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Cita a Ciegas: al Franco Parenti va in scena il labirinto degli amori ineluttabili

Cita a Ciegas: al Franco Parenti va in scena il labirinto degli amori ineluttabili

Cita a Ciegas: al Franco Parenti va in scena il labirinto degli amori ineluttabiliCita a Ciegas: al Franco Parenti va in scena il labirinto degli amori ineluttabili

Incontrarsi al buio, questo è quello che succede ai personaggi di Cita a Ciegas. Da un testo di Mario Diament, tradotto da Maddalena Cazzaniga, Andrée Ruth Shammah mette in scena quel labirinto di vite e di storie che attinge come modello a Borges. Lo scrittore seduto sulla panchina, interpretato da Gioele Dix, è senza dubbio ispirato allo scrittore argentino. Nel testo teatrale ricorrono i temi a lui cari: l’infinito spazio temporale, i libri, il labirinto, la colpa, il perdono e il peccato. Si parla anche, in maniera nemmeno troppo celata, della biblioteca di Babele.

Attraverso una serie di incontri casuali (?) viene messo in scene un noir che strizza l’occhio al mélo. Il tutto condito da un abbondante dose di ironia.

La storia inizia con un cieco seduto su una panchina in una pizza a Buenos Aires. È un famoso scrittore, abituato a godersi ore di serena contemplazione in solitudine. Non sono cieco: non ci vedo, spiega. Si può essere ciechi anche vedendo, il vero cieco e chi non capisce.
La sua meditazione viene interrotta da un uomo, e da qui hanno inizio una serie di incontri e di dialoghi che svelano inaspettati legami tra i personaggi che, sempre più inquieti, misteriosi, a volte buffi e grotteschi, andranno incontro al loro destino. Cita a Ciegas: al Franco Parenti va in scena il labirinto degli amori ineluttabiliLa scenografia è molto sobria, quasi minimale. L’efficacia della rappresentazione è lasciata completamente al testo. Brillante e tagliente riesce a essere perdutamente romantico, centrando l’obiettivo di risultare contemporaneamente classico e contemporaneo. Ricorda in alcuni temi e in alcuni toni le ossessioni di Patrick McGrath, ma al contrario di quanto avviene nelle storie dello scrittore inglese qui, anche nei momenti più drammatici, interviene sempre un tocco lieve che spinge il testo sempre più verso la farsa piuttosto che verso il dramma.

Come Borges, che crebbe parlando e scrivendo in inglese e spagnolo e visse in diversi paesi, anche Mario Diament è uno scrittore interculturale, un emigrato e un esule che scrive della e sull’Argentina, sull’identità e l’isolamento, come fece il grande poeta argentino.

Il suo Cita a ciegas è stato un vero e proprio colpo di fulmine per la regista Andrée Ruth Shammah. Un noir di incontri apparentemente casuali dove violenza, inquietudine e comicità serpeggiano tra storie di amore e di rimpianto. Una riflessione sul caso e sul destino che ci guida in maniera brillante verso un finale commovente; una storia intrisa di grande romanticismo e poesia.

Cita a Ciegas di Mario Diament.

traduzione, adattamento e regia Andrée Ruth Shammah
traduzione dallo spagnolo Maddalena Cazzaniga

con
Gioele Dix – Laura Marinoni, Elia Schilton – Sara Bertelà,
Roberta Lanave

scena Gianmaurizio Fercioni
luci Camilla Piccioni
costumi Nicoletta Ceccolini
musiche Michele Tadinini

produzione Teatro Franco Parenti e Fondazione Teatro della Toscana

Spettacolo parte del progetto Voci dal Sur / Argentina
Per informazioni su biglietti, calendario e orari consultare il sito del Teatro Franco Parenti.

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