari “Uomini della palude” e Tre canne e un soldo e più tardi è aiuto regista di Mario Soldati che, con La donna del fiume, consacra definitivamente Sophia Loren. Qui avviene l’esordio di Michelangelo Antonioni, nel 1957 con Gente del Po. Il regista ferrarese scegli ancora più volte il Polesine per i suoi film. Qui ambienta Il grido del ’57, per scendere poi a Ravenna per Il deserto rosso e risalire a Ferrara per l’ultimo episodio di Al di là delle nuvole codiretto con Wim Wenders. E’ del ’58 Un ettaro di cielo, film d’esordio di Aglauco Casadio, per la sceneggiatura di Tonino Guerra con Elio Petri e Ennio Flaiano.
Ma anche tanti altri, da Goffredo Alessandrini a Comencini ai Fratelli Taviani, Bertolucci, Luigi Magni, Bigas Luna, Silvio Soldini… Accanto alla produzione cinematografica di finzione, almeno 60 documentari sono stati dedicati a queste terre. Tra questi ad esempio, Gente del Po di Michelangelo Antonioni (1943-1947).
“L’esposizione – afferma il Barbera – si propone di ricostruire la storia del rapporto intenso, profondo e originale che si è instaurato in oltre ottant’anni di intensa frequentazione fra un territorio dalle caratteristiche pressoché uniche e i cineasti italiani, dando vita a opere indimenticabili destinate a rimanere nella storia del cinema”.
Cinema! Storie, protagonisti, paesaggi
a cura di Alberto Barbera
24 Marzo 2018 > 01 Luglio 2018
Rovigo, Palazzo Roverella