Christie’s ha annunciato i top lot dell’asta Postwar & Contemporary a Londra il prossimo 6 e 7 marzo: Warhol, Basquiat, Fontana, Burri Pollock, Bacon, Richter, Flavin sono i nomi che sembrano destinati a raggiungere cifre da record con pezzi rari e di altissima qualità.
Sono 24 i tagli verticali del “Concetto spaziale, attese” (1965) di 2 metri di Lucio Fontana opera di assoluta rarità già presentato in preview a Hong Kong e che andrà in asta a Londra il prossimo mese con una base di $11-16.6 milioni. Appartenuta originariamente a Carla Panicali per più di 40 anni, l’opera aveva già segnato il record mondiale per l’artista quando era stato venduta all’attuale proprietario nel 1998. A renderla un’opera di grande valore non sono solo le sue assolute qualità formali, all’apice della ricerca spazialista di Fontana, ma anche una speciale dedica sul retro, in cui si legge: “Ieri Tro-Tro Klein è venuta a trovarmi” .
La visita in questione era stata quella di Rotrau Klein, la sorella di Günther Uecker, vedova di Yves Klein (che era morto nel 1962), e artista a sua volta. La scritta, oltre a ricordare l’amicizia di Fontana con Rotrau, testimonia soprattutto il suo stretto legame con il maestro francese, una vicinanza e uno scambio artistico e umano costante (a cui era stata dedicata anche una mostra al Museo del Novecento di Milano pochi anni fa), che rese le loro ricerche artistiche parallele al centro dell’avanguardia europea post-guerra, e capaci di influenzare e ispirare tutti gli altri loro contemporanei. Lucio Fontana come Yves Klein avevano lavorato in stretto contatto con Günther Uecker, Piero Manzoni, Heinz Mack e Otto Piene, tutti parte dello storico Gruppo ZERO, che mirava al definitivo superamento di una pratica artistica come mimesis e illusoria rappresentazione, al superamento della tela per un’inedita esplorazione e presentazione dello spazio, della luce, e della materia.
Con il suo visionario utilizzo del bianco, della superficie lucida nera, delle ombre e delle luci nella dialettica fra vuoti e pieni e nei riflessi di spazi e energie altre da intuire ed esplorare aldilà della tela, Concetto Spaziale, Attese, è forse un incomparabile esempio delle idee e della ricerca di Fontana. Nei suoi decisi contrasti fra la purezza dei bianchi e gli abissi aperti dal nero dei suoi vuoti, tradisce poi anche la fascinazione di Fontana per gli sviluppi del Minimalismo Americano, e in particolare per la essenziale purezza da esso ricercata in quella metà degli anni ’60.
Mariolina Bassetti, a capo del dipartimento Southern Europe Post-War& Contemporary si dice entusiasta della selezione di capolavori dei nostri maestri italiani che verrà presentata a Londra: «Siamo felici di presentare questa speciale selezione che è guidata da 2 dei maggiori artisti italiani del dopo guerra, nel contesto dei loro contemporanei internazionali. Il senso della materia che è al centro dell’arte Italiana del dopo guerra ricorre in tutta questa selezione di opere. Uno può vedere, toccare, sentire la purezza del ferro, dell’acciaio Cor-Ten, del bronzo, delle tele, dello smalto e della luce in questo gruppo di opere ad elevata sensoriali materica. L’opera di Fontana è davvero un pezzo notevole dove il minimalismo e il senso dell’avventura nel cercare un nuovo spazio sono in una meravigliosa sinfonia con i 24 tagli nella tela bianca , che non venne più ripetuta da Fontana in alcuna altra opera»
Ad accompagnare questo capolavoro ci saranno infatti altre opere di assoluta qualità, come i Six self portraits di Warhol, un tormentato studio di un sé spettacolarizzato ormai fino all’esaurimento identitario, realizzato nel 1968 poco prima dell’improvvisa morte (stima$22-30 milioni). In più fra gli highlights c’è un Basquiat da $13.8-20.7 milioni, un’opera straordinaria di Bacon inclusa nella sua storica retrospettiva al Grand Palais e lavori di Richter, Dan Flavin, Daniel Buren, un Thomas Schütte (Bronzefrau Nr. 7) e un Burri di assoluto fascino nella sua complessa alchimia di strati metallici, Ferro T (1959), parte della celebre serie dei 12 ferri e stimato $4.000.000/7.000.000.
Avevamo infine già segnalato (qui) infine l’iconica opera di Pollock, Number 21 (1950), uno dei suoi lavori più importanti, ai massimi livelli della tecnica del dripping e incluso nella storica mostra da Betty Parson nel 1950. Tutti i lavori saranno in esposizione nella sede di Londra dal 28 Febbraio al 6 Marzo.
Dopo il rilascio degli ottimi risultati raggiunti in questo ultimo anno, Christie’s sembra dunque decisa a confermare anche per il 2018 il proprio ruolo di attore protagonista nel mercato. Soprattutto in tempi dove sembra esser proprio la qualità della propria offerta, ciò che permette di fare davvero la differenza.
In attesa anche dell’altra asta che passerà sicuramente alla storia, ovvero quella della collezione Peggy e David Rockefeller nella prossima primavera, la casa d’aste continua dunque sulla linea di proposta solo di alto livello. Tutto con un grande ottimismo nel momento di ripresa di fiducia da parte dei grandi collezionisti, desiderosi però di spendere solo per veri e propri masterpiece, che sono quelli su cui è necessario contare, dunque, per continuare distinguersi dall’offerta delle altre case d’asta concorrenti.
Francis Outred, a capo del dipartimento per Christie’s Europa, conferma il momento propizio, dovuto soprattutto alla recente correzione nel mercato dei titoli azionari: «Nell’incertezza generale e nella volatilità dei mercati finanziari la gente sta vendendo sempre più le azioni e tende quindi ad avere più soldi da investire in arte, considerata ormai a tutti gli effetti un ottimo campo alternativo di investimento, anche al fine di mettere al sicuro il denaro nel proprio valore. Brexit sembra dunque non destare ormai alcuna preoccupazione per le sue possibili conseguenze sui mercati, e così Londra si confermerà sicuramente anche nelle prossime aste “crocevia del mercato internazionale“, una piazza ritenuta ancora centrale per Christie’s per intercettare compratori da tutto il mondo».