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‘Night Bar’ di Harold Pinter, la malinconia della vita al Duse di Genova

NIGHT BAR Arianna Scommegna Foto Duccio Burberi NIGHT BAR Arianna Scommegna Foto Duccio Burberi
NIGHT BAR  Sergio Romano Foto Duccio Burberi
NIGHT BAR
Sergio Romano
Foto Duccio Burberi

Stessa scenografia, stesse luci, stessa atmosfera, stessi attori, ma le storie sono quattro, tutte con un comun denominatore: la malinconia della vita. Così il regista Valerio Binasco nel suo spettacolo Night Bar, in questi giorni al Teatro Duse di Genova, ha voluto raccogliere quattro brevi testi di Harold Pinter che nello stesso luogo, appunto un bar, raccontano la desolazione dei personaggi che lo frequentano, ma anche la poesia che sta dentro queste storie un po’ borderline, ma indubbiamente ricche di umanità.

In comune c’è il luogo, un baretto notturno di basso rango, «un luogo molto realistico, certo, ma grazie alla sua desolazione, anche assai metaforico: luoghi come quelli, senza troppo sforzo d’immaginazione, appartengono alla poesia urbana (italiana e universale)» dice Binasco che, da attento regista, riesce ad intrecciare con fluidità i testi di Pinter: Il calapranzi, in forma di atto unico, scritto nel 1957; Tess, asciuttissimo e lirico monologo del 2000; L’ultimo ad andarsene, un corto teatrale, scritto nel 1959 ed infine Night.

NIGHT BAR  Arianna Scommegna Foto Duccio Burberi
NIGHT BAR
Arianna Scommegna
Foto Duccio Burberi

Non c’è molta differenza fra i due killer de Il Calapranzi che, aspettando venga loro commissionato il lavoro, parlano del più e del meno, giusto per ingannare quel tempo interminabile che li separa dall’azione, ed i personaggi del L’ultimo ad andarsene, anche loro intenti a protrarre il tempo prima della chiusura del bar. Così come la prostituta Tess cerca il dialogo con l’unico avventore del bar, giusto per comunicare a qualcuno le sue sofferenze, senza che abbia poi importanza l’essere ascoltata. Lo stesso è per la coppia di Night in cui si cercano i ricordi per riaccendere una passione forse intiepidita, ma mai tramontata. L’importante è parlare, parlare, parlare, quasi a ruota libera, per tutti i personaggi tristi e delicati ritratti dal Premio Nobel Pinter, ritratti di malinconici clown esistenziali che diventano emblematici di una condizione umana.

In questo spettacolo, che ha debuttato in prima assoluta al Teatro Metastasio di Prato, Binasco mette a fuoco la sacralità dell’unità di luogo, mentre il tempo va. Nella successione delle quattro storie si annida lo scoramento, che nasce dalla sensazione che ciò che appare come tempo presente sia già memoria.

Nicola Pannelli, Sergio Romano e Arianna Scommegna sono bravi nel delineare i loro ruoli, ogni gesto, intenzione, dialogo, è come se fosse mirato a riaffermare lo stato di ebbrezza dei personaggi che rappresentano. Del resto tutto si svolge appunto in un bar che detta legge sul comportamento dei suoi avventori. Il bar infatti è il vero protagonista della messa in scena di Binasco, luogo cult, ma anche rifugio, di quegli “eroi” sbandati nati dalla penna di Pinter.

NIGHT BAR  Arianna Scommegna e Nicola Pannelli Foto Duccio Burberi
NIGHT BAR
Arianna Scommegna e Nicola Pannelli
Foto Duccio Burberi

 

Night Bar Il calapranzi – Tess – L’ultimo ad andarsene – Night
Harold Pinter
DUSE
Dal 20 febbraio fino al 4 marzo 2018
www.teatrostabilegenova.it

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