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Capolavori che “parlano”. Il Sarcofago degli Sposi al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia

Sarcofago degli Sposi al Museo Etrusco di Villa Giulia Sarcofago degli Sposi al Museo Etrusco di Villa Giulia
Sarcofago degli Sposi al Museo Etrusco di Villa Giulia
Sarcofago degli Sposi al Museo Etrusco di Villa Giulia

La museologia moderna insegna che gli oggetti nei musei sono le parole di un racconto, devono raccontarci delle storie; spesso per far parlare mondi lontani, come per esempio è il mondo Etrusco, è utile il lavoro di un mediatore culturale che dia parola agli oggetti.

Ma ci sono oggetti che non hanno tempo e non appartengono né allo spazio e nemmeno al tempo: sono i capolavori, oggetti che esprimono e comunicano valori o sentimenti universali. In questo senso i capolavori ci parlano e non hanno bisogno di essere accompagnati da alcuna spiegazione per ispirare meraviglia. I capolavori sono tali perché, proprio come una poesia di Leopardi o un verso di Dante riescono a compediare la nostra sensibilità, arrivano diretti al nostro sentire.

Il Sarcofago degli Sposi al Museo Etrusco di Villa Giulia è uno di quei capolavori che non ha bisogno di mediazione culturale, in quanto suscita in noi emozioni che riconosciamo come nostre. Ci raccontano in prima persona il calore di un abbraccio con leggerezza, allegria, serenità e pace. Ma oltre a questa storia che chiamerei “personale”, altre mille ne ha di storie da narrare questo oggetto. E qui interviene il narratore.

Sarcofago degli Sposi al Museo Etrusco di Villa Giulia
Sarcofago degli Sposi al Museo Etrusco di Villa Giulia

La storia che questo Sarcofago, che sarcofago non è ma trattasi di urna funeraria, racconta in primo luogo la storia di un viaggio destinato a portare queste due persone nel tempo infinito dell’eternità; tale viaggio iniziato attorno al VI secolo a.C. a nord di Roma, nella Necropoli di Cerveteri, fu bruscamente interrotto da quei tombaroli che per primi profanarono la tomba e distrussero in centinaia di pezzi tale sacro simbolo di unione eterna.

Altra storia che tale pezzo di archeologia può raccontarci inizia invece verso la fine del XIX, quando il principe Ruspoli proprietario di questi terreni di Cerveteri concede permesso di scavo ai fratelli Boccanera; in un punto imprecisato a ovest della necropoli vengono rinvenuti centinaia di frammenti di terracotta. Tali frammenti, portati nel palazzo Ruspoli , caddero sotto lo sguardo acuto di un ospite dei principi: Felice Bernabei, archeologo e politico, fondatore del Museo Etrusco di Villa Giulia, il quale riuscì a riconoscere una figura di donna tra quei cocci.

Felice Bernabei nelle sue memorie confesserà di aver fatto la corte ad una agente della famiglia Ruspoli pur di avere accesso alla soffitta del palazzo dove quei frammenti erano riposti, in modo da poterli esaminare. Le trattative tra Bernabei e Ruspoli per l’acquisto dei frammenti di terracotta durarono piu di dieci anni, alla fine il puzzle 3D di terracotta fu acquistato per 4 mila lire dal novello Museo di Villa Giulia; al museo va il merito della ricomposizione e restauro di questo straordinario pezzo.

Ed è in questo altro luogo sacro che è il Museo, dove gli oggetti vengono destinati a vincere il tempo, che il sarcofago ha ripreso il suo viaggio verso il futuro. Ulteriore storia riguarda un’altra avventura per questo pezzo che inizia nel 2013, quando avvicinandosi alle tecnologie digitali tale pezzo verrà “clonato”, per poter iniziare un nuovo viaggio, questa volta virtuale, permettendo il ritorno del suo Avatar nella necropoli della Banditaccia.

Sarcofago degli Sposi al Museo Etrusco di Villa Giulia
Sarcofago degli Sposi al Museo Etrusco di Villa Giulia

Probabilmente oltre che a noi questo pezzo ha raccontato altre storie anche a molti scultori moderni, incarnando ispirazione d’arte coroplastica; a Marino Marini nella cui opera del 1929 “Popolo” possiamo riscontrare una citazione, un omaggio a questi sposi etruschi, e forse ad altri grandi scultori che plasmeranno ceramiche e terracotta, come Capogrossi, Leoncino o Matilde Raphel Mafai.

Ma la storia più intima è quella che raccontano a noi, quando ci troviamo commossi a girare attorno alla teca che protegge questa coppia così serena; noi stupiti davanti ad una unione che dura da 2500 anni, partecipi ai festeggiamenti per le loro nozze di terracotta.

Tutte le informazioni: http://www.villagiulia.beniculturali.it/

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