Arte e protesta sociale si incontrano in Nosotras Proponemos, un movimento sorto in Argentina ad opera di circa 200 donne impegnate nell’arte
In occasione della giornata internazionale della donna (8 marzo) e per tutto il mese, Nosotras Proponemos ha pianificato una serie di eventi in tutto il Paese mirati ad aumentare l’attenzione che le istituzioni, artistiche e non, concedono alle donne all’interno del sistema.
Il movimento si condensa attorno al manifesto “Dichiarazione di impegno per le pratiche femministe nell’arte”, che in 37 punti evidenzia le problematiche e le conseguenti richieste riguardo la parità di rappresentazione all’interno del mondo artistico in Argentina. La disparità è evidente sia dalle posizioni dirigenziale che le donne ricoprono nei musei, sia nei premi istituzionali come il il Premio Nazionale d’Onore, assegnato a sole cinque donne da quando è stato lanciato nel 1911 (contro 92 uomini).
Circa 30 istituzioni artistiche in tutta l’Argentina ospiteranno più di 60 azioni questo mese, tra cui mostre, interventi in mostre e spettacoli nei musei.
Tra le più importanti il Museo Nazionale delle Belle Arti (MNBA) di Buenos Aires, che illuminerà di una luce intensa le opere di artiste femminili, mentre l’illuminazione sarà attenuata sulle opere di artisti maschili. Il museo vivrà di un’atmosfera semi-oscura, fortemente metaforica ed emotiva.
Il Museo di Arte Latinoamericana di Buenos Aires incollerà sulla sua facciata i nomi di circa 900 donne argentine scritti su fogli di carta, mentre verrà dato risalto alle opere già presenti di Yoko Ono, Diane Arbus e Alicia Penalba.
Si tratta di un’iniziativa che mira a proporre un cambiamento sottile, quasi inconscio, nei meccanismi di selezione e accettazione di opere maschili piuttosto che femminili, forse retaggio di pratiche consolidate da centinaia di anni. L’idea è di dare legittimità all’operato artistico delle donne, nell’ottica di un sempre più consolidato egualitarismo.