C’è una curiosa novità nel mondo milanese delle pizze. In zona Sempione, vicino alla famosa via Fauchè, conosciuta per il suo mercato, ha appena aperto Ambaradan che si candida a diventare la pizzeria della porta accanto. Perfetto per trascorrere una serata conviviale con famiglia e amici o passare dopo il lavoro per prendere al volo una marinara, è senza dubbi un luogo in cui gustare una buona pizza napoletana, con prodotti di qualità, senza spendere una fortuna.
L’ambiente si compone di due sale ed è, alla vista, molto semplice e spartano. Qualche mensola qua e là alle pareti, apparentemente senza una logica, riempiono gli spazi con alcuni barattoli di vetro in bella vista. “Il caos però è ricercato”, come conferma il proprietario Paolo Polli, d’altra parte il locale si chiama Ambaradan, che in milanese significa disordine.
Si inizia dalle sfiziosità con una montanarina classica, con burrata o zucca e pecorino. Per gli amanti delle basi bianche si va dal must “San Daniele e stracciatella” alle sfiziose e insolite “Parisi”, con uovo di Parisi, fiordilatte d’Agerola e guanciale e “Violina”, con zucca e lardo di pata negra. Le pizze del pizzaiolo Enrico Formicola, direttamente da Pizzivm, in totale sono meno di dieci, per garantire ingredienti stagionali e materie prime eccellenti e fresche. E se vi è rimasto ancora un posticino nello stomaco potete coccolarvi con un Tiramisù alla Birra Stout Ruud BQ o un Cremoso al Cioccolato con riduzione di frutti di bosco.
Polli, un veterano nella ristorazione, ha talmente fiducia in questo suo nuovo format che ha deciso di lasciar al cliente la facoltà di scegliere quanto pagare a fine cena. E’ con questa filosofia che si può assegnare a ciò che si è mangiato e bevuto, vale per la birra, tre valutazioni M (migliorabile), B (buono) oppure O (ottimo). I conti si fanno alla fine infatti un giudizio complessivo per tavolo che verrà comunicato alla fine del pasto, con motivazione annessa, decreterà il totale del saldo. Un’occasione sia per il cliente di dire la “sua”, non solo su Tripadvisor&CO, sia per il ristorante di fare tesoro delle critiche e aggiustare il tiro.
Per ogni singola pietanza la differenza tra un punteggio e l’altro è di un euro, ad esempio si può scegliere di pagare una classica margherita 6 euro (migliorabile), 7 euro (buono) o 8 euro (ottimo). E se si volesse abbinare una birra artigianale da 40 cl del birrificio BQ? Possiamo decidere se 4, 5 o 6 euro. La valutazione più alta è un’opzione che Ambaradan offre ai clienti che si sono trovati davvero bene e vogliono premiare il personale, sì perché il delta tra buono e ottimo va direttamente nel salvadanaio dello staff come gratificazione, una sorta d’incentivo, anche motivazionale, a continuare su questa strada.
Alle 18.30 scatta l’aperitivo, un momento felice in cui gli avventori, per un’ora, potranno degustare le pizze in abbinamento alla bevanda scelta. Per chi non può fare a meno della bibita gassata, dimenticatevi Coca Cola e Fanta, c’è “Curiosity Cola” di Fentimans e “Arancia Rossa Bio” di La Galvanina. Come birra consiglio la dolce “Cleopatra Blanche”, con sentori di scorza d’arancia e coriandolo, o un’amara “Ambaradan Double IPA”. E da mezzanotte il locale si trasforma e diventa un luogo in cui fare tardi tra un cocktail e l’altro come La Fortuna di Newton” e “Draculamare”, ideati dal barman Franco Tucci, e qualche sfiziosità da “spizzicare”.
Francesca Corradi