Hanno almeno 64 mila anni le pitture rupestri più antiche del mondo. Sono opera degli uomini di Neanderthal e si trovano in Spagna, nelle grotte La Pasiega, Maltravieso, Ardales e Cueva de los Aviones. L’età è stata calcolata con la tecnica di datazione radiometrica Uranio-Torio.
«Riscrivono il nostro punto di vista sulla preistoria antica, perché indicano che l’uomo è diventato ‘umano’ prima di quanto immaginato» ha dichiarato il geoarcheologo Diego Angelucci, dell’Università di Trento, fra gli autori delle due ricerche coordinate dall’Istituto tedesco Max Planck e pubblicate sulle riviste Science e Science Advances.
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— Science Magazine (@sciencemagazine) 22 febbraio 2018
Insieme alle pitture sono state ritrovate anche le conchiglie usate per mescolare i colori, che risalgono a 115.000 anni fa: «abbiamo immaginato i Neanderthal come esseri con caratteristiche inferiori rispetto ai Sapiens, ma stiamo vedendo che erano più sofisticati di quanto si credesse» conclude Angelucci. Colorati in nero e ocra, raffigurano gruppi di animali, punti e segni geometrici e impronte delle mano.