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Lo splendore della Serbia romana. Sculture e preziosi in mostra ad Aquileia

Tesori e imperatori. Lo splendore della Serbia romana, Aquileia Tesori e imperatori. Lo splendore della Serbia romana, Aquileia
Tesori e imperatori. Lo splendore della Serbia romana, Aquileia
Tesori e imperatori. Lo splendore della Serbia romana, Aquileia

Esposti a Palazzo Meizlik di Aquileia una sessantina di reperti provenienti dal Museo Nazionale di Belgrado e da altre raccolte serbe, oltre a un calco storico della Colonna Traiana prestato dal Museo della Civiltà Romana

Le ostilità cominciarono piuttosto presto. Era il 229 a. C. e i Romani marciarono – e remarono – contro i pirati Illirici della regina Teuta che infestavano il Mediterraneo. Ci vollero altre guerre per avere ragione di popoli indomiti e “stabilizzare” il limes danubiano. Ma la Storia è bizzarra assai sicché, secoli dopo, quella che era stata terra di conquista vide nascere grandi imperatori, da Aureliano – che volle una nuova cinta muraria per l’Urbe – a Diocleziano (in Dalmazia) e Costantino (in Mesia). Per chi fosse un po’ a digiuno di geografia del mondo antico, un ripasso veloce colloca l’Illirco negli attuali Balcani, snodo cruciale – specie in età Tardoantica – per un impero che, quanto più si espandeva, tanto più si sgretolava sotto i colpi di un’irreversibile crisi interna, pressato ai confini dai (cosiddetti) barbari. La storia della Serbia romana trova casa fino al 3 giugno a Palazzo Meizlik ad Aquileia, grazie a una sessantina di reperti provenienti dal Museo Nazionale di Belgrado, dal Museo Nazionale di Zaječar e di Niš e dai Musei di Požarevac, Novi Sad, Sremska Mitrovica e Negotin, oltre a un calco storico della Colonna Traiana (1861) prestato dal Museo della Civiltà Romana, con la nota raffigurazione della sottomissione della Dacia.

Tesori e imperatori. Lo splendore della Serbia romana, Aquileia
Tesori e imperatori. Lo splendore della Serbia romana, Aquileia

Ritrovamenti spesso avvenuti nei territori di frontiera, a testimoniare non solo l’importanza strategica ma anche l’estrema permeabilità culturale di zone in cui la separazione tra gli “uni” e gli “altri” era tutt’altro che netta. Spiccano le armi, fra cui elmi e maschere da parata, capolavori di un artigianato artistico che si esprime altresì in un tesoro di argenti rinvenuto a Tekija. All’epoca di Costantino risalgono una testa di Venere, il “cammeo di Belgrado” con l’effige dell’imperatore a cavallo e la testa in bronzo dello stesso, parte di una statua dorata trovata a Niš, sua città natale. Tra gli altri ritratti imperiali, quello in porfido rosso di Galerio, che a Gamzigrad (l’antica Felix Romuliana) volle erigere un maestoso palazzo, dai cui scavi è emersa anche la testa marmorea di un Ercole. Estremamente diffuso, com’era consuetudine tra i militari, anche il culto di Mitra, qui documentato da un rilievo in marmo.

Tesori e imperatori. Lo splendore della Serbia romana, Aquileia
Tesori e imperatori. Lo splendore della Serbia romana, Aquileia

Organizzata dalla Fondazione Aquileia, dal Museo Nazionale di Belgrado e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con il Polo Museale del Friuli Venezia Giulia, il Comune di Aquileia e l’Associazione Nazionale per Aquileia con il supporto di Cassa Rurale Fvg, FCA e Trieste Airport, l’esposizione mira a rinsaldare i legami tra Italia e Serbia, e ad incoraggiare lo sviluppo turistico di quest’ultimo Paese. È l’auspicio di Goran Aleksić, ambasciatore della Repubblica di Serbia in Italia, e di Bojana Borić-Brešković, direttore del Museo Nazionale di Belgrado: “I capolavori della civiltà romana rinvenuti in Serbia ed esposti in mostra possono testimoniare come la pietra angolare della civiltà europea contemporanea sia stata collocata 2000 anni fa e sia tuttora perfettamente riconoscibile attraverso l’eredità dell’età romana”.

Tesori e imperatori. Lo splendore della Serbia romana, Aquileia
Tesori e imperatori. Lo splendore della Serbia romana, Aquileia

Corrado Azzollini, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e Luca Caburlotto, direttore del Polo Museale del Friuli Venezia Giulia, hanno sottolineato come la mostra sia un’occasione per valorizzare Aquileia, luogo di frontiera, porto fluviale e crocevia di vie militari e commerciali, tra cui quella che la collegava a Singidunum, l’odierna Belgrado, per poi arrivare alle sponde del mar Nero. Ed è proprio il “padrone di casa”, il sindaco Gabriele Spanghero, a ribadire che “il valore di questa mostra travalica l’aspetto, pur importantissimo, della pura testimonianza culturale degli oggetti esposti, e fornisce uno stimolo alla riflessione sugli inopportuni e anacronistici nazionalismi dei tempi recenti e sulle inutili barriere culturali che si vorrebbero erigere, dimenticando valori universali di ben più alto spessore”.

Anita Pepe

Dall’11 marzo al 3 giugno 2018
Tesori e imperatori. Lo splendore della Serbia romana
Palazzo Meizlik
Via Patriarca Popone 7 – Aquileia (Ud)
www.fondazioneaquileia.it

Tesori e imperatori. Lo splendore della Serbia romana, Aquileia
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