Avete letto bene, Topolino. Tra le pagine dell’amato settimanale a fumetti (n. 3249) prende vita un’avventura dove storia e arte sono le protagoniste assolute, in forme divertenti e soprattutto originali.
La “scusa” perfetta di quest’ennesimo colpo di genio disneyano è la mostra “Canova, Hayez, Cicognara – L’ultima gloria di Venezia”(29 settembre 2017 – 2 aprile 2018). Un omaggio al bicentenario della fondazione delle Gallerie dell’Accademia attraverso oltre 100 opere che raccontano il risveglio artistico e culturale vissuto dalla Serenissima in quegli anni. Regista di questa stagione fu il conte Leopoldo Cicognara, intellettuale e presidente dell’Accademia di Belle Arti che, insieme a due grandi artisti quali Antonio Canova e Francesco Hayez, diede una spinta significativa all’arte e alla cultura di Venezia.
E Topolino? Da una chiacchierata tra lo sceneggiatore Alessandro Sisti e Stefano Karadjov, esperto d’arte e di mostre, nasce questa storia, disegnata da Giorgio Cavazzano. Cicognara, Hayez, Canova e De Minvivono un’avventura in compagnia dei nostri cari amici Topolino, Minni, Pippo e persino Gambadilegno. Il fil rouge è un episodio storico di cui si era quasi persa la memoria…
Siamo nel 1817 e la Serenissima è ormai una provincia austriaca. L’imperatore Francesco I d’Austria è da poco convolato a nozze con Carolina Augusta di Baviera ed esige come tributo nuziale dalla città di Venezia ben 10.000 zecchini. Come raccogliere tale cifra? Lungimirante e intraprendente, il conte Cicognara suggerisce di omaggiare il matrimonio imperiale con…opere d’arte! D’altro canto,è o non è Venezia un tesoro d’arte invidiato in tutto il mondo?!Grandi artisti legati alla Serenissima vengono chiamatia raccolta, non resta che creare opere straordinarie per l’imperatore e consorte. Gli appassionati lo sanno, dove c’è Topolino c’è un mistero da risolvere. Non tutto fila liscio nel progetto del Cicognara, le doti investigative del famoso Topo saranno fondamentali. Non anticipo altro.
“Complicare è facile, semplificare è difficile” scriveva Bruno Munari. La bellezza delle avventure raccontate tra le pagine di Topolino risiede in una parola: semplicità. Bambini e perché no, adulti, leggendo queste storie imparano in un battito d’ali, senza accorgersene. Scopriamo insieme a “Topolin e il dono dell’Accademia” che fu Cicognara a voler aprire per la prima volta al pubblico le Gallerie, passeggiamo insieme a Minni tra le stanze dell’Accademia dove gli allievi usano le opere d’arte come modelli per i loro studi, osserviamo Hayez e De Minnell’atto creativo e impariamo persino qualche parola in tedesco e in veneziano! Il museo è un luogo fluido in cui circolano flussi di informazione che possono trovare strade diverse e originali per esprimersi. Topolino è per la mostra “Canova, Hayez, Cicognara” un attento e intelligente strumento di promozione che con un linguaggio semplice e diretto incuriosisce il lettore.
Da notare, come perfetta ciliegina sulla torta, che non solo le Gallerie dell’Accademia hanno fatto una comparsata tra pagine di Topolino, ma è stato lo stesso Topolino a curiosare fisicamente all’interno del museo. Le occasioni sono state due e gratuite: il3 e il 4 marzo la redazione di Topolino ha curato un laboratorio alle Gallerie dove si è parlato dei personaggi che le hanno fondate 200 anni prima e della speciale storia a fumetti creata per l’occasione.
Un Topo, un fatto storico, una grande mostra, non vi resta che vivere l’avventura.
Ps. Prossimamente su Topolino partirà il ciclo dedicato alle tecniche con cui vengono realizzate le opere d’arte. Aspettiamo trepidanti.
Per maggiori info: http://www.mostrabicentenariogallerie.it/