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Piero della Francesca a Monterchi: torna visibile la Madonna del Parto

Piero della Francesca, dettaglio della Madonna del Parto, 1459, Monterchi (Arezzo) Piero della Francesca, dettaglio della Madonna del Parto, 1459, Monterchi (Arezzo)
Piero della Francesca, dettaglio della Madonna del Parto, 1459, Monterchi (Arezzo)
Piero della Francesca, dettaglio della Madonna del Parto, 1459, Monterchi (Arezzo)

La Madonna del Parto di Piero della Francesca sarà nuovamente visibile  al pubblico dal 24 di febbraio nella rinnovata sede del museo di Monterchi (Arezzo).

L’affresco di Piero della Francesca ritorna a dialogare con il territorio e il pubblico con cui vanta un rapporto indissolubile. Il rinnovamento dello spazio museale, che ha interessato principalmente la riqualificazione degli impianti audiovisivi, ha precluso la fruizione dell’opera per circa un mese. L’intervento effettuato dal comune, a fronte di una spesa di 50.000 euro, ha lo scopo di migliorare il percorso di visita e garantire una fruizione potenziata del capolavoro locale.

Nuova veste quindi per un lavoro pittorico carico di fascino e mistero è proprio la sede di Monterchi a destare per prima curiosità attorno a questa produzione. La sede periferica risulta inusuale per un artista che nel 1459, anno di datazione dell’opera, aveva già raggiunto importanti riconoscimenti. Rimangono ignote le ragioni per cui un pittore del suo calibro abbia deciso di intraprendere un lavoro tanto ambizioso destinandolo ad una piccola chiesa nella campagna toscana. La committenza è sconosciuta.

La vicenda dell’opera assume valore narrativo e si lega profondamente al territorio in seguito a due avvenimenti in particolare. Nel 1784 la chiesa che lo ospitava, Santa Maria in Silvis, fu demolita per lasciare spazio al cimitero cittadino. Fortunatamente l’opera fu spostata, esportando la sezione di muro che l’accoglieva, e collocata nella cappella sopravvissuta ai lavori.
Cappella che sopravvisse ai terremoti del 1789 e del 1917. A quel punto la precarietà del sito e i rischi a cui era ripetutamente esposta l’opera, convinse le autorità a destinare l’affresco al museo che tutt’ora la ospita.

Piero della Francesca, Madonna del Parto, 1459, Monterchi (Arezzo)
Piero della Francesca, Madonna del Parto, 1459, Monterchi (Arezzo)

L’aura enigmatica invade però anche l’opera stessa. Essa raffigura una Madonna ancora fanciulla, i cui lineamenti fini e gravi suggeriscono il passaggio dalla leggerezza della gioventù alla responsabilità enorme della sua gravidanza. Ben visibile il ventre gravido, che sorregge con la mano sinistra e accarezza con la destra. La scelta apparentemente singolare di presentare Maria in attesa è un espediente trecentesco per affermare la natura terrena di Cristo. La rappresentazione di Gesù non ancora nato, da una parte esalta la maternità e dall’altra mostra la sua natura umana messa spesso in discussione dalle dispute teologiche.

L’atmosfera trascendentale è suggerita dal particolare tendaggio che funge da cornice. Due angeli sciolgono il sipario che presenta al pubblico la gravidanza che cambierà le sorti dell’umanità, il quale significato simbolico è molteplice. Può infatti riferirsi al tabernacolo dell’Arca dell’Alleanza. Arca che troverebbe la sua rappresentazione in Maria. Secondo altre letture il tessuto rossastro farebbe riferimento all’Antico Testamento. Da qui l’associazione con la manna dell’Esodo e il suggerimento del futuro corpo di Cristo sotto il suo aspetto eucaristico.

L’opera è di nuovo visibile a Monterchi dal 24 febbraio: www.madonnadelparto.it

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