Oltre 40 opere, fra le quali capolavori come “Notte stellata sul Rodano”, “Autoritratto col cappello di feltro”, “Scarpe”, “Girasoli”. Per esplorare l’artista attraverso il suo rapporto con la Gran Bretagna
Oltre 40 opere, fra le quali capolavori come “Notte stellata sul Rodano”, il suggestivo “Autoritratto col cappello di feltro”, le “Scarpe” prestate dal museo di Amsterdam, e uno dei celeberrimi “Girasoli”, che si sposterà di poco, in prestito dalla National Gallery. A oltre 70 anni dall’ultima mostra, del 1947, la Tate Britain di Londra ospiterà nella primavera del 2019 una grande esposizione dedicata a Vincent van Gogh, la prima a esplorare l’artista attraverso il suo rapporto con la Gran Bretagna. Quando aveva appena vent’anni l’artista alloggiò infatti in una stanza a Lambeth, nel sud di Londra, e si innamorò della Capitale, tanto che nel gennaio 1874, come ricorda il Guardian, scriveva al fratello Theo: “Le cose stanno andando bene per me qui, ho una casa meravigliosa ed è un grande piacere per me osservare Londra e lo stile di vita inglese, e gli stessi inglesi“.
La mostra alla Tate Britain racconterà le vicende del giovane van Gogh e di come Londra lo spinse ad esplorare nuove vie nella vita e nell’arte: e dei suoi rapporti con l’arte che vide in pittori come John Constable e John Everett Millais. Ma la mostra dal 27 marzo all’11 agosto 2019 presenterà al pubblico anche opere di artisti influenzati dal genio olandese, come Christopher Wood, David Bomberg e Francis Bacon. “Il soggiorno in Gran Bretagna cambiò la sua visione del mondo e di se stesso – ha dichiarato Alex Farquharson, direttore della Tate Britain -, incoraggiandolo a diventare un artista. Questa è un’entusiasmante opportunità per noi di rivelare l’impatto che la Gran Bretagna ha avuto su van Gogh e l’enorme influenza che ha avuto sugli artisti britannici”.